Uno degli esordi più attesi e chiacchierati dell'estate è questo: Loretta Grace, youtuber, cantante e attrice di successo, debutta in libreria a giugno con Skin (Mondadori), il suo primo romanzo.
In questo romanzo, delicato e toccante, Loretta Grace racconta l’incontro tra Zara e Liam, due personaggi fuori dagli schemi, che si sono sempre sentiti esclusi e incompresi per via della loro diversità, senza rendersi conto che è proprio ciò che li rende straordinari. E ci insegna così ad amare le differenze, le particolarità, i dettagli. In altre parole, tutto ciò che ci rende unici.
Grazie alla casa editrice, oggi possiamo leggere il primo capitolo in anteprima.
Non sto più nella pelle, voglio uscire di qui. Subito.
Il professore, un tipo coi capelli brizzolati e un paio di occhialini stretti stretti, sta parlando del quinto governo Giolitti, mentre io trattengo a fatica il cinquantesimo sbadiglio dall’inizio della lezione.
Controllo per l’ennesima volta l’orario sul cellulare e mi basta dare un’occhiata attorno per accorgermi che non sono l’unica a farlo. L’impazienza e la noia sono palpabili.
Qualcuno, vedo, dagli sbadigli è passato direttamente a un sonno a quanto pare imperturbabile.
Do uno sguardo alle prime file della grande aula a gradoni, illuminata dal sole della splendida giornata di inizio primavera che mi aspetta là fuori. Ci sono alcuni studenti che scrivono forsennatamente, registrando ogni singola parola che esce dalla bocca del professor Borghese.
Gli stessi che, appena c’è l’occasione, alzano la mano per porre qualche domanda e, dico io, per mettersi in mostra, affinché il prof ricordi la loro faccia quando se la ritroverà davanti al momento dell’esame.
Io, invece, scarabocchio con la sinistra qualcosa sul quaderno in cui dovrei prendere appunti. Su ogni pagina c’è qualche disegnino: pupazzi di neve, ombrelli, foglie, casette, fiori...
Per fortuna manca poco, fra quindici minuti potremo finalmente uscire dall’aula.
Cavolo, perché non esiste il quarto d’ora accademico anche a fine lezione? mi chiedo io.
Se tutti i corsi di questo semestre sono come Storia contemporanea, mi passerà del tutto la voglia di studiare... e allora chi la sente mamma? Per non parlare di nonna!
Avrei fatto meglio a infilare, in questo mio secondo anno accademico, Storia del cinema, o ancora meglio. Storia del teatro, invece di lasciarmeli per il terzo.
Di sicuro il tempo sarebbe volato, e magari avrei avuto l’entusiasmo necessario per affrontare anche un esame pallosissimo come Storia contemporanea – tanto da quello, ahimè, non scappo. Ce l’ho nel piano di studi ed è obbligatorio. Quindi meglio che mi metta l’anima in pace: prima o poi devo darlo.
La campanella, finalmente, suona. Chi dormiva si sveglia, e tutti fanno per uscire dall’aula con un sospiro di sollievo, me compresa. Il professor Borghese ci ricorda: «Venerdì prossimo c’è il primo test dell’anno...».
Accidenti, è vero. Spero di passarlo e di prendere anche un bel voto, altrimenti l’orale sarà ancora più faticoso: bisogna portare tutto il programma insieme.
Comunque sia, ora devo proprio correre a casa, altrimenti non farò in tempo a salutare mia madre prima della sua partenza.
«Ehi, Zara!»
Una voce familiare mi blocca appena fuori dalla porta dell’aula. Mi giro, è Andrea, un mio compagno di corso.
«Ehm... sto tornando a casa, sono molto di fretta... cosa c’è?» rispondo io.
«Visto che venerdì abbiamo il test di Storia... ecco, mi chiedevo se mi potresti riportare gli appunti che ti ho prestato. Li hai fotocopiati nel frattempo?»
«Sì, certo!» mento. In realtà me ne sono completamente scordata. E neanche mi ricordo dove li ho messi. Saranno in uno dei meandri della mia disordinatissima stanza.
«Oggi pomeriggio te li porto alla lezione di Linguistica avanzata, okay?»
«Va bene, ma per favore ricordati» fa lui con un sorriso.
«Okay, okay, okay!» gli urlo mentre già mi fiondo nel corridoio per uscire dall’edificio.
Ho solo mezz’ora prima che mia madre esca di casa. Non ho scelta, devo prendere la metro, anche se preferisco di gran lunga viaggiare sul tram, vedere la città che si anima al di là del finestrino. È così romantico. Mentre corro per raggiungere la fermata più vicina, Missori, sento che il trucco si sta sciogliendo leggermente all’altezza delle guance e sulla fronte... speriamo non si notino troppo le lentiggini! Le detesto, ogni volta che le vedo riflesse in uno specchio ripenso a quando da bambina
venivo chiamata “la lentigginosa” e non so cosa darei perché scomparissero per sempre dalla mia pelle. Impossibile, lo so. Ma per fortuna esiste il trucco, la mia salvezza.
Skin di Loretta Grace (Mondadori) sarà in libreria dal 18 giugno, al prezzo di copertina di 16€.
giovedì 13 giugno 2019
Skin: leggi subito il primo capitolo del romanzo di Loretta Grace!
Etichette:
devilishly stylish
,
loretta grace
,
loretta grace skin
,
mondadori
,
Pagine e Parole
,
skin
Iscriviti a:
Commenti sul post
(
Atom
)
Nessun commento :
Posta un commento