Oggi ci infiliamo insieme in cucina, e lo facciamo con sottobraccio "Senza dolce non è vita" di Luigi Biasetto, edito Piemme (rilegato a 17,50€):
In ogni festa che si rispetti, che sia un compleanno o un matrimonio, un anniversario o una promozione, il momento clou, quello che sublima il senso dello stare insieme, è l'apparizione del dolce. Per tutti il dolce è sinonimo di gioia, convivialità, celebrazione, coccola, rimedio piacevole ai momenti no. Una festa senza torta è solo un incontro, ha detto qualcuno.
La pasticceria richiede tante qualità, precisione, attenzione, una certa capacità di rischiare. Poi ci vogliono buone materie prime, manualità e un po' di esperienza. Ma i veri ingredienti segreti sono passione e dedizione. Offrire un dolce preparato con le proprie mani è veramente un gesto d'amore, come dire: ti voglio bene, ti ho pensato, ho trovato il tempo per fare qualcosa per te. Forse è il dolce il vero apostrofo tra le parole t'amo.
Un pasticcere innamorato della sua arte, uno che ha fatto del dolce la sua magnifica missione diventando uno dei più apprezzati e famosi al mondo, in un insolito mix di ricette, trucchi, aneddoti e perle di saggezza, insegna come realizzare i suoi dolci del cuore, dal semplice tiramisù o dalla panna cotta, ma con accorgimenti da professionista, a quelli più complessi come la sacher o il profiterole.
Mese per mese, in base alla stagionalità degli ingredienti, alle ricorrenze o semplicemente all'estro dell'autore, tante ricette imperdibili, corredate da consigli e curiosità, per celebrare il più effimero, ma il più indispensabile, dei sapori.
Chi non ha voglia di qualcosa di dolce, in questo periodo dell'anno?
Personalmente, amo i dolci più "rustici", quelli che sanno di casa, di conforto e che, per me, sanno d'amore. La torta di mele più buona del mondo resta quella di mia nonna, insomma.
E sfogliando il libro di Luigi Biasetto mi sono imbattuta in quella che sembrava proprio la ricetta giusta per me: quella per preparare il plumcake alla vaniglia.
Una ricetta semplice, ma proprio per questo rischiosa: quando avete solo un impasto da presentare,non potete sbagliare. non c'è glassa o decorazione elaborata che vi salvi, siete voi e il plumcake. Punto.
Una delle peculiarità del libro è quella di contenere ricette "raccontate", spiegate e introdotte, e l'effetto è quello di avere Luigi Biasetto in cucina insieme a voi, a dirvi di non spargere farina per tutto il bancone mentre la setacciate o di misurare con attenzione la temperatura del burro fuso prima di farlo colare nell'impasto.
Ecco la ricetta, che riporto con le sue esatte parole, e il risultato:
Il plumcake cucinato secondo questo metodo garantisce una morbidezza e una conservazione nel tempo molto lunga, oltre a mantenere i tradizionali profumi da “dolce della nonna”. È anche detto “quattro quarti” perché la ricetta è semplice da ri- cordare in quanto il peso di ciascuno degli ingredienti princi- pali corrisponde a 1⁄4 della somma.
Unire 150 g di zucchero semolato, 1 pizzico di sale, 75 g di farina per biscotti, 75 g amido di mais, 7 g di lievito chimico e 1⁄4 di baccello di vaniglia bourbon in una pla- netaria, mescolare con la frusta, quindi aggiungere 150 g di burro sciolto a 40°C e 150 g di uova temperate a 28°C. Montare per circa un minuto e mezzo, o comunque finché risulti un impasto liscio e semiliquido ma non troppo chiaro.
Con un po’ di burro a pomata, utilizzando un pennel- lo, imburrare abbondantemente gli stampi in ogni ango- lo quindi infarinare. Colare l’impasto fino a 3⁄4 dell’altezza dello stampo e cuocere per circa 35-40 minuti a 175°C in forno preriscaldato. Quando sarà sufficientemente freddo, sformare e lasciare raffreddare prima di servire.
Questo dolce potrà essere conservato per alcuni giorni purché chiuso in una scatola ermetica.
Servito tiepido risulterà ancora più piacevole.
Non è troppo dolce nonostante la nota di vaniglia, quindi è perfetto se, come noi, a colazione lo volete usare come base e spalmare allegramente con marmellate o creme, e si presta a essere anche glassato con facilità se avete in casa dello zucchero a velo e un paio di cucchiai di acqua a tempratura ambiente.
Non vedo l'ora di provare le altre ricette del volume, e vi consiglio di cercarlo in libreria perchè chi non vorrebbe imparare a preparare il dolce giusto per ogni occasione, a cominciare dalla colazione in famiglia?
Un bacio a tutte, fanciulle (e fanciulli)!
A presto <3
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