giovedì 17 gennaio 2019

"La bambina che custodiva i libri" di Caroline Wallace

Da oggi, il blog ospita le recensioni di Veronica Lempi, già collaboratrice de Gli Amanti dei Libri.
Ecco cosa ha pensato di La bambina che custodiva i libri di Caroline Wallace (Garzanti)!


Se mi chiedessero come descrivere questo libro con una sola parola, risponderei, senza dubbio: strano. Non mi era mai capitato prima d’ora di sentirmi combattuta sulla valutazione di un libro: mi piace o no? Così ho deciso, ci ho riflettuto e ho capito: estremamente avvincente la trama, dolce e a tratti amara storia della protagonista, confuso lo stile di scrittura.
E la scrittura, si sa, fa tutto.
Il libro inizia con una mancata introduzione, “in media res” come si dice in gergo.
Frequenti alternanze di racconto, frammenti psicologici dei protagonisti e lettere scritte a destinatari ignoti fino all’ultimo capitolo, stordiscono un po’ il lettore.
Ma, ammetto, a fine libro, seppur tortuosamente, tutto torna.

Martha Lost è una ragazzina sedicenne nel 1976, che non conosce le sue vere origini. “Trovatella” per comune definizione e sentitamente smarrita da sempre, l’unica certezza che ha è di non potersi - mai, per nessun motivo e in nessuna situazione - allontanare dalla stazione di Lime Street, dove vive insieme alla madre adottiva. La sua è una questione di responsabilità: se abbandona il luogo che è diventato per lei casa, la stazione di Liverpool crolla. È così che la mappa del suo mondo è tracciata da binari e banchine, la rete delle sue relazioni dai chioschi della stazione e le sue giornate sono, straordinariamente, sempre uguali.
Martha è la responsabile dell’ufficio oggetti smarriti più famoso di tutta Inghilterra e sarà proprio questa la variabile che dà il via ad una serie di necessari cambiamenti nella sua vita e snodi nella trama del libro.
Ma chi è, lei, realmente? Ha una data di nascita? Ha fratelli? È stata registrata sul libro degli oggetti smarriti come tutte le altre cianfrusaglie presenti in quell’Ufficio, quando fu trovata?

Si parla di madri perdute per caso ma non per sempre, ritrovamenti di oggetti e di relazioni, ricordi dolorosi per le emozioni che suscitano e per azioni vissute, realmente, sulla propria pelle.
La bambina che custodiva i libri, se affrontato con attenzione morale, ricorda al lettore che è dato a tutti ricevere una seconda possibilità, ma soprattutto, che è sentitamente consigliato a tutti, donarla.
Il perdono non è scontato ma fa bene, risana.
La voglia di scoprire cosa la vita ci offre e cosa ha in serbo per noi dovrebbe, sempre, per tutti, essere più impellente ed ingombrante di ciò che nel passato abbiamo vissuto.
Perché non dare una seconda possibilità a noi stessi, in primis?

La bambina che custodiva i libri parla di amicizia, di amore timido e raffinato, ma anche di quello violento che fa male e che non va né chiamato né pensato come amore.
E Parla di libri, naturalmente. Delegati esploratori di mondi sconosciuti a una piccola donna che non ha mai toccato nulla al di fuori della propria stazione ma che conosce tutto, grazie alla letteratura, ai libri smarriti e alle dediche in essi scritte.
Parla di Liverpool, e fa venire una voglia pazza di prenotare un aereo e partire.
Volando alla scoperta di una città silenziosa e intrigante, sotterranea e segreta, che ha saputo farsi sentire grazie alle melodie di alcune delle canzoni che hanno scritto la storia della musica a livello globale.

Suggerito ai fan dei Beatles, agli amanti dei treni che passano una seconda volta e a tutti gli smarriti che in fondo sanno, da qualche parte nel mondo - che sia nei sotterranei o alla luce del sole - di appartenere a una storia.


La bambina che custodiva i libri di Caroline Wallace (Garzanti) è in libreria, al prezzo di copertina di 16,90€.

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