«Tutti ci divoriamo l'un l'altro, costantemente, ogni giorno.
[...] È quello che facciamo in quanto esseri umani.»
È facile ritrovare tra le pagine de La parata (Feltrinelli) lo stesso Dave Eggers autore di queste parole diciannove anni fa, quando L'opera struggente di un formidabile genio vedeva la luce.
Ed è altrettanto facile renderle portatrici del pensiero di Quattro, contractor mercenario che, in un paese povero sconosciuto appena uscito dalla guerra, si vede affidare l'incarico di guidare l'avveniristica macchina asfaltatrice RS-90, con la quale finire di collegare le due metà dello stato fratturato dai combattimeti in tempo per la parata celebrativa che dovrà percorrerla da un'estremità all'altra.
La strada dovrà essere perfettamente dritta, e sarà lunga 260 chilometri: i tempi sono stretti, perchè il lavoro dovrà essere necessariamentecompletato prima della parata celebrativa.
Ad affiancare Quattro c'è Nove, che in sella al suo quad lo precede e si assicura che non ci siano ostacoli, lo segue per verificare che nulla arrivi loro alle spalle.
Se Nove è metodico e silenzioso, concentrato sul lavoro e sul ritmo da tenere, Nove è invece in vena di avventure e incuriosito da tutto ciò che lo circonda: fa letteralmente di tutto per non attenersi al rigoroso protocollo previsto. Quattro capisce immediatamente che Nove è un "agente del caos", che rischia di compromettere il lavoro e che, peggio, rende più incerto il ritorno a casa.
Quello di Quattro è un personaggio affascinante: da un lato è ligio al dovere in modo quasi ossessivo, al punto da calcolare i minuti che occorreranno per consumare la sua colazione, restìo al contatto umano e talmente scrupoloso da costringere i suoi stessi superiori a replicare alle sue segnalazioni con un lapidario "grazie, ma anche meno"; dall'altro, trasmette al lettore la disperazione di chi, sopraffatto da un troppo forte senso del dovere, perde se stesso e la sua individualità.
Quattro esiste, si muove, mangia e dorme in funzione di un'unica cosa: guidare la macchina asfaltatrice e finire la strada in tempo per la parata.
Nove... Nove è tutta un'altra storia.
Curioso, esploratore, goliardico, ironico, spesso volgare: è una nota di rosso vermiglio sulla tela di perfezione grigio antracite stesa da Quattro.
Una nota fastidiosa, impossibile da ignorare. Per Quattro e per il lettore, che si trova a leggere più velocemente i paragrafi che non lo vedono protagonista, sperando che faccia presto di nuovo capolino per pronunciare una battuta tagliente, per infastidire Quattro con il suo chiacchierare costante e con il suo mischiarsi ai locali.
Ma in fondo, Quattro e Nove sono uguali in ciò che li caratterizza più nel profondo: sono mercenari in un paese straniero, dilaniato dalla guerra, e il loro distacco da ciò che li circonda li porta entrambi, inesorabilmente, a interrogarsi sul reale esito del conflitto e sulle sue conseguenze.
Chi ne ha pagato - e sta ancora pagando - il prezzo?
E quella parata tanto attesa, che simboleggia l'unione delle due parti di territorio non più in conflitto, è davvero una celebrazione? Una guerra si vince davvero, o il conflitto stesso è una sconfitta per entrambe le parti?
Sono domande che trovano una risposta solo parziale, perlomeno tra le pagine de La parata: chissà che non tocchi al lettore trovarle dentro di sè.
Quello che è certo, è che Dave Eggers non poteva tornare in libreria con un'opera che meglio rappresentasse il mondo di oggi, e ne parlerà lui stesso ai lettori italiani a Mantova, in occasione del Fastivaletteratura 2019: l'appuntamento è per l'8 Settembre alle ore 16:00 in Piazza Castello.
Non mancate!
La parata di Dave Eggers (Feltrinelli) è in libreria, al prezzo di copertina di 15€.