Buongiorno a tutte, fanciulle (e fanciulli)!
La chiacchiera librosa di oggi è dedicata a "Driven - Vinti dall'amore" di K. Bromberg, edito Fabbri Editori (brossurato a 16,90€):
Accade tutto in un istante. L'auto di Colton, lanciata sul circuito di gara a trecento chilometri orari, scompare in una densa nube di fumo e ne esce vorticando in aria, per poi schiantarsi al suolo. Per Rylee è come rivivere la tragedia del suo ex: la corsa disperata verso l'ospedale, i minuti di ansia trascorsi sapendolo in bilico tra la vita e la morte, le ore di angoscia in attesa della prognosi. Ma quando Colton riprende conoscenza, la ragazza non ha più dubbi. Il suo unico desiderio è stare accanto a lui, all'uomo che ama. La riabilitazione, però, è lunga e faticosa. Colton adesso si trova ad affrontare, oltre ai fantasmi del passato che non gli danno mai tregua, anche i violenti attacchi di panico scatenati dal trauma dell'incidente. E persino la minaccia di uno scandalo... Finché una notte, davanti alla perdita più lacerante, Colton riesce a confessare a Rylee il segreto che non hai mai avuto il coraggio di svelare a nessuno e di cui è rimasto prigioniero per tutta la vita. In un sol colpo, tutte le barriere si infrangono e nel buio dell'anima del ragazzo si accende una luce inaspettata: forse, anche lui è finalmente libero di amare.
E ci siamo, anche io ho finito questa serie!
In realtà mancherebbe da leggere "Raced", il volume companion che propone scene inedite o scene già scoperte solo dal POV di Rylee, stavolta dal POV di Colton.
Insomma, sono 145 pagine di Colton, e mica si può dire di no.
Ma veniamo a noi!
Colton ha rischiato di morire o (e forse è anche peggio) di trovarsi in gravissime condizioni fisiche dopo il suo terribile incidente che chiudeva il secondo volume della trilogia.
Ma ne è uscito in condizioni discrete, in fondo, e anzi, gli si prospetta un ritorno alla guida in un tempo relativamente breve.
Deve solo decidere se la cosa lo entusiasma o lo terrorizza, e si sa che quando si tratta di Colton non è mai tutto bianco o nero.
Soprattutto quando il trauma dell'incidente sembra aver risvegliato ulteriori traumi sopiti dell'infanzia, trasformando ogni sua notte in un susseguirsi di incubi tremendi dai quali nemmeno Rylee riesce a salvarlo.
La ragazza, in questo volume finale di quella che costituisce a tutti gli effetti una trilogia a sè stante nella ben più lunga serie Driven, deve affrontare qualcosa che nessuna donna vorrebbe mai vivere, e lo fa con una forza d'animo invidiabile. Se nel primo volume questa forza sembrava più un brutto carattere che vera determinazione, stavolta Rylee mi è piaciuta moltissimo.
Alcune conversazioni tra lei e Colton mi hanno stretto il cuore, e che dire del finale?
Meraviglioso.
Quando si arriva alla fine è anche il momento in cui si va a dare un giudizio sulla storia nel suo complesso, e con "Driven" lo posso dire: è una serie che, sulla carta, sembrava non fare assolutamente per me, e che invece mi ha catturata.
Ho letto ogni libro a tutta birra, forse ispirata dalla guida spericolata di Colton ma soprattutto perchè ne volevo di più.
Ammetto di aver - un paio di volte di sicuro - scorso velocemente le pagine riguardanti amplessi un po' troppo lunghi (se trovo un rapporto che dura ben sei facciate, posto che insomma, sappiamo cosa succede alla fine, a volta scivolo con lo sguardo epr scoprire cosa succede dopo. Lo ammetto), ma epr il resto davvero nessuna critica da fare.
#GoColton e #GoRylee
Un bacio a tutte, fanciulle (e fanciulli)!
A presto <3
Ecco fatto, ora ho una curiosità pazzesca di leggere la serie.
RispondiEliminaPenso di fare una bella capatina da Libraccio ahaha