Buongiorno a tutte, fanciulle (e fanciulli)!
La chiacchiera librosa di oggi è dedicata all'anteprima di "Il silenzio della morte" di Helen Durrant, edito Newton Compton (ebook a 2,99€) in uscita il 16 Marzo:
Una macabra scoperta viene fatta nel parco giochi di un complesso residenziale di Hobfield: un sacchetto con delle dita mozzate, roba da impressionare anche il più navigato tra gli investigatori. Ma i due detective a cui è stato affidato il caso, l’ispettore Tom Calladine e il sergente Ruth Bayliss, non hanno tempo per la paura, e devono mettersi sulle tracce dell’assassino prima che l’intera area venga sopraffatta dalla violenza. Il loro capo è convinto che si tratti di un regolamento di conti inscenato dal boss della droga Ray Fallon, ma l’istinto suggerisce a Calladine che potrebbe essere qualcosa di molto peggio, qualcosa che non ha ancora un nome. Riusciranno i due detective a rintracciare l’assassino prima che qualcun altro venga ucciso e che la stampa dia notizia di altri crimini dai contorni raccapriccianti? Calladine e Bayliss battono con perizia tutte le piste, fino a ritrovarsi su un sentiero che passa pericolosamente vicino a casa... In una continua corsa contro il tempo, con la necessità di intercettare in anticipo le mosse dell’avversario per evitare altri macabri rituali, Calladine non può perdere un minuto se vuole salvare qualcuno molto vicino al suo cuore...
Il mio 2016 era iniziato leggendo (e amando) il primo romanzo di Angela Marsons, e dal look scelto per questo romanzo sono portata a pensare che potrebbe piacermi anche il lavoro di Helen Durrant.
Inquietantissima l'altalena che dondola nel parco deserto, e io sono già molto, molto curiosa!
Un bacio a tutte, fanciulle (e fanciulli)!
A presto <3
martedì 31 gennaio 2017
"Lo sbaglio" di Elle Kennedy
Buongiorno a tutte, fanciulle (e fanciulli)!
La chiacchiera librosa di oggi è dedicata a "Lo sbaglio" di Elle Kennedy, edito Newton Compton (ebook a 2,99€) in uscita il 27 Febbraio:
John Logan, tra i ragazzi più popolari dell’università, può avere qualsiasi ragazza. È una stella dell’hockey, ha fascino da vendere e nessuno ha il coraggio di negargli nulla. Ma dietro il suo sorriso assassino e quei modi di ragazzo sicuro di sé, si nasconde una crescente disperazione per quello che lo aspetta dopo la laurea. Una strada senza uscita e il progetto di una vita in cui non si riconosce. Un incontro sexy con la matricola Grace Ivers è la distrazione perfetta per non pensare al futuro, ma quando per un banale errore manda a monte la loro avventura, Logan decide che trascorrerà l’ultimo anno cercando di ottenere una seconda possibilità. Questa volta però le regole del gioco le detta lei, e non ci saranno concessioni né scorciatoie...
Dopo "Il contratto", romanzo che ci aveva fatte innamorare TUTTE di Garrett, nessuna esclusa (ve lo siete perso? Scopritelo qui!), Elle Kennedy ha colpito ancora.
Il secondo capitolo della serie Campus sta per arrivare, e oggi ve lo racconto dopo aver aspettato mesi di poterne parlare con qualcuno.
Sì, perchè qui c'è davvero tanto da dire.
A cominciare dal fatto che l'autrice stavolta affida al lettore due personaggi davvero speciali.
John Logan è una star, ma solo quando sfreccia sul ghiaccio sui suoi pattini inseguendo un dischetto da hockey. In privato, è il figlio di un alcolista e fratello di un ragazzo poco più grande di lui che tenta in ogni modo di occuparsi del genitore comune per permettergli di finire gli studi.
Tra la rabbia verso un padre debole e il senso di colpa nei confronti di un fratello che sta sacrificando tutto per lui, non ha certo motivo di essere particolarmenre felice.
Come se non bastasse, è anche convinto di essersi preso una cotta violenta proprio per Hannah, la ragazza di Garrett.
Al punto da respingere senza esitazione Grace, prima ragazza a interessarlo da un bel po', sicuro di non potersi innamorare di lei.
Grace, dal canto suo, ha imparato a convivere con il divorzio e il particolare rapporto che i genitori hanno instaurato dopo, e deve vedersela con un'amica e compagna di stanza decisamente invadente.
Quando l'affascinante John Logan (proprio lui!) sembra essere interessato a lei, il suo fare marce indietro è un vera doccia gelida.
E poco importa che si sia trattato di un colossale malinteso, e lui le stia provando tutte per farsi perdonare.
Grace non è disposta a cedere di un millimetro... o forse sì?
La chiacchiera librosa di oggi è dedicata a "Lo sbaglio" di Elle Kennedy, edito Newton Compton (ebook a 2,99€) in uscita il 27 Febbraio:
John Logan, tra i ragazzi più popolari dell’università, può avere qualsiasi ragazza. È una stella dell’hockey, ha fascino da vendere e nessuno ha il coraggio di negargli nulla. Ma dietro il suo sorriso assassino e quei modi di ragazzo sicuro di sé, si nasconde una crescente disperazione per quello che lo aspetta dopo la laurea. Una strada senza uscita e il progetto di una vita in cui non si riconosce. Un incontro sexy con la matricola Grace Ivers è la distrazione perfetta per non pensare al futuro, ma quando per un banale errore manda a monte la loro avventura, Logan decide che trascorrerà l’ultimo anno cercando di ottenere una seconda possibilità. Questa volta però le regole del gioco le detta lei, e non ci saranno concessioni né scorciatoie...
Dopo "Il contratto", romanzo che ci aveva fatte innamorare TUTTE di Garrett, nessuna esclusa (ve lo siete perso? Scopritelo qui!), Elle Kennedy ha colpito ancora.
Il secondo capitolo della serie Campus sta per arrivare, e oggi ve lo racconto dopo aver aspettato mesi di poterne parlare con qualcuno.
Sì, perchè qui c'è davvero tanto da dire.
A cominciare dal fatto che l'autrice stavolta affida al lettore due personaggi davvero speciali.
John Logan è una star, ma solo quando sfreccia sul ghiaccio sui suoi pattini inseguendo un dischetto da hockey. In privato, è il figlio di un alcolista e fratello di un ragazzo poco più grande di lui che tenta in ogni modo di occuparsi del genitore comune per permettergli di finire gli studi.
Tra la rabbia verso un padre debole e il senso di colpa nei confronti di un fratello che sta sacrificando tutto per lui, non ha certo motivo di essere particolarmenre felice.
Come se non bastasse, è anche convinto di essersi preso una cotta violenta proprio per Hannah, la ragazza di Garrett.
Al punto da respingere senza esitazione Grace, prima ragazza a interessarlo da un bel po', sicuro di non potersi innamorare di lei.
Grace, dal canto suo, ha imparato a convivere con il divorzio e il particolare rapporto che i genitori hanno instaurato dopo, e deve vedersela con un'amica e compagna di stanza decisamente invadente.
Quando l'affascinante John Logan (proprio lui!) sembra essere interessato a lei, il suo fare marce indietro è un vera doccia gelida.
E poco importa che si sia trattato di un colossale malinteso, e lui le stia provando tutte per farsi perdonare.
Grace non è disposta a cedere di un millimetro... o forse sì?
Cosa mi è piaciuto di questo romanzo?
Tutto.
Ho apprezzato il fatto che anche stavolta l'autrice sia rimasta lontana dai clichè e dal melodramma, e abbia dato sì un problema spinoso a Logan, ma molto concreto.
Il problema suo e di suo fratello - la necessità di rinunciare alle proprie ambizioni per tenere a galla l'attività di famiglia - è un problema che molti figli, nipoti e dipendenti di alcolisti si trovano ad affrontare ogni giorno, ed Elle Kennedy ha reso in maniera ineccepibile il senso di profonda rabbia e delusione che i figli provano nei confronti di chi dovrebbe proteggerli e invece dev'essere accudito costantemente.
In un momento in cui l'alcolismo è in forte aumento, soprattutto tra i giovanissimi e le donne, serviva un romanzo che mostrasse anche l'altra faccia della medaglia.
Una birra sulla pizza? Ok, anzi, è un'accoppiata vincente.
Un'intera bottiglia di tequila? Ma anche no.
John Logan è un ragazzo intelligente, spiritoso e anche molto dolce, ma è soprattutto una persona che vive nel terrore di trovarsi incastrato in un lavoro che detesta e senza alcuna speranza di realizzare i suoi sogni, e come non identificarsi nelle sue paure e nelle sue incertezze?
Grace Ivers, d'altro canto, è la tipica ragazza che è cresciuta non sentendosi abbastanza.
Non è stata abbastanza da piccola per tenere insieme i suoi genitori, non è abbastanza bella, non è abbastanza divertente...
Ma essere respinta da John Logan è forse la cosa migliore che potesse capitarle, perchè è anche ciò che le fa dire "basta così".
Trova una compagna di stanza con la quale instaurare un rapporto più salutare, si butta a capofitto in una nuova esperienza nel dietro le quinte della radio universitaria, e in generale smette di sentirsi sempre come se le mancasse qualcosa.
Quando la star dell'hockey che le ha rubato il cuore si ripresenta alla porta, e poi un'altra volta, e poi un'altra ancora, è chiaro che non sta più scherzando.
Sta a lei decidere se dire di sì.
Mi è piaciuto un sacco che la palla fosse nella metà del campo di Grace, che avesse lei il controllo.
E che non si lasciasse mettere i piedi in testa da nessuno.
Resta il cameratismo divertente e un po' spaccone tra John Logan, Garrett e tutta la squadra, resta la dolcezza che lega Garrett ad Hannah (molto presenti anche in questo secondo volume), resta lo stile inconfondibile di quella che è una delle mie autrici di romance preferite.
Romantico, passionale ma soprattutto divertente, "Lo sbaglio" è davvero imperdibile per chi avesse amato il volume precedente della serie, ed è godibile anche da solo per chi volesse scoprire solo la storia di Logan e Grace.
Consigliatissimo.
Un bacio a tutte, fanciulle (e fanciulli)!
A presto <3
lunedì 30 gennaio 2017
Come si fa a fare tutto?!
Buongiorno a tutte, fanciulle!
Quante volte vi è capitato di dire "ho troppe cose da fare e troppo poco tempo per farle"?
Probabilmente lo state pensando anche adesso.
Le nostre to-do-lists sembrano senza fine, e le giornate troppo corte.
Come affrontare questa situzione senza rinunciare alla propria serenità?
Innanzitutto fate un respiro profondo e accettate il fatto che non potrete mai fare tutto.
Nessuno di noi ne è capace, e va bene così.
Ogni nostra lista dev'essere costruita in modo da distinguere ciò che è vitale fare, e ciò a cui si può rinunciare, e il primo passo da fare è lasciare andare ciò che non possiamo protare a termine o in cui è meglio non imbarcarci nemmeno.
Per me, ad esempio, sarebbe impensabile dire di sì a ogni lettura che mi viene proposta: devo fare una scelta, rispettando quelli che sono i miei gusti e quello che penso possa interessarvi di più.
Se la stessa casa editrice ha in uscita sette titoli, posso impegnarmi a leggerne uno, e va bene così.
Se poi, come me, siete tornati a fare una cosa sola per volta (viva il single-tasking!), allora il trucco sta anche nello scegliere bene da quale voce della lista partire.
La cosa più difficile da imparare è quella di rinunciare con il sorriso a ciò che non potete fare.
Viene naturale arrabbiarsi, o provare rimpianto, o sentirsi tristi.
Invece bisogna imparare a vedere ciò che non facciamo come tempo che possiamo dedicare a fare al meglio tutto il resto.
Concentratevi su un compito importante.
La tentazione di fronte a una lunga lista di cose da fare, infatti, è quella di eliminare al volo tutte le cose che necessitano di poco tempo e poco sforzo, e per un momento ci sembra di aver fatto davvero tanto! Ma la verità è che è all'ostacolo vero, a quella mansione impegnativa e importante, non ci avviciniamo nemmeno, e anzi, ci troviamo poi con ancora meno tempo adisposizione per portarla a termine. Quindi a volte è decisamente meglio partire da ciò che ci spaventa di più, e dedicargli la nostra piena attenzione.
Siate presenti mentre vi ci dedicate. Respirate.
Potreste essere tentati dall'idea di passare ad altro, o distrarvi, ma pensate subito a quello che è il motivo per il quale vi state occupando di quella mansione, e riconcentratevi.
L'esaltazione del "tutto e tutto insieme" come modello vincente di comportamento ha abbassato la qualità di moltissimi lavori. Se penso alla mia situazione personale, riconosco subito un post che ho scritto concentrata e uno a cui ho lavorato mentre guardavo la tv.
Le giornate in cui riesco a spuntare ogni voce dalla mia lista sono quelle in cui non mi sono messa a fare tre cose insieme, ma in cui le ho affrontate ad una ad una.
A volte è difficile non farsi condizionare dalla pressione esterna che ci vorrebbe sempre connessi e sempre presenti, ma guardatevi intorno con occhio critico e realizzerete che chi è davvero produttivo non aggiorna Facebook ogni mezz'ora con il resoconto della puntata che sta guardando su Netflix, nè posta una foto del suo gatto ogni quaranta minuti. Non ne ha il tempo.
Inoltre, se avete la possibilità di fare una pausa, non preferite piuttosto una breve chiacchierata con l'amica o la collega davanti a un caffè? Io sì (e chi riceve i miei vocali di saluto a metà mattina può confermare)!
Un bacio a tutte, fanciulle (e fanciulli)!
A presto <3
Quante volte vi è capitato di dire "ho troppe cose da fare e troppo poco tempo per farle"?
Probabilmente lo state pensando anche adesso.
Le nostre to-do-lists sembrano senza fine, e le giornate troppo corte.
Come affrontare questa situzione senza rinunciare alla propria serenità?
Innanzitutto fate un respiro profondo e accettate il fatto che non potrete mai fare tutto.
Nessuno di noi ne è capace, e va bene così.
Ogni nostra lista dev'essere costruita in modo da distinguere ciò che è vitale fare, e ciò a cui si può rinunciare, e il primo passo da fare è lasciare andare ciò che non possiamo protare a termine o in cui è meglio non imbarcarci nemmeno.
Per me, ad esempio, sarebbe impensabile dire di sì a ogni lettura che mi viene proposta: devo fare una scelta, rispettando quelli che sono i miei gusti e quello che penso possa interessarvi di più.
Se la stessa casa editrice ha in uscita sette titoli, posso impegnarmi a leggerne uno, e va bene così.
Se poi, come me, siete tornati a fare una cosa sola per volta (viva il single-tasking!), allora il trucco sta anche nello scegliere bene da quale voce della lista partire.
La cosa più difficile da imparare è quella di rinunciare con il sorriso a ciò che non potete fare.
Viene naturale arrabbiarsi, o provare rimpianto, o sentirsi tristi.
Invece bisogna imparare a vedere ciò che non facciamo come tempo che possiamo dedicare a fare al meglio tutto il resto.
Concentratevi su un compito importante.
La tentazione di fronte a una lunga lista di cose da fare, infatti, è quella di eliminare al volo tutte le cose che necessitano di poco tempo e poco sforzo, e per un momento ci sembra di aver fatto davvero tanto! Ma la verità è che è all'ostacolo vero, a quella mansione impegnativa e importante, non ci avviciniamo nemmeno, e anzi, ci troviamo poi con ancora meno tempo adisposizione per portarla a termine. Quindi a volte è decisamente meglio partire da ciò che ci spaventa di più, e dedicargli la nostra piena attenzione.
Siate presenti mentre vi ci dedicate. Respirate.
Potreste essere tentati dall'idea di passare ad altro, o distrarvi, ma pensate subito a quello che è il motivo per il quale vi state occupando di quella mansione, e riconcentratevi.
L'esaltazione del "tutto e tutto insieme" come modello vincente di comportamento ha abbassato la qualità di moltissimi lavori. Se penso alla mia situazione personale, riconosco subito un post che ho scritto concentrata e uno a cui ho lavorato mentre guardavo la tv.
Le giornate in cui riesco a spuntare ogni voce dalla mia lista sono quelle in cui non mi sono messa a fare tre cose insieme, ma in cui le ho affrontate ad una ad una.
A volte è difficile non farsi condizionare dalla pressione esterna che ci vorrebbe sempre connessi e sempre presenti, ma guardatevi intorno con occhio critico e realizzerete che chi è davvero produttivo non aggiorna Facebook ogni mezz'ora con il resoconto della puntata che sta guardando su Netflix, nè posta una foto del suo gatto ogni quaranta minuti. Non ne ha il tempo.
Inoltre, se avete la possibilità di fare una pausa, non preferite piuttosto una breve chiacchierata con l'amica o la collega davanti a un caffè? Io sì (e chi riceve i miei vocali di saluto a metà mattina può confermare)!
Un bacio a tutte, fanciulle (e fanciulli)!
A presto <3
"Una gabbia di stelle" di Robin Roe
Buongiorno a tutte, fanciulle (e fanciulli)!
La chiacchiera librosa di oggi è dedicata a "Una gabbia di stelle" di Robin Roe, edito Piemme (rilegato a 16,50€), in uscita il 31 Gennaio:
Adam è all'ultimo anno del liceo, è carino, gentile e circondato da amici. Quando gli viene chiesto di fare da tutor a un ragazzino problematico del primo anno si rende subito disponibile. Ma scoprire che si tratta di Julian, il "fratellino" che era stato dato in affido alla sua famiglia e che non vedeva da cinque anni, lo rende ancora più felice. All'inizio Julian sembra lo stesso: semplice, pulito e amante delle storie. Ma più tempo passano insieme, più Adam capisce che Julian sta nascondendo qualcosa... Adam è determinato ad aiutarlo, ma il suo coinvolgimento potrebbe costare la vita di entrambi.
Vi avevo presentato il libro a Dicembre, ed era uno dei titoli che voleso assolutamente leggere a Gennaio, convinta che lo avrei adorato.
E così è stato, anche se questa non è una lettura per i deboli di cuore.
Robin Roe affronta il tema dell'affido di minore e dell'inefficenza di un sistema che dovrebbe tutelare i bambini ma che non ha risorse sufficienti a seguirli davvero.
Dopo la morte dei genitori, il piccolo Julian era stato affidato alla famiglia di Adam e i due erano in grande sintonia... fino al giorno in cui Russell, uno zio del ragazzino, si era presentato a reclamarlo, per poi impedire loro di avere ogni forma di contatto con Julian.
Adam, adolescente iperattivo ma con un cuore grande e un sorriso contagioso, non lo ha mai diemnticato e quando se lo trova davanti nel corridoio della scuola per un istante pensa di poter ripartire da dove il loro rapporto si era bruscamente interrotto.
Solo che Julian è cambiato: è più timido, più silenzioso, ha ancora evidenti difficoltà di apprendimento e soprattutto sembra essere sempre spaventato.
È un solitario, e anche al ragazzo più socievole del liceo occorre del tempo per fare breccia nella sua corazza.
Adam inizia presto a sospettare che ci sia qualcosa dietro a ciò che Julian non dice, ma la verità potrebbe essere più terribile della peggiore delle sue supposizioni.
È un romanzo raccontato a due voci (quella di Julian e quella di Adam, alternate), e non solo esse sono completamente distinte ed assolutamente credibili, ma sono entrambe capaci di arrivare dritto al cuore del lettore.
"Una gabbia di stelle" è il romanzo che tutti dovrebbero leggere quest'anno, perchè la storia di Julian è quella di troppi bambini là fuori rimasti senza un vero supporto che rischiano di venire dimenticati.
Su una nota più leggera, Adam ed Emerald vi faranno battere il cuore perchè le loro sono le pagine sul primo amore più delicate e dolci che abbia mai letto.
Consigliatissimo a tutti: lo divorerete in un pomeriggio, inzuppando fazzoletti e abbracciando il volume a fine lettura.
Un bacio a tutte, fanciulle (e fanciulli)!
A presto <3
La chiacchiera librosa di oggi è dedicata a "Una gabbia di stelle" di Robin Roe, edito Piemme (rilegato a 16,50€), in uscita il 31 Gennaio:
Adam è all'ultimo anno del liceo, è carino, gentile e circondato da amici. Quando gli viene chiesto di fare da tutor a un ragazzino problematico del primo anno si rende subito disponibile. Ma scoprire che si tratta di Julian, il "fratellino" che era stato dato in affido alla sua famiglia e che non vedeva da cinque anni, lo rende ancora più felice. All'inizio Julian sembra lo stesso: semplice, pulito e amante delle storie. Ma più tempo passano insieme, più Adam capisce che Julian sta nascondendo qualcosa... Adam è determinato ad aiutarlo, ma il suo coinvolgimento potrebbe costare la vita di entrambi.
Vi avevo presentato il libro a Dicembre, ed era uno dei titoli che voleso assolutamente leggere a Gennaio, convinta che lo avrei adorato.
E così è stato, anche se questa non è una lettura per i deboli di cuore.
Robin Roe affronta il tema dell'affido di minore e dell'inefficenza di un sistema che dovrebbe tutelare i bambini ma che non ha risorse sufficienti a seguirli davvero.
Dopo la morte dei genitori, il piccolo Julian era stato affidato alla famiglia di Adam e i due erano in grande sintonia... fino al giorno in cui Russell, uno zio del ragazzino, si era presentato a reclamarlo, per poi impedire loro di avere ogni forma di contatto con Julian.
Adam, adolescente iperattivo ma con un cuore grande e un sorriso contagioso, non lo ha mai diemnticato e quando se lo trova davanti nel corridoio della scuola per un istante pensa di poter ripartire da dove il loro rapporto si era bruscamente interrotto.
Solo che Julian è cambiato: è più timido, più silenzioso, ha ancora evidenti difficoltà di apprendimento e soprattutto sembra essere sempre spaventato.
È un solitario, e anche al ragazzo più socievole del liceo occorre del tempo per fare breccia nella sua corazza.
Adam inizia presto a sospettare che ci sia qualcosa dietro a ciò che Julian non dice, ma la verità potrebbe essere più terribile della peggiore delle sue supposizioni.
Quando dico che vi serve un cuore forte per leggere questo libro, è perchè l'autrice non pone (quasi) limiti alla crudeltà e alla freddezza che caratterizzano il rapporto tra Julian e suo zio Russell, rendendo difficile la lettura di alcuni paragrafi del romanzo.
Vorrete portarlo via da quella casa fin dalle prime pagine, e anzi, se non vi verrà voglia di farlo o se questo libro non vi ridurrà a un ammasso singhiozzante sotto alle coperte non possiamo essere amici.
Non si riesce a credere che un ragazzino possa trovarsi solo ad affrontare determinate situazioni, e sicuramente fa riflettere sull'importanza di non ignorare mai le proprie sensazioni: se credete che un amico abbia un problema, o che qualcosa lo spaventi particolarmente, non restate in silenzio.
Ma Robin Roe non si ferma qui, perchè se al centro del romanzo c'è la storia tormentata e dolorosa di Julian, ogni personaggio accanto a lui si fa portavoce di una situazione problematica spesso ignorata.
Adam soffre della sindrome da deficit di attenzione e iperattività, e nonostante le cure omeopatiche propinategli dalla madre sembrino aiutarlo, lo vediamo incapace di vivere in uno stato che non sia di costante movimento e tensione.
Il ragazzo saltella, corre, cammina, batte freneticamente i piedi sul pavimento e si contorce sulla sedia se costretto all'immobilità prolungata, e possiamo solo immaginare il disagio che affronterà nel corso della sua intera carriera scolastica dove, ahimè, qualche ora seduti a lezione è obbligatoria.
Charlie, migliore amico di Adam, si trova a vivere da adolescente insieme a una truppa di fratellini molto più giovani di lui che i genitori hanno improvvisamente deciso di mettere al mondo, e soffre in parte della mancanza di attenzioni da parte dei genitori e in parte dell'impossibilità di un vero rapporto alla pari con i fratelli ( che invece sono una squadra, sempre presi a giocare insieme).
Emerald, la ragazza di cui Adam è cotto da sempre, sembra in pace con se stessa e con il mondo, ma viene ignorata dai genitori e lasciata fin troppo spesso sola.
Al punto che nel romanzo i suoi genitori non li incrociamo mai, nemmeno nel momento in cui la ragazza compie gli anni.
Quello che l'autrice è riuscita a fare è stato raccontare quanti tipi diversi di solitudine e di dolore possano esistere, soprattutto in quella delicata fase che è l'adolescenza, e come ad ognuno di essi si debba provare a reagire.
È un romanzo raccontato a due voci (quella di Julian e quella di Adam, alternate), e non solo esse sono completamente distinte ed assolutamente credibili, ma sono entrambe capaci di arrivare dritto al cuore del lettore.
"Una gabbia di stelle" è il romanzo che tutti dovrebbero leggere quest'anno, perchè la storia di Julian è quella di troppi bambini là fuori rimasti senza un vero supporto che rischiano di venire dimenticati.
Su una nota più leggera, Adam ed Emerald vi faranno battere il cuore perchè le loro sono le pagine sul primo amore più delicate e dolci che abbia mai letto.
Consigliatissimo a tutti: lo divorerete in un pomeriggio, inzuppando fazzoletti e abbracciando il volume a fine lettura.
Un bacio a tutte, fanciulle (e fanciulli)!
A presto <3
venerdì 27 gennaio 2017
Anteprima: "Ritorno da te" di Jennifer L. Armentrout
Buonasera a tutte, fanciulle (e fanciulli)!
La chiacchiera librosa di oggi è dedicata all'anteprima di "Ritorno da te" di Jennifer L. Armentrout, edito Nord (rilegato a 16,40€) in uscita il 2 Marzo:
Ivy Morgan pensava di avere tutto sotto controllo, di aver eretto una barriera impenetrabile tra sé e il resto del mondo. Ma le sue difese sono crollate nel momento in cui ha incontrato Ren Owens. Coi suoi profondi occhi verdi e il sorriso da sbruffone, Ren ha fatto breccia nel cuore di Ivy, conquistandosi la sua fiducia. Anche perché, con lui, Ivy può finalmente condividere ogni aspetto della sua vita: Ren infatti è membro dello stesso, antichissimo Ordine di cui fa parte lei, perciò capisce bene cosa voglia dire passare le giornate fingendo di essere una ragazza come tante e le notti a combattere contro il Male che si cela tra le strade di New Orleans. Però tutto cambia quando Ivy scopre un segreto sulle origini della sua famiglia, un segreto che non può rivelare a nessuno, neppure a Ren. Perché, se lui ne venisse a conoscenza, dovrebbe ucciderla. Ben presto, quindi, Ivy sarà costretta a fare una dolorosa scelta: mentire all'uomo che ama e mettere in pericolo tutto ciò per cui hanno lottato insieme, o sacrificare se stessa per la salvezza del mondo intero...
Il volume precedente della serie, "Lontano da te", è uno dei miei romanzi preferiti di quest'autrice che riesce sempre a tenermi incollata alle pagine, e trovate la recensione qui.
Aspetto con ansia il 2 Marzo, voi no?
Un bacio a tutte, fanciulle (e fanciulli)!
A presto <3
La chiacchiera librosa di oggi è dedicata all'anteprima di "Ritorno da te" di Jennifer L. Armentrout, edito Nord (rilegato a 16,40€) in uscita il 2 Marzo:
Ivy Morgan pensava di avere tutto sotto controllo, di aver eretto una barriera impenetrabile tra sé e il resto del mondo. Ma le sue difese sono crollate nel momento in cui ha incontrato Ren Owens. Coi suoi profondi occhi verdi e il sorriso da sbruffone, Ren ha fatto breccia nel cuore di Ivy, conquistandosi la sua fiducia. Anche perché, con lui, Ivy può finalmente condividere ogni aspetto della sua vita: Ren infatti è membro dello stesso, antichissimo Ordine di cui fa parte lei, perciò capisce bene cosa voglia dire passare le giornate fingendo di essere una ragazza come tante e le notti a combattere contro il Male che si cela tra le strade di New Orleans. Però tutto cambia quando Ivy scopre un segreto sulle origini della sua famiglia, un segreto che non può rivelare a nessuno, neppure a Ren. Perché, se lui ne venisse a conoscenza, dovrebbe ucciderla. Ben presto, quindi, Ivy sarà costretta a fare una dolorosa scelta: mentire all'uomo che ama e mettere in pericolo tutto ciò per cui hanno lottato insieme, o sacrificare se stessa per la salvezza del mondo intero...
Il volume precedente della serie, "Lontano da te", è uno dei miei romanzi preferiti di quest'autrice che riesce sempre a tenermi incollata alle pagine, e trovate la recensione qui.
Aspetto con ansia il 2 Marzo, voi no?
Un bacio a tutte, fanciulle (e fanciulli)!
A presto <3
E alla fine arriva Cam!
Buon pomeriggio a tutte, fanciulle (e fanciulli)!
"Fallen" è finalmente sbarcato al cinema dopo anni di attesa, e i fan più sfegatati della serie (ma anche chi l'ha scoperta due mesi fa) si sono precipitati al cinema per scoprire come tutto è iniziato.
Io invece voglio parlarvi di chi il suo finale lo ha finalmente conquistato dopo cinque libri da perdonaggio spalla: Cam.
Cam è tutto ciò che la me stessa del 2010 potesse desiderare in un Fidanzato di Carta: sfrontato, a volte un po' antipatico, sicuramente pericoloso ma molto affascinante.
Non approvo del tutto la scelta dell'attore, perchè nella mia testa Cam è molto più bello di così (del resto parliamo di una bellezza non di questo mondo...), ma quello che ho sempre approvato è stato il suo percorso all'interno della saga.
Cam passa da essere un terzo incomodo fastidioso (in più di un'occasione) a un punto di riferimento per quello che riguarda la conquista di un lieto fine per Luce e Daniel, e poi ci conquista definitivamente in "Unforgiven", romanzo che lo vede finalmente protagonista e con un amissione che sembra impossibile: conquistare il cuore della donna che non ha mai smesso di amare, in poco tempo e con Lucifero pronto a mettergli ripetutamente i bastoni tra le ruote.
Vi ho parlato del romanzo qui, e non voglio davvero fare spoiler di alcun tipo a chi dovesse ancora scoprire questa serie che è stata una delle mie preferite, ma ci tengo a dire che in Cam è davvero facile identificarsi.
Quante volte vi siete sentiti in balìa degli eventi, o come se non poteste prendere delle decisioni ma anzi la vostra vita fosse condizionata da quelle di qualcun altro?
Per Cam va esattamente così, in fondo, e quello che impara a fare nel corso della serie è ciò che impariamo a fare tutti nel corso della vita: prendere una decisione, e lottare per ciò in cui crediamo.
Curiosi? Scoprite qui un video speciale, che non potete proprio perdervi!
Questa settimana è stata dedicata interamente a Lauren Kate e a Fallen, e èer un motivo: era la nostra #SettimanaDiFallen! Ci siamo divertite a scoprire con voi il set del film, le citazioni più belle dalla serie e a conoscere meglio il cast, e soprattutto abbiamo delle fantastiche sorprese per chi ci ha seguito con entusiasmo in questo percorso!
Abbiamo pensato sia a chi dovesse ancora scoprire la serie, e a chi fosse arrivato fino alla fine ma ancora dovesse leggere "Unforgiven" ;)
a Rafflecopter giveaway
a Rafflecopter giveaway Come fare a partecipare? È sufficiente:
- Iscriversi ai blog partecipanti;
- Commentare tutte le tappe, e per questa tappa la domanda a cui dovete rispondere è:
"Se incontrassi Cam per strada, cosa gli diresti?"
(evitate commenti con "partecipo", rendiamo il gioco interessante per tutti!);
- Condividerne almeno una su un social;
- Mettere "Mi piace" alle pagine Facebook di Rizzoli e Fallen Italia.
Avete tempo fino a domenica 29 alle 23:59.
Vi ricordo anche che in libreria vi aspettano tutti i volumi della serie in una nuova, bellissima edizione: se non li possedessi rilegati ci farei un pensierino anch'io, sono davvero bellissimi!
Un bacio a tutte, fanciulle (e fanciulli)!
A presto <3
"Fallen" è finalmente sbarcato al cinema dopo anni di attesa, e i fan più sfegatati della serie (ma anche chi l'ha scoperta due mesi fa) si sono precipitati al cinema per scoprire come tutto è iniziato.
Io invece voglio parlarvi di chi il suo finale lo ha finalmente conquistato dopo cinque libri da perdonaggio spalla: Cam.
Non approvo del tutto la scelta dell'attore, perchè nella mia testa Cam è molto più bello di così (del resto parliamo di una bellezza non di questo mondo...), ma quello che ho sempre approvato è stato il suo percorso all'interno della saga.
Cam passa da essere un terzo incomodo fastidioso (in più di un'occasione) a un punto di riferimento per quello che riguarda la conquista di un lieto fine per Luce e Daniel, e poi ci conquista definitivamente in "Unforgiven", romanzo che lo vede finalmente protagonista e con un amissione che sembra impossibile: conquistare il cuore della donna che non ha mai smesso di amare, in poco tempo e con Lucifero pronto a mettergli ripetutamente i bastoni tra le ruote.
Quante volte vi siete sentiti in balìa degli eventi, o come se non poteste prendere delle decisioni ma anzi la vostra vita fosse condizionata da quelle di qualcun altro?
Per Cam va esattamente così, in fondo, e quello che impara a fare nel corso della serie è ciò che impariamo a fare tutti nel corso della vita: prendere una decisione, e lottare per ciò in cui crediamo.
Curiosi? Scoprite qui un video speciale, che non potete proprio perdervi!
Questa settimana è stata dedicata interamente a Lauren Kate e a Fallen, e èer un motivo: era la nostra #SettimanaDiFallen! Ci siamo divertite a scoprire con voi il set del film, le citazioni più belle dalla serie e a conoscere meglio il cast, e soprattutto abbiamo delle fantastiche sorprese per chi ci ha seguito con entusiasmo in questo percorso!
Abbiamo pensato sia a chi dovesse ancora scoprire la serie, e a chi fosse arrivato fino alla fine ma ancora dovesse leggere "Unforgiven" ;)
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- Iscriversi ai blog partecipanti;
- Commentare tutte le tappe, e per questa tappa la domanda a cui dovete rispondere è:
"Se incontrassi Cam per strada, cosa gli diresti?"
(evitate commenti con "partecipo", rendiamo il gioco interessante per tutti!);
- Condividerne almeno una su un social;
- Mettere "Mi piace" alle pagine Facebook di Rizzoli e Fallen Italia.
Avete tempo fino a domenica 29 alle 23:59.
Vi ricordo anche che in libreria vi aspettano tutti i volumi della serie in una nuova, bellissima edizione: se non li possedessi rilegati ci farei un pensierino anch'io, sono davvero bellissimi!
Un bacio a tutte, fanciulle (e fanciulli)!
A presto <3
Perchè il lunedì è il mio giorno preferito
Buongiorno a tutte, fanciulle!
Oggi parliamo di un tema scottante, soprattutto visto che siamo finalmente arrivati al fine settimana: il lunedì. Io adoro questo giorno, e voi?
Probabilmente no.
In effetti è difficile rimettersi in moto dopo un fine settimana pieno di spazio per sè e di tempo per rilassarsi, ma il rischio che si corre odiando il lunedì è quello di finire per godersi molto meno anche la domenica. Il giorno di riposo rischia di diventare l'anticamera dell'incubo, e questo non fa bene a nessuno, men che meno a voi: due giorni di riposo, e potreste finire a passarne uno a pensare con ansia alle cose da fare, alle pratiche da sbrigare, alle telefonate. Non si può fare.
Occorre quindi fare sì che la domenica conti. Bisogna che si sente che è un giorno di riposo e di festa. Via libera al brunch con le amiche, alle passeggiate, alle telefonate rigorosamente di piacere.
Dovete arrivare al lunedì con la sensazione di aver passato ventiquattr'ore in vacanza.
Cominciate da una colazione ricca (ma salutare) e magari dal godervi il vostro caffè a letto, invece che in piedi e di fretta prima di schizzare fuori casa.
E anzi, sapete cosa funziona davvero per iniziare al meglio la settimana? Fare sì che l'atmosfera da weekend si protragga ancora per un giorno. Sconvolgete i ritmi organizzando un aperitivo post-ufficio o un cinema proprio di lunedì: avrete qualcosa di bello a cui puntare durante la giornata, oltre che un piacevole inizio di settimana.
Arrivate al lunedì organizzati: svegliarvi con la lista delle cose da fare già pronta e l'outfit del giorno ben steso sulla sedia pronto per essere indossato vi farà affrontare al meglio il rientro in ufficio.
Datevi da subito delle priorità, e procedete con metodo mansione dopo mansione.
Se avete anche una bella playlist pronta sul telefono pronta per essere ascoltata lungo la strada, siete a cavallo!
E a proposito di outfit, perchè non concederci qualcosa di più proprio al lunedì? Una collana più elegante, un abito che ci sta particolarmente bene, un paio di scarpe nuove: nulla come un complimento di prima mattina rischiara l'umore da rientro al lavoro.
Ora due consigli che ho "rubato" a Gretchen Rubin, che ormai tra libri e podcast è ufficialmente la mia guida e il mio modello di riferimento a 360°. Mettete una sveglia... per andare a dormire!
Ebbene sì, per regolare il vostro sonno e per essere sicuri di non stare alzati fino a tardi per poi trovarvi esausti al risveglio mettete una sveglia che vi segnali quando è il momento di infilarvi sotto le coperte.
Restando nella zona notte, rifate il letto di domenica: non c'è nulla di più gradevole dell'infilarsi alla sera in un letto con le lenzuola fresche di bucato, e svegliarvi in un letto morbido e confortevole di lunedì sarà molto meno fastidioso.
Ci ho messo del tempo per imparare ad apprezzare il lunedì, lo ammetto, ma adesso è un giorno che ha smesso di essere un incubo e invece rappresenta l'inizio di sette giorni di opportunità.
Niente male come modo di vederlo, non è vero?
Un bacio a tutte, fanciulle!
A presto <3
Oggi parliamo di un tema scottante, soprattutto visto che siamo finalmente arrivati al fine settimana: il lunedì. Io adoro questo giorno, e voi?
Probabilmente no.
In effetti è difficile rimettersi in moto dopo un fine settimana pieno di spazio per sè e di tempo per rilassarsi, ma il rischio che si corre odiando il lunedì è quello di finire per godersi molto meno anche la domenica. Il giorno di riposo rischia di diventare l'anticamera dell'incubo, e questo non fa bene a nessuno, men che meno a voi: due giorni di riposo, e potreste finire a passarne uno a pensare con ansia alle cose da fare, alle pratiche da sbrigare, alle telefonate. Non si può fare.
Occorre quindi fare sì che la domenica conti. Bisogna che si sente che è un giorno di riposo e di festa. Via libera al brunch con le amiche, alle passeggiate, alle telefonate rigorosamente di piacere.
Dovete arrivare al lunedì con la sensazione di aver passato ventiquattr'ore in vacanza.
Cominciate da una colazione ricca (ma salutare) e magari dal godervi il vostro caffè a letto, invece che in piedi e di fretta prima di schizzare fuori casa.
Arrivate al lunedì organizzati: svegliarvi con la lista delle cose da fare già pronta e l'outfit del giorno ben steso sulla sedia pronto per essere indossato vi farà affrontare al meglio il rientro in ufficio.
Datevi da subito delle priorità, e procedete con metodo mansione dopo mansione.
Se avete anche una bella playlist pronta sul telefono pronta per essere ascoltata lungo la strada, siete a cavallo!
E a proposito di outfit, perchè non concederci qualcosa di più proprio al lunedì? Una collana più elegante, un abito che ci sta particolarmente bene, un paio di scarpe nuove: nulla come un complimento di prima mattina rischiara l'umore da rientro al lavoro.
Ora due consigli che ho "rubato" a Gretchen Rubin, che ormai tra libri e podcast è ufficialmente la mia guida e il mio modello di riferimento a 360°. Mettete una sveglia... per andare a dormire!
Ebbene sì, per regolare il vostro sonno e per essere sicuri di non stare alzati fino a tardi per poi trovarvi esausti al risveglio mettete una sveglia che vi segnali quando è il momento di infilarvi sotto le coperte.
Restando nella zona notte, rifate il letto di domenica: non c'è nulla di più gradevole dell'infilarsi alla sera in un letto con le lenzuola fresche di bucato, e svegliarvi in un letto morbido e confortevole di lunedì sarà molto meno fastidioso.
Ci ho messo del tempo per imparare ad apprezzare il lunedì, lo ammetto, ma adesso è un giorno che ha smesso di essere un incubo e invece rappresenta l'inizio di sette giorni di opportunità.
Niente male come modo di vederlo, non è vero?
Un bacio a tutte, fanciulle!
A presto <3
"Oggi siamo vivi" di Emmanuelle Pirotte: scopriamo il romanzo insieme all'autrice!
Buongiorno a tutte, fanciulle (e fanciulli)!
In occasione della Giornata della Memoria oggi vi propongo una lettura a tema.
Un romanzo che mi ha rapita sin dalle prime pagine, e del quale non vedevo l'ora di parlare.
"Oggi siamo vivi" di Emmanuelle Pirotte, edito Nord (rilegato a 16,40€) è già in libreria:
Dicembre 1944. I tedeschi stanno arrivando. Il prete di Stoumont, nelle Ardenne, ha un'unica preoccupazione: mettere in salvo Renée, un’orfana ebrea nascosta nella canonica. E, d’un tratto, il miracolo: una jeep con a bordo due soldati americani si ferma davanti alla chiesa e lui, di slancio, affida a loro la piccola.
Tuttavia quei due soldati hanno solo le divise americane. In realtà si chiamano Hans e Mathias e sono spie naziste. Arrivati in una radura, Hans prende la pistola e spinge la bambina in avanti, in mezzo alla neve. Renée sa che sta per morire, eppure non ha paura. Il suo sguardo va oltre Hans e si appunta su Mathias.
È uno sguardo profondo, coraggioso. Lo sguardo di chi ha visto tutto e non teme più nulla. Mathias alza la pistola. E spara. Però è Hans a morire nella neve, con un lampo d’incredulità negli occhi.
Davanti a Mathias e Renée c’è solo la guerra, una guerra in cui ormai è impossibile per loro distinguere amici e nemici. E i due cammineranno insieme dentro quella guerra, verso una salvezza che sembra di giorno in giorno più inafferrabile. Incontreranno persone generose e feroci, amorevoli e crudeli. Ma, soprattutto, scopriranno che il loro legame – il legame tra un soldato del Reich e una bambina ebrea – è l’unica cosa che può dar loro la speranza di rimanere vivi...
Ci sono momenti nella vita in cui siamo costretti a confrontarci con l'inevitabile. Momenti in cui tutto sembra ormai deciso. Eppure il romanzo di Emmanuelle Pirotte ci ricorda che non è mai troppo tardi per cambiare il nostro destino. Anche nell'ora più buia, basta un'unica, coraggiosa scelta per varcare il confine che separa la vita dalla morte, il bene dal male, l’aguzzino dall'eroe. Basta uno sguardo per sciogliere la neve che portiamo nel cuore. Basta un istante per ritrovare la pace.
Incontrare l'autrice di un romanzo che ti ha emozionato è sempre un'esperienza coinvolgente, ed Emmanuelle Pirotte ha una personalità travolgente dalla quale è impossibile non essere conquistati sin dalla sua stretta di mano.
Nella splendida cornice dell'Hotel Manin a Milano abbiamo parlato di Renée, Mathias e di come sono nati questi personaggi, dell'importanza della memoria e delle sue letture.
Negli ultimi anni abbiamo potuto leggere moltissimi romanzi ambientati durante la guerra o nell'immediato dopoguerra che hanno come protagonisti dei bambini.
Da dov'è nata la scelta di creare una protagonista come Renée, e cosa ti ha ispirata?
Da dov'è nata la scelta di creare una protagonista come Renée, e cosa ti ha ispirata?
Effettivamente Renée avrebbe potuto essere anche un po' più grande di così, ma era necessario che fosse giovane perchè quello che mi interessava era raccontare la storia di uno dei bambini nascosti.
Mi poneva una sfida perchè si trovava in un momento davvero particolare dello sviluppo e della crescita: non era più una bambina piccola e la preadolescenza era all'orizzonte.
Molti romanzi hanno al centro un bambino, e credo sia per motivi simili a questo.
Nel mio caso la novità era data dalla presenza di Mathias, un ufficiale delle SS che si trova a fuggire insieme a lei, e dalla differente modalità in cui tratto il tema della Shoah.
Mi poneva una sfida perchè si trovava in un momento davvero particolare dello sviluppo e della crescita: non era più una bambina piccola e la preadolescenza era all'orizzonte.
Molti romanzi hanno al centro un bambino, e credo sia per motivi simili a questo.
Nel mio caso la novità era data dalla presenza di Mathias, un ufficiale delle SS che si trova a fuggire insieme a lei, e dalla differente modalità in cui tratto il tema della Shoah.
Il mio personaggio preferito è sicuramente quello di Mathias, la spia nazista.
Quella della spia è una figura classica in letteratura, quasi un topos letterario (soprattutto se parliamo di thriller e gialli), e come tale è ben codificata. Ma nel tuo caso c'è stato anche un lavoro splendido su quello che è Mathias come persona, come uomo.
Quanto lavoro ti ha richiesto entrare così a fondo nella mente di una persona come lui, che era e rimane un assassino, e a rendere il fatto che non sia tanto lui a salvare Renée quanto la bambina a salvare lui e se stessa?
Quella della spia è una figura classica in letteratura, quasi un topos letterario (soprattutto se parliamo di thriller e gialli), e come tale è ben codificata. Ma nel tuo caso c'è stato anche un lavoro splendido su quello che è Mathias come persona, come uomo.
Quanto lavoro ti ha richiesto entrare così a fondo nella mente di una persona come lui, che era e rimane un assassino, e a rendere il fatto che non sia tanto lui a salvare Renée quanto la bambina a salvare lui e se stessa?
Quello di Mathias è il personaggio che mi ha richiesto più lavoro!
Anzi, "ci": ho lavorato insieme a mio marito a quattro mani alla sceneggiatura di questa storia per quasi quattro anni, e in quest'arco di tempo Mathias ha assunto varie forme.
Emerge come personaggio completo un pezzetto alla volta: mi piace pensare all'immagine di una scultura nel marmo, che emergono dalla massa rocciosa mano a mano che si va a "togliere" con i propri attrezzi.
Se pensiamo alla cucina, è sicuramente un personaggio millefoglie, composto da numerosi strati sottili sovrapposti.
Non è stato un personaggio facile da delineare, perchè lui è una spia solo nel momento in cui aderisce all'operazione narrata nl libro, non fa parte di questa sfera borghese che entra nelle fila delle spie già all'inizio della guerra.
Mi fa molto piacere che tu abbia visto in lui sia una componente umana che un archetipo letterario, perchè è stato proprio il desiderio di avere contemporaneamente sia la spia che l'uomo a farmi lavorare sodo al personaggio di Mathias.
Anzi, "ci": ho lavorato insieme a mio marito a quattro mani alla sceneggiatura di questa storia per quasi quattro anni, e in quest'arco di tempo Mathias ha assunto varie forme.
Emerge come personaggio completo un pezzetto alla volta: mi piace pensare all'immagine di una scultura nel marmo, che emergono dalla massa rocciosa mano a mano che si va a "togliere" con i propri attrezzi.
Se pensiamo alla cucina, è sicuramente un personaggio millefoglie, composto da numerosi strati sottili sovrapposti.
Non è stato un personaggio facile da delineare, perchè lui è una spia solo nel momento in cui aderisce all'operazione narrata nl libro, non fa parte di questa sfera borghese che entra nelle fila delle spie già all'inizio della guerra.
Mi fa molto piacere che tu abbia visto in lui sia una componente umana che un archetipo letterario, perchè è stato proprio il desiderio di avere contemporaneamente sia la spia che l'uomo a farmi lavorare sodo al personaggio di Mathias.
Nasce sceneggiatrice, e ora è al suo debutto come romanziera. Quali sono le difficoltà affrontate e le belle scoperte fatte nel momento in cui ha cambiato forma di scrittura?
Sono state più le belle scoperte delle difficoltà. La difficoltà maggiore è stata quella di avere fiducia nei miei mezzi, perchè io amo molto la letteratura e avevo "messo l'asticella" un po' troppo in alto.
Nel momento in cui non riesci a credere in te stessa e avere fiducia in ciò che fai finisci per renderti fragile, quindi mi sono detta "adesso hai iniziato a fare questa cosa e vai fino in fondo, se non andrà bene pazienza: nessuno lo saprà mai a parte tuo marito!"
Scrivere questo romanzo è stata pura felicità. Ho potuto allontanarmi dagli obblighi e dalle costrizioni della sceneggiatura, che non prevede per esempio una descrizione psicologica del personaggio.
Tutto è espresso attraverso l'azione. Il film da questo punto di vista è esistenzialista, esiste ciò che agisce. Il romanzo invece è molto diverso, e come autore puoi fare ciò che vuoi.
Puoi entrare nella testa del tuo personaggio, e puoi giocare con i tempi saltando avanti e indietro con maggiore disinvoltura.
Un salto all'indietro di dieci anni equivale a un colpo di bacchetta magica.
Tra le belle scoperte che ho fatto, tra l'altro, c'è anche il fatto che uno scrittore è più rispettato di uno sceneggiatore: non lo immaginavo, e mi ha sorpresa.
Scrivere questo romanzo è stata pura felicità. Ho potuto allontanarmi dagli obblighi e dalle costrizioni della sceneggiatura, che non prevede per esempio una descrizione psicologica del personaggio.
Tutto è espresso attraverso l'azione. Il film da questo punto di vista è esistenzialista, esiste ciò che agisce. Il romanzo invece è molto diverso, e come autore puoi fare ciò che vuoi.
Puoi entrare nella testa del tuo personaggio, e puoi giocare con i tempi saltando avanti e indietro con maggiore disinvoltura.
Un salto all'indietro di dieci anni equivale a un colpo di bacchetta magica.
Tra le belle scoperte che ho fatto, tra l'altro, c'è anche il fatto che uno scrittore è più rispettato di uno sceneggiatore: non lo immaginavo, e mi ha sorpresa.
Perchè secondo lei è ancora così importante raccontare quanto accaduto negli anni Quaranta?
Può aiutarci anche ad affrontare altri temi come, ad esempio, il grave problema delle guerre civili in Medio-Oriente, le persecuzioni religiose ancora in corso nel mondo e il fenomeno drammatico dell'immigrazione?
Può aiutarci anche ad affrontare altri temi come, ad esempio, il grave problema delle guerre civili in Medio-Oriente, le persecuzioni religiose ancora in corso nel mondo e il fenomeno drammatico dell'immigrazione?
Parlare di questo evento, anche se non più attuale, ci consente di gettare uno sguardo sul passato.
Non tanto di imparare dalla Storia (sono convinta che l'uomo dalla Storia non impari nulla e che continui a ripetere gli stessi errori) quanto di riuscire ad analizzare con maggiore lucidità quanto accade nel presente, avendone una visione più sottile e più attenta.
La finzione narrativa e il passato insieme possono sicuramente aiutare ad aprire le menti dei più giovani, e a renderli più tolleranti.
Non tanto di imparare dalla Storia (sono convinta che l'uomo dalla Storia non impari nulla e che continui a ripetere gli stessi errori) quanto di riuscire ad analizzare con maggiore lucidità quanto accade nel presente, avendone una visione più sottile e più attenta.
La finzione narrativa e il passato insieme possono sicuramente aiutare ad aprire le menti dei più giovani, e a renderli più tolleranti.
Sceneggiatrice, romanziera... ma anche lettrice!
Quali sono l'ultimo libro che ha letto, quello in lettura e il prossimo che affronterà?
Quali sono l'ultimo libro che ha letto, quello in lettura e il prossimo che affronterà?
Mi piace molto alternare i lavori dei grandi autori ad opere contemporanee.
L'ultimo romanzo che ho letto è "La Vengeance des mères: Les journaux de Margaret Kelly et de Molly Mcgill" di Jim Fergus (inedito in Italia, ndr).
Sto leggendo "Il Regno" di Emmanuel Carrère, e quello che ho intenzione di leggere è "Memorie da una casa di morti" di Fëdor Dostoevskij.
Non so quali titoli siano disponibili in italiano!
L'ultimo romanzo che ho letto è "La Vengeance des mères: Les journaux de Margaret Kelly et de Molly Mcgill" di Jim Fergus (inedito in Italia, ndr).
Sto leggendo "Il Regno" di Emmanuel Carrère, e quello che ho intenzione di leggere è "Memorie da una casa di morti" di Fëdor Dostoevskij.
Non so quali titoli siano disponibili in italiano!
È stato davvero un onore poter incontrare quest'autrice di grandissimo talento, e sono sicura che nel suo futuro ci siano altri romanzi strepitosi.
Spero che l'intervista vi abbia incuriositi riguardo al romanzo, che torno a consigliarvi per passare qualche ora in compagnia di personaggi speciali come Mathias e Renée.
Un bacio a tutte, fanciulle (e fanciulli)!
A presto <3
giovedì 26 gennaio 2017
"L'isola di Alice" di Daniel Sánchez Arévalo: scopri l'estratto in anteprima!
Buongiorno a tutte, fanciulle (e fanciulli)!
Oggi scopriamo insieme un estratto in anteprima di "L'isola di Alice" di Daniel Sánchez Arévalo, edito Tre60 (rilegato a 16,90€) in uscita il 9 Febbraio:
Un minuto dopo la mezzanotte, il mondo di Alice va in frantumi. Un attimo prima lei era a casa, serena, in attesa che Chris tornasse da Yale, dove si era recato per un importante incontro di lavoro. Un attimo dopo il telefono squilla e una voce gentile le annuncia che suo marito è morto in un incidente d'auto. E, all'improvviso, Alice si ritrova sola con una figlia di sei anni e un'altra in arrivo. A poco a poco, però, un'altra informazione si fa strada fra il dolore e lo sconcerto: quella voce gentile ha detto che la macchina di Chris non era nei pressi di Yale, bensì da tutt'altra parte, sulla strada che porta a Robin Island, un’isoletta vicino a Nantucket. Perché Chris le ha mentito? Cos'altro le ha tenuto nascosto? Possibile che il loro matrimonio fosse una menzogna? Alice ha bisogno di risposte e sa di poterle trovare solo su Robin Island. Quindi abbandona tutto, si trasferisce sull'isola e comincia a indagare. Ma ben presto si renderà conto che, in quella piccola comunità, tutti hanno dei segreti e che le bugie sono come massi che la stanno trascinando in un abisso di ambiguità e tradimenti. Un abisso in cui Alice rischia di annegare...
Un titolo molto interessante, dall'atmosfera misteriosa sin dalla splendida copertina, che non vedo l'ora di scoprire.
Per fortuna non dobbiamo aspettare il 9 Febbraio!
Potete infatti scaricare un estratto in anteprima qui, e immergervi così nel romanzo di Daniel Sánchez Arévalo sin da ora. L'autore è al suo debutto letterario: ha infatti iniziato a lavorare nel cinema alla fine degli anni '90, prima come sceneggiatore, per poi esordire alla regia nel 2006. A suo dire, però, «il suo film più bello» è L'isola di Alice, suo primo romanzo e finalista del premio Planeta 2015.
L'ho letto subito, e che dire?
Mi ha conquistata. Dovrò assolutamente dargli un'occhiata!
Un bacio a tutte, fanciulle (e fanciulli)!
A presto <3
Oggi scopriamo insieme un estratto in anteprima di "L'isola di Alice" di Daniel Sánchez Arévalo, edito Tre60 (rilegato a 16,90€) in uscita il 9 Febbraio:
Un minuto dopo la mezzanotte, il mondo di Alice va in frantumi. Un attimo prima lei era a casa, serena, in attesa che Chris tornasse da Yale, dove si era recato per un importante incontro di lavoro. Un attimo dopo il telefono squilla e una voce gentile le annuncia che suo marito è morto in un incidente d'auto. E, all'improvviso, Alice si ritrova sola con una figlia di sei anni e un'altra in arrivo. A poco a poco, però, un'altra informazione si fa strada fra il dolore e lo sconcerto: quella voce gentile ha detto che la macchina di Chris non era nei pressi di Yale, bensì da tutt'altra parte, sulla strada che porta a Robin Island, un’isoletta vicino a Nantucket. Perché Chris le ha mentito? Cos'altro le ha tenuto nascosto? Possibile che il loro matrimonio fosse una menzogna? Alice ha bisogno di risposte e sa di poterle trovare solo su Robin Island. Quindi abbandona tutto, si trasferisce sull'isola e comincia a indagare. Ma ben presto si renderà conto che, in quella piccola comunità, tutti hanno dei segreti e che le bugie sono come massi che la stanno trascinando in un abisso di ambiguità e tradimenti. Un abisso in cui Alice rischia di annegare...
Un titolo molto interessante, dall'atmosfera misteriosa sin dalla splendida copertina, che non vedo l'ora di scoprire.
Per fortuna non dobbiamo aspettare il 9 Febbraio!
Potete infatti scaricare un estratto in anteprima qui, e immergervi così nel romanzo di Daniel Sánchez Arévalo sin da ora. L'autore è al suo debutto letterario: ha infatti iniziato a lavorare nel cinema alla fine degli anni '90, prima come sceneggiatore, per poi esordire alla regia nel 2006. A suo dire, però, «il suo film più bello» è L'isola di Alice, suo primo romanzo e finalista del premio Planeta 2015.
L'ho letto subito, e che dire?
Mi ha conquistata. Dovrò assolutamente dargli un'occhiata!
Un bacio a tutte, fanciulle (e fanciulli)!
A presto <3
Anteprima: "Madame Claudel è in un mare di guai" di Aurélie Valognes
Buongiorno a tutte, fanciulle (e fanciulli)!
La chiacchiera librosa di oggi è dedicata all'anteprima di "Madame Claudel è in un mare di guai" di Aurélie Valognes, edito Newton Compton (rilegato a 9,90€) in uscita il 9 Febbraio:
Ferdinand Brun vive a Parigi, al numero 8 di Rue Bonaparte, ha ottantatré anni e non gli piacciono le persone. Sfortunato dalla nascita – ha perso la mamma e la nonna quando era ancora piccolo –, è cresciuto nel risentimento, diventando introverso e taciturno. Purtroppo con il passare degli anni è addirittura peggiorato e così la moglie lo ha mollato di punto in bianco scappando con il postino, mentre la figlia e il nipotino sono andati a vivere dall’altra parte dell’oceano. Rimasto solo con la cagnolina Daisy, unico essere vivente degno del suo affetto, Monsieur Brun ha deciso di disertare il genere umano e di ridurre al minimo i suoi contatti con gli altri, compresi quelli con la portinaia, la detestata Madame Suarez. Un infausto giorno, la cagnolina Daisy muore e la settimana dopo Monsieur Brun rimane vittima di un incidente. Tutto è contro di lui, e quando la figlia lo mette di fronte all’ipotesi dell’ospizio, non gli resta che accettare l’aiuto di Madame Claudel, un’arzilla signora di novantatré anni, che abita al suo piano. Ma sarà l’arrivo della piccola Juliette, figlia dei nuovi condomini, l’unico evento in grado di scalfire il muro di diffidenza e scontrosità che il vecchio ha costruito intorno a sé.
Ho adorato "L'eleganza del riccio" e ogni altro lavoro di Muriel Barbery, sono innamorata da sempre del cinema francese e ovviamente non so dire di no a Parigi.
Questo romanzo sembra essere stato scritto apposta per me, soprattutto pensando alla tenerezza che provo sempre nei confronti delle storie i cui protagonisti sono bambini e anziani. Metteteli insieme, e non mi staccherò dalle pagine.
Lo aspetto, lo aspetto, lo aspetto!
Un bacio a tutte, fanciulle (e fanciulli)!
A presto <3
La chiacchiera librosa di oggi è dedicata all'anteprima di "Madame Claudel è in un mare di guai" di Aurélie Valognes, edito Newton Compton (rilegato a 9,90€) in uscita il 9 Febbraio:
Ferdinand Brun vive a Parigi, al numero 8 di Rue Bonaparte, ha ottantatré anni e non gli piacciono le persone. Sfortunato dalla nascita – ha perso la mamma e la nonna quando era ancora piccolo –, è cresciuto nel risentimento, diventando introverso e taciturno. Purtroppo con il passare degli anni è addirittura peggiorato e così la moglie lo ha mollato di punto in bianco scappando con il postino, mentre la figlia e il nipotino sono andati a vivere dall’altra parte dell’oceano. Rimasto solo con la cagnolina Daisy, unico essere vivente degno del suo affetto, Monsieur Brun ha deciso di disertare il genere umano e di ridurre al minimo i suoi contatti con gli altri, compresi quelli con la portinaia, la detestata Madame Suarez. Un infausto giorno, la cagnolina Daisy muore e la settimana dopo Monsieur Brun rimane vittima di un incidente. Tutto è contro di lui, e quando la figlia lo mette di fronte all’ipotesi dell’ospizio, non gli resta che accettare l’aiuto di Madame Claudel, un’arzilla signora di novantatré anni, che abita al suo piano. Ma sarà l’arrivo della piccola Juliette, figlia dei nuovi condomini, l’unico evento in grado di scalfire il muro di diffidenza e scontrosità che il vecchio ha costruito intorno a sé.
Ho adorato "L'eleganza del riccio" e ogni altro lavoro di Muriel Barbery, sono innamorata da sempre del cinema francese e ovviamente non so dire di no a Parigi.
Questo romanzo sembra essere stato scritto apposta per me, soprattutto pensando alla tenerezza che provo sempre nei confronti delle storie i cui protagonisti sono bambini e anziani. Metteteli insieme, e non mi staccherò dalle pagine.
Lo aspetto, lo aspetto, lo aspetto!
Un bacio a tutte, fanciulle (e fanciulli)!
A presto <3
mercoledì 25 gennaio 2017
"Prodigy Reversis Night" di Helena Rubinstein: ogni mattina, dimostra l'età che ti senti!
Buongiorno a tutte, fanciulle!
Helena Rubinstein è un marchio al quale sono particolarmente affezionata: il loro mascara bestseller fu il primo cosmetico di fascia alta che acquistai, ormai una vita fa, e resta a oggi uno dei miei preferiti.
Oggi però vi parlo di un release interessantissimo, che va ad arricchire una linea completa di skincare anti-età che agisce nel momento ottimale, quando l’attività di rinnovamento cellulare è più intensa: di notte. Esatto, voi dormite e la crema si prende cura di voi e del vostro viso: che meraviglia!
I laboratori Helena Rubinstein hanno collaborato con il Dr. Jean-Marc Lemaître, Direttore della Ricerca dell’INSERM, rivelando gli effetti eccezionali del Fiore di Edelweiss. Insieme hanno evidenziato le proprietà dell’acido leontopodico, il principale attivo del fiore di Edelweiss, che dimostra proprietà anti-radicali e anti-ossidanti. Tutto questo per creare un innovativo trattamento notte: Prodigy Reversis Night (250€ per 50ml).
Ma non finisce qui, perchè non conta solo la qualità di un prodotto. Va anche utilizzato nel modo giusto. Per questo Helena Rubinstein ha coinvolto Anny Cohen-Letessier, una dermatologa specializzata nella relazione pelle/cervello per mettere a punto texture attive e innovative e tecniche di applicazione specifiche che contribuiscono agli effetti anti-età di Prodigy Reversis Night, da riprodurre sia con l'apposito strumento da massaggio che accompagna il prodotto, sia con le dita.
Cremosa e morbida al tatto, dal delicato profumo di bergamotto, fiori bianchi e muschi vellutati: un vero invito alla distensione e al relax, soprattutto dopo una lunga giornata di lavoro o di studio.
E poi io ho un debole per il bergamotto: è bastato questo per farmi venire voglia di annusarla.
Dovrò assolutamente passare in profumeria e provarla ;)
A questa si accompagna una coccola dedicata agli occhi: Prodigy Reversis Eye Serum (125€ per 15ml). Riduce le borse sotto agli occhi e illumina la pelle di quest'area così delicata, riducendo le rughe grazie a un vero e proprio effetto lifting sulla palpebra superiore.
Un bacio a tutte, fanciulle!
A presto <3
Helena Rubinstein è un marchio al quale sono particolarmente affezionata: il loro mascara bestseller fu il primo cosmetico di fascia alta che acquistai, ormai una vita fa, e resta a oggi uno dei miei preferiti.
Oggi però vi parlo di un release interessantissimo, che va ad arricchire una linea completa di skincare anti-età che agisce nel momento ottimale, quando l’attività di rinnovamento cellulare è più intensa: di notte. Esatto, voi dormite e la crema si prende cura di voi e del vostro viso: che meraviglia!
I laboratori Helena Rubinstein hanno collaborato con il Dr. Jean-Marc Lemaître, Direttore della Ricerca dell’INSERM, rivelando gli effetti eccezionali del Fiore di Edelweiss. Insieme hanno evidenziato le proprietà dell’acido leontopodico, il principale attivo del fiore di Edelweiss, che dimostra proprietà anti-radicali e anti-ossidanti. Tutto questo per creare un innovativo trattamento notte: Prodigy Reversis Night (250€ per 50ml).
Ma non finisce qui, perchè non conta solo la qualità di un prodotto. Va anche utilizzato nel modo giusto. Per questo Helena Rubinstein ha coinvolto Anny Cohen-Letessier, una dermatologa specializzata nella relazione pelle/cervello per mettere a punto texture attive e innovative e tecniche di applicazione specifiche che contribuiscono agli effetti anti-età di Prodigy Reversis Night, da riprodurre sia con l'apposito strumento da massaggio che accompagna il prodotto, sia con le dita.
Cremosa e morbida al tatto, dal delicato profumo di bergamotto, fiori bianchi e muschi vellutati: un vero invito alla distensione e al relax, soprattutto dopo una lunga giornata di lavoro o di studio.
E poi io ho un debole per il bergamotto: è bastato questo per farmi venire voglia di annusarla.
Dovrò assolutamente passare in profumeria e provarla ;)
A questa si accompagna una coccola dedicata agli occhi: Prodigy Reversis Eye Serum (125€ per 15ml). Riduce le borse sotto agli occhi e illumina la pelle di quest'area così delicata, riducendo le rughe grazie a un vero e proprio effetto lifting sulla palpebra superiore.
Per quello è presto, ma per quanto riguarda borse e ombre a me un litro di siero, presto XD
Che dire, se non "corro in profumeria a provare tutto"?
A presto <3
Come lavorare da casa... senza distrarsi!
Buongiorno a tutte, fanciulle!
Alzi la mano chi lavora da casa!
Non so se sia successo anche a voi, ma per me iniziare a lavorare da casa è stato difficile.
Da un lato ero davvero entusiasta della nuova avventura, ma dall'altro mi sono subito scontrata con lo scoglio della distrazione, al punto che spesso prendevo borsa e computer, uscivo e lavoravo fuori.
Sento però di aver imparato come gestire al meglio il mio tempo quando non devo lasciare le quattro mura domestiche, e oggi voglio raccontarvelo in cinque punti.
Svegliatevi sempre alla stessa ora, esattamente come se doveste recarvi in ufficio.
Resistete alla tentazione di restare in pigiama: vestitevi, lavatevi i denti, spazzolatevi i capelli.
Tutto questo aiuta il vostro corpo a mantenere separate le fasi di sonno e di veglia, e a mettersi in moto per la giornata che lo (e vi) aspetta.
Tenete in ordine la vostra stanza, e poco importa che magari non dobbiate lavorare proprio lì: no ci sono scuse. Rifate il letto, raccogliete i vestiti dalla sedia e assicuratevi che la vostra scrivania sia sgombra. L'ordine esteriore contribuisce alla pace interiore e alla lucidità di pensiero: se siete il capo di voi stesse o se dovete autogestirvi, vorrete essere il più lucide possibile.
Delineate all'interno della vostra abitazione un'area di lavoro, dove sistemarvi a inizio giornata e dalla quale allontanarvi alla fine. Che abbiate un vero e proprio studio o che usiate il tavolod ella ucina è indifferene: l'importante è che sia chiaro a voi e a chi vi circonda che quando siete lì state lavorando.
Assicuratevi che nel luogo in cui lavorate regni un'atmosfera rilassante e allo stesso tempo creativa.
La stanza è in ordine, la scrivania è pulita: è ora di mettersi al lavoro!
Il bello di lavorare a casa è che potete farlo con la vostra candela preferita accesa, o con una musica rilassante a basso volume sullo sfondo, senza disturbare nessuno.
Tutto ciò che può aiutarvi a rendere il vostro ambiente di lavoro accogliente e allo stesso tempo stimolante è bene accetto.
Non trascurate il potere della carta, e tenete sempre sottomano quaderni e blocchetti.
Vi serviranno a buttare giù idee, pensieri, liste improvvisate.
Non negatevi nemmeno il piacere dello scarabocchio mentre siete al telefono: è creatività anche quella!
Bevete a intervalli regolari e fate almeno uno spuntino a metà mattina/pomeriggio.
Questa sembra un po' la raccomandazione della nonna, ma la verità è che il cervello per lavorare brucia zuccheri e che è facilissimo perdere la nozione del tempo quando si è soli, finendo per saltare i pasti o mangiare a orari non regolari. È più facile restare concentrati quando si è correttamente idratati, quindi fate in modo di avere dell'acqua a portata di mano nella vostra area di lavoro.
Non mangiate davanti allo schermo, però: mantenete separate l'area living e l'area work andando a consumare il vostro snack in cucina o in soggiorno.
Quando si lavora da casa spesso si sa quando si inizia ma non quando si finisce. Questo non fa bene nè a voi nè al vostro lavoro: fissate un orario di inizio e uno di fine, per aiutarvi a mantenere separata la vita privata e quella lavorativa. Se lavorate nel digitale o se vi occupate di social media l'idea diffusa sembra essere quella che si debba essere connessi sempre e comunque, ma non è così.
Datevi dei paletti, per il vostro benessere e soprattutto per preservare la qualità del vostro lavoro.
Lavorare da casa in molti casi è un dono, e per me avere due giorni a settimana in cui non devo essere in ufficio significa poter partecipare a incontri e presentazioni, poter scrivere, poter tradurre materiali con più calma e non di corsa durante la pausa pranzo.
Se in futuro dovrò adattarmi a lavorare fuori casa cinque giorni su cinque dovrò sicuramente rivedere tutte le mie abitudini!
Chissà come andrà a finire....
Un bacio a tutte, fanciulle!
A presto <3
Alzi la mano chi lavora da casa!
Non so se sia successo anche a voi, ma per me iniziare a lavorare da casa è stato difficile.
Da un lato ero davvero entusiasta della nuova avventura, ma dall'altro mi sono subito scontrata con lo scoglio della distrazione, al punto che spesso prendevo borsa e computer, uscivo e lavoravo fuori.
Sento però di aver imparato come gestire al meglio il mio tempo quando non devo lasciare le quattro mura domestiche, e oggi voglio raccontarvelo in cinque punti.
Svegliatevi sempre alla stessa ora, esattamente come se doveste recarvi in ufficio.
Resistete alla tentazione di restare in pigiama: vestitevi, lavatevi i denti, spazzolatevi i capelli.
Tutto questo aiuta il vostro corpo a mantenere separate le fasi di sonno e di veglia, e a mettersi in moto per la giornata che lo (e vi) aspetta.
Tenete in ordine la vostra stanza, e poco importa che magari non dobbiate lavorare proprio lì: no ci sono scuse. Rifate il letto, raccogliete i vestiti dalla sedia e assicuratevi che la vostra scrivania sia sgombra. L'ordine esteriore contribuisce alla pace interiore e alla lucidità di pensiero: se siete il capo di voi stesse o se dovete autogestirvi, vorrete essere il più lucide possibile.
Delineate all'interno della vostra abitazione un'area di lavoro, dove sistemarvi a inizio giornata e dalla quale allontanarvi alla fine. Che abbiate un vero e proprio studio o che usiate il tavolod ella ucina è indifferene: l'importante è che sia chiaro a voi e a chi vi circonda che quando siete lì state lavorando.
Assicuratevi che nel luogo in cui lavorate regni un'atmosfera rilassante e allo stesso tempo creativa.
La stanza è in ordine, la scrivania è pulita: è ora di mettersi al lavoro!
Il bello di lavorare a casa è che potete farlo con la vostra candela preferita accesa, o con una musica rilassante a basso volume sullo sfondo, senza disturbare nessuno.
Tutto ciò che può aiutarvi a rendere il vostro ambiente di lavoro accogliente e allo stesso tempo stimolante è bene accetto.
Non trascurate il potere della carta, e tenete sempre sottomano quaderni e blocchetti.
Vi serviranno a buttare giù idee, pensieri, liste improvvisate.
Non negatevi nemmeno il piacere dello scarabocchio mentre siete al telefono: è creatività anche quella!
Bevete a intervalli regolari e fate almeno uno spuntino a metà mattina/pomeriggio.
Questa sembra un po' la raccomandazione della nonna, ma la verità è che il cervello per lavorare brucia zuccheri e che è facilissimo perdere la nozione del tempo quando si è soli, finendo per saltare i pasti o mangiare a orari non regolari. È più facile restare concentrati quando si è correttamente idratati, quindi fate in modo di avere dell'acqua a portata di mano nella vostra area di lavoro.
Non mangiate davanti allo schermo, però: mantenete separate l'area living e l'area work andando a consumare il vostro snack in cucina o in soggiorno.
Quando si lavora da casa spesso si sa quando si inizia ma non quando si finisce. Questo non fa bene nè a voi nè al vostro lavoro: fissate un orario di inizio e uno di fine, per aiutarvi a mantenere separata la vita privata e quella lavorativa. Se lavorate nel digitale o se vi occupate di social media l'idea diffusa sembra essere quella che si debba essere connessi sempre e comunque, ma non è così.
Datevi dei paletti, per il vostro benessere e soprattutto per preservare la qualità del vostro lavoro.
Lavorare da casa in molti casi è un dono, e per me avere due giorni a settimana in cui non devo essere in ufficio significa poter partecipare a incontri e presentazioni, poter scrivere, poter tradurre materiali con più calma e non di corsa durante la pausa pranzo.
Se in futuro dovrò adattarmi a lavorare fuori casa cinque giorni su cinque dovrò sicuramente rivedere tutte le mie abitudini!
Chissà come andrà a finire....
Un bacio a tutte, fanciulle!
A presto <3
martedì 24 gennaio 2017
Anteprima: "Quando l'amore nasce in libreria" di Veronica Henry
Buon pomeriggio a tutte, fanciulle (e fanciulli)!
La chiacchiera librosa di oggi è dedicata all'anteprima di "Quando l'amore nasce in libreria" di Veronica Henry, edito Garzanti (rilegato a 16,90€) in uscita il 9 Febbraio:
In uno stretto vicolo di un minuscolo paesino vicino a Oxford si nasconde un posto speciale. È una piccola libreria, tutta di legno. Gli scaffali arrivano fino al soffitto e pile di libri occupano ogni angolo disponibile. Il suo nome è Nightingale Books ed è proprio qui che Emilia è cresciuta. Fra le pagine di Madame Bovary e una prima edizione di Emma di Jane Austen, Emilia ha imparato che i libri possono anche curare l’anima. È proprio questo che suo padre ha fatto per tutta la sua vita e ora è compito di Emilia: aiutare i suoi clienti grazie ai libri. Thomasina, timida e introversa, ha scoperto la cucina e l’amore attraverso i romanzi di Proust e i libri del cuoco Anthony Bourdain; Sarah, la proprietaria dell’antica villa di Peasebrook Manor, trova il suo unico conforto tra le righe di Anna Karenina; Jackson riesce a comunicare con suo figlio solo grazie al Piccolo principe. Perché per ogni dolore, per ogni dubbio, per ogni momento difficile esiste il libro giusto. Un libro che ti può salvare.
Un libro che può farti trovare l’amore. Ma adesso la libreria è in pericolo. I conti proprio non tornano, i creditori stanno diventando pressanti e un uomo d’affari senza scrupoli vorrebbe costruire al suo posto degli appartamenti di lusso. La tentazione di vendere è enorme, ma Emilia deve tenere fede alla promessa che ha fatto al padre, deve lottare per la Nightingale Books. Deve continuare ad aiutare gli altri attraverso le pagine dei libri. Grazie alle parole di Camus, Salinger, Burgess e Kerouac, forse Emilia riuscirà a trovare la chiave per risolvere i suoi problemi. Manca solo quella per aprire il suo cuore.
Veronica Henry ci regala una storia sulla magia delle librerie e sul grande potere della lettura.
Perché c’è un libro speciale per ognuno di noi. Per aiutarci a trovare una luce anche quando tutto sembra perso.
Amo i libri che parlano di libri, lettura e lettori perchè riesco sempre a identificarmi in uno o più personaggi e nella loro passione per la parola scritta.
Ho anch'io i miei "libri che mi hanno cambiato la vita" e anche quelli che me l'hanno salvata nei momenti di maggiore sconforto, e non vedo l'ora di scoprire quelli dei personaggi di "Quando l'amore nasce in libreria"!
Un bacio a tutte, fanciulle (e fanciulli)!
A presto <3
La chiacchiera librosa di oggi è dedicata all'anteprima di "Quando l'amore nasce in libreria" di Veronica Henry, edito Garzanti (rilegato a 16,90€) in uscita il 9 Febbraio:
In uno stretto vicolo di un minuscolo paesino vicino a Oxford si nasconde un posto speciale. È una piccola libreria, tutta di legno. Gli scaffali arrivano fino al soffitto e pile di libri occupano ogni angolo disponibile. Il suo nome è Nightingale Books ed è proprio qui che Emilia è cresciuta. Fra le pagine di Madame Bovary e una prima edizione di Emma di Jane Austen, Emilia ha imparato che i libri possono anche curare l’anima. È proprio questo che suo padre ha fatto per tutta la sua vita e ora è compito di Emilia: aiutare i suoi clienti grazie ai libri. Thomasina, timida e introversa, ha scoperto la cucina e l’amore attraverso i romanzi di Proust e i libri del cuoco Anthony Bourdain; Sarah, la proprietaria dell’antica villa di Peasebrook Manor, trova il suo unico conforto tra le righe di Anna Karenina; Jackson riesce a comunicare con suo figlio solo grazie al Piccolo principe. Perché per ogni dolore, per ogni dubbio, per ogni momento difficile esiste il libro giusto. Un libro che ti può salvare.
Un libro che può farti trovare l’amore. Ma adesso la libreria è in pericolo. I conti proprio non tornano, i creditori stanno diventando pressanti e un uomo d’affari senza scrupoli vorrebbe costruire al suo posto degli appartamenti di lusso. La tentazione di vendere è enorme, ma Emilia deve tenere fede alla promessa che ha fatto al padre, deve lottare per la Nightingale Books. Deve continuare ad aiutare gli altri attraverso le pagine dei libri. Grazie alle parole di Camus, Salinger, Burgess e Kerouac, forse Emilia riuscirà a trovare la chiave per risolvere i suoi problemi. Manca solo quella per aprire il suo cuore.
Veronica Henry ci regala una storia sulla magia delle librerie e sul grande potere della lettura.
Perché c’è un libro speciale per ognuno di noi. Per aiutarci a trovare una luce anche quando tutto sembra perso.
Amo i libri che parlano di libri, lettura e lettori perchè riesco sempre a identificarmi in uno o più personaggi e nella loro passione per la parola scritta.
Ho anch'io i miei "libri che mi hanno cambiato la vita" e anche quelli che me l'hanno salvata nei momenti di maggiore sconforto, e non vedo l'ora di scoprire quelli dei personaggi di "Quando l'amore nasce in libreria"!
Un bacio a tutte, fanciulle (e fanciulli)!
A presto <3
"Pure Vitality Skin Renewing Cream", la nuova arrivata in casa Kiehl's
Buongiorno a tutte, fanciulle!
Oggi scopriamo insieme la novità Kiehl's dell'inverno 2017, una crema viso della quale sarà davvero difficile fare a meno.
Si chiama "Pure Vitality Skin Renewing Cream" (59€ per 50ml), e ha una formula al 99.6% a base di ingredienti di origine naturale:
Non contiene parabeni, oli minerali, coloranti o fragranze sintetiche, e questo la rende adatta a tutti, soprattutto a chi sta molto attento agli ingredienti di ciò che entra nel suo beautycase.
"Pure Vitality Skin Renewing Cream" è la prima crema idratante che combina due straordinari e potenti attivi: il Miele Manuka Neozelandese, che aiuta a rafforzare la barriera cutanea, e la Radice di Ginseng Rosso Coreano, che favorisce il rinnovamento cellulare e migliora la luminosità, per una pelle che appare più levigata e radiosa in soli 7 giorni.
È anche la crema viso più versatile del brand: la sua formulazione la rende adatta a tutte le età e a tuti i tipi di pelle. Non potrete proprio evitare di passare in negozio e chiedere un campioncino!
Non sapevo assolutamente nulla delle proprietà della radice di ginseng rosso coreano, a essere sincera non sapevo nemmeno esistesse il ginseng rosso, ma è molto potente contro lo stress ossidativo.
Accelera il turnover cellulare, migliorando la texture e la luminosità della pelle e infondendole nuova vitalità. L'ingrediente perfetto per una crema viso!
Ho invece da sempre un debole per il miele di ogni tipo, e quando vedo che un prodotto cosmetico lo contiene il mio primo istinto è sempre quello di annusarlo! Il miele Manuka, in particolare, è di colore scuro, cremoso - e proviene da un unico fiore. Questa varietà contiene il più alto livello di polifenoli, dall’elevato potere antiossidante. Aiuta a rafforzare la barriera cutanea, proteggendola dallo stress ossidativo (indotto da inquinamento e esposizione ai raggi UV), e migliora la capacità di rigenerazione della pelle, donandole un aspetto visibilmente più sano.
Come si usa questa nuova, interessantissima crema viso?
Sul sito Kiehl's sono riportati i consigli di applicazione, e ve li riporto qui:
1. Applicare una piccola quantità sul palmo della mano
2. Scaldare il prodotto tra le dita
3. Applicare in maniera uniforme sul viso
4. Massaggiare la pelle con movimenti circolari fino a quando il prodotto non viene assorbito
5. Distribuire ogni eccesso di crema sul collo con movimenti dal basso verso l’alto
Un piccolo suggerimento: picchietta dolcemente con i polpastrelli per 15 secondi fino a quando il prodotto non è completamente assorbito.
Sono molto curiosa e già so che dovrò passare in negozio a dare un'occhiata, perchè Kiehl's è un marchio che non mi ha mai delusa e che anzi, quando ho avuto un problema che sembrava irrisolvibile nel giro di un mese mi ha salvato la faccia (nel senso letterale del termine).
Un bacio a tutte, fanciulle!
A presto <3
Oggi scopriamo insieme la novità Kiehl's dell'inverno 2017, una crema viso della quale sarà davvero difficile fare a meno.
Si chiama "Pure Vitality Skin Renewing Cream" (59€ per 50ml), e ha una formula al 99.6% a base di ingredienti di origine naturale:
"Pure Vitality Skin Renewing Cream" è la prima crema idratante che combina due straordinari e potenti attivi: il Miele Manuka Neozelandese, che aiuta a rafforzare la barriera cutanea, e la Radice di Ginseng Rosso Coreano, che favorisce il rinnovamento cellulare e migliora la luminosità, per una pelle che appare più levigata e radiosa in soli 7 giorni.
È anche la crema viso più versatile del brand: la sua formulazione la rende adatta a tutte le età e a tuti i tipi di pelle. Non potrete proprio evitare di passare in negozio e chiedere un campioncino!
Non sapevo assolutamente nulla delle proprietà della radice di ginseng rosso coreano, a essere sincera non sapevo nemmeno esistesse il ginseng rosso, ma è molto potente contro lo stress ossidativo.
Accelera il turnover cellulare, migliorando la texture e la luminosità della pelle e infondendole nuova vitalità. L'ingrediente perfetto per una crema viso!
Ho invece da sempre un debole per il miele di ogni tipo, e quando vedo che un prodotto cosmetico lo contiene il mio primo istinto è sempre quello di annusarlo! Il miele Manuka, in particolare, è di colore scuro, cremoso - e proviene da un unico fiore. Questa varietà contiene il più alto livello di polifenoli, dall’elevato potere antiossidante. Aiuta a rafforzare la barriera cutanea, proteggendola dallo stress ossidativo (indotto da inquinamento e esposizione ai raggi UV), e migliora la capacità di rigenerazione della pelle, donandole un aspetto visibilmente più sano.
Come si usa questa nuova, interessantissima crema viso?
Sul sito Kiehl's sono riportati i consigli di applicazione, e ve li riporto qui:
1. Applicare una piccola quantità sul palmo della mano
2. Scaldare il prodotto tra le dita
3. Applicare in maniera uniforme sul viso
4. Massaggiare la pelle con movimenti circolari fino a quando il prodotto non viene assorbito
5. Distribuire ogni eccesso di crema sul collo con movimenti dal basso verso l’alto
Un piccolo suggerimento: picchietta dolcemente con i polpastrelli per 15 secondi fino a quando il prodotto non è completamente assorbito.
Sono molto curiosa e già so che dovrò passare in negozio a dare un'occhiata, perchè Kiehl's è un marchio che non mi ha mai delusa e che anzi, quando ho avuto un problema che sembrava irrisolvibile nel giro di un mese mi ha salvato la faccia (nel senso letterale del termine).
Un bacio a tutte, fanciulle!
A presto <3
Unboxing: Essence "Winter Glow", scopriamola insieme!
Buongiorno a tutte, fanciulle!
Partiamo dagli smalti, che come anticipato dal comunicato stampa sono quattro:
Due tonalità più scure e opache, due più chiare e iridescenti - è specificato sul flacone ne vanno stese almeno due passate quindi sono pronta a doverne dare quattro leggere, o a dover stendere prima una base bianca per aiutare il colore a manifestarsi.
Questa volta la collezione include un pennello, ovvero un particolare applicatore a spugnetta molto molto morbido pensato per l'applicaizone delle polveri libere incluse nell'assortimento.
Di queste ne erano presenti quattro sul comunicato stampa ma solo tre erano visibili nelle foto degli espositori e infatti ne ho tre da mostrarvi in swatch più in basso. Molto belli i barattolini, e avendo provato subito a utilizzare l'applicatore apposito posso fare un appunto: funziona a meraviglia. Non ho sparso colore su tutto il piano di lavoro, ed è un grandissimo risultato.
Quelli che non vedevo l'ora di provare erano i rossetti in polvere con applicatore a spugnetta, ma sono stati una mezza delusione: l'effetto finale è quello di un qualsiasi rossetto mat di bassa qualità dopo qualche ora dall'applicazione. Non mi piacciono per niente, e dovrò vedere se posso salvarli stendendo sopra un gloss e rinunciando così alla loro natura opaca.
In linea di massima, se proprio dovete acquistare qualcosa da questa collezione, non i rossetti.
Invece è molto interessante la matita bianca per realizzare un effetto ombré sulle labbra.
Un prodotto che non possedevo e che non avevo mai provato, e con il quale devo prendere dimestichezza: seguiranno aggiornamenti!
Il blush, contenuto in questo barattolino con applicatore in spugna, è perfetto per i ritocchi on the go grazie allo specchietto in dotazione ma forse avrebbe avuto bisogno di un po' di colore in più: ho fatto fatica a farvelo vedere in foto (vedi sotto) e non so come esca su qualcuno con l'incarnato più scuro del mio. Tonalità splendida, però, che mi piace moltissimo e che vale la pena lavorare un po'.
Loro verranno messi alla prova subito! Applicando questi sticker effetto maglia sull'unghia pulita e ricoprendoli di smalto si ha un effetto 3D niente male, e io ho un debole per queste cose.
Prevendo di mostrarveli a giorni, perchè dubito di resistere a lungo.
Infine lui, il burro idratante che mi ha già conquistata. Lo tengo su comodino e lo applico al mattino e alla sera, sia sulle mani che sui piedi. Decisamente nutriente, è davvero perfetto per questa stagione fredda che secca molto la pelle, e ha un profumo delicato e delizioso.
Consigliatissimo!
Oggi scopriamo insieme da vicino la collezione "Winter Glow" di Essence Cosmetics, che vi avevo presentato in anteprima qui (nel post trovate tutti i nomi dei prodotti e tutti i prezzi).
Mancano all'appello alcuni prodotti, ma ho notato dalle foto viste online degli espositori che mancano anche lì e quindi probabilmente non sono usciti o non sono stati distribuiti ovunque.Partiamo dagli smalti, che come anticipato dal comunicato stampa sono quattro:
Due tonalità più scure e opache, due più chiare e iridescenti - è specificato sul flacone ne vanno stese almeno due passate quindi sono pronta a doverne dare quattro leggere, o a dover stendere prima una base bianca per aiutare il colore a manifestarsi.
Questa volta la collezione include un pennello, ovvero un particolare applicatore a spugnetta molto molto morbido pensato per l'applicaizone delle polveri libere incluse nell'assortimento.
Di queste ne erano presenti quattro sul comunicato stampa ma solo tre erano visibili nelle foto degli espositori e infatti ne ho tre da mostrarvi in swatch più in basso. Molto belli i barattolini, e avendo provato subito a utilizzare l'applicatore apposito posso fare un appunto: funziona a meraviglia. Non ho sparso colore su tutto il piano di lavoro, ed è un grandissimo risultato.
Quelli che non vedevo l'ora di provare erano i rossetti in polvere con applicatore a spugnetta, ma sono stati una mezza delusione: l'effetto finale è quello di un qualsiasi rossetto mat di bassa qualità dopo qualche ora dall'applicazione. Non mi piacciono per niente, e dovrò vedere se posso salvarli stendendo sopra un gloss e rinunciando così alla loro natura opaca.
In linea di massima, se proprio dovete acquistare qualcosa da questa collezione, non i rossetti.
Invece è molto interessante la matita bianca per realizzare un effetto ombré sulle labbra.
Un prodotto che non possedevo e che non avevo mai provato, e con il quale devo prendere dimestichezza: seguiranno aggiornamenti!
Il blush, contenuto in questo barattolino con applicatore in spugna, è perfetto per i ritocchi on the go grazie allo specchietto in dotazione ma forse avrebbe avuto bisogno di un po' di colore in più: ho fatto fatica a farvelo vedere in foto (vedi sotto) e non so come esca su qualcuno con l'incarnato più scuro del mio. Tonalità splendida, però, che mi piace moltissimo e che vale la pena lavorare un po'.
Loro verranno messi alla prova subito! Applicando questi sticker effetto maglia sull'unghia pulita e ricoprendoli di smalto si ha un effetto 3D niente male, e io ho un debole per queste cose.
Prevendo di mostrarveli a giorni, perchè dubito di resistere a lungo.
Infine lui, il burro idratante che mi ha già conquistata. Lo tengo su comodino e lo applico al mattino e alla sera, sia sulle mani che sui piedi. Decisamente nutriente, è davvero perfetto per questa stagione fredda che secca molto la pelle, e ha un profumo delicato e delizioso.
Consigliatissimo!
Ecco gli swatches di tutti i prodotti, dai tre ombretti in polvere libera, passando ai due rossetti, alla matita bianca e al blush (che si vede pochissimo, ma non volete sapere quanto ho dovuto insistere già per fare uscire quell'accenno).
Mi sono invaghita dell'ombretto dorato/champagne, e voglio assolutamente provarlo anche come illuminante perchè mi ricorda molto il mio preferito di theBalm.
Se dovessi consigliare un prodotto di questa collezione sarebbe senza dubbio il burro per le mani, ma allargandoci al makeup sono rimasta favorevolmente colpita anche dalla matita ombré per le labbra e dai tre ombretti in polbere libera.
Date un'occhiata nel vostro grande magazzino di fiducia e cercate questa collezione per un inverno davvero luminoso!
Un bacio a tutte, fanciulle!
A presto <3
lunedì 23 gennaio 2017
Capelli lucenti per San Valentino, con Bilba
Buon pomeriggio a tutte, fanciulle!
Avete già deciso cosa farete a San Valentino?
E soprattutto, avete pensato a come porterete i capelli?
Non lasciate certi dettagli all'ultimo momento!
Chi meglio di Bilba potrebbe assistervi in questa giornata così romantica e speciale?
A cominciare dal rosso della confezione, la linea ai semi di lino e cristalli liquidi si presta ad acconciature di ogni tipo e per capelli di ogni lunghezza: spuma, lacca, cera e gel modelleranno e sosterranno le vostre chiome per l'intera giornata!
E senza rinunciare alla salute dei vostri capelli: l’olio di semi di lino, grazie al contenuto di principi nutritivi quali vitamine, proteine e acido linoleico, cura i capelli sfibrati, aiuta a proteggere dagli effetti nocivi causati dagli agenti atmosferici e a richiudere le squame causate dalla secchezza, donando al tempo stesso volume e lucentezza alla chioma ed eliminando l’effetto crespo.
Per fissare un raccolto elaborato o una piega superliscia, niente di meglio di una spruzzata di lacca a tenuta extraforte prima di uscire.
Se invece (come me) siete alle prese con un capello un po' più indisciplinato che ha bisogno di essere definito e reso più morbido, ecco che la spuma viene in vostro, o meglio nostro, soccorso.
Avete mai osato un taglio supercorto? Io sì, qualche anno fa, e la mia migliore alleata era la cera.
Ne bastava una goccia per fissare ogni ciocca, e spesso mi trovo a pensare a quanto fosse veloce prepararmi per uscire... chissà, magari li taglierò di nuovo!
Quello che non riuscivo proprio ad usare era il gel, ma perchè in genere questo tipo di prodotto ha un odore che non mi piace. Invece Bilba ne propone uno dalla profumazione fresca e che non lascia residui: dovrò consigliarlo a un'amica che il taglio supercorto lo ha appena fatto.
Ogni prodotto della linea Bilba ai semi di lino e cristalli liquidi costa 3,99€.
Impossibile che tra di loro non si nasconda il vostro, personalissimo "Valentino"... o meglio, quello dei vostri capelli ;)
Un bacio a tutte, fanciulle!
A presto <3
Avete già deciso cosa farete a San Valentino?
E soprattutto, avete pensato a come porterete i capelli?
Non lasciate certi dettagli all'ultimo momento!
Chi meglio di Bilba potrebbe assistervi in questa giornata così romantica e speciale?
A cominciare dal rosso della confezione, la linea ai semi di lino e cristalli liquidi si presta ad acconciature di ogni tipo e per capelli di ogni lunghezza: spuma, lacca, cera e gel modelleranno e sosterranno le vostre chiome per l'intera giornata!
E senza rinunciare alla salute dei vostri capelli: l’olio di semi di lino, grazie al contenuto di principi nutritivi quali vitamine, proteine e acido linoleico, cura i capelli sfibrati, aiuta a proteggere dagli effetti nocivi causati dagli agenti atmosferici e a richiudere le squame causate dalla secchezza, donando al tempo stesso volume e lucentezza alla chioma ed eliminando l’effetto crespo.
Per fissare un raccolto elaborato o una piega superliscia, niente di meglio di una spruzzata di lacca a tenuta extraforte prima di uscire.
Se invece (come me) siete alle prese con un capello un po' più indisciplinato che ha bisogno di essere definito e reso più morbido, ecco che la spuma viene in vostro, o meglio nostro, soccorso.
Avete mai osato un taglio supercorto? Io sì, qualche anno fa, e la mia migliore alleata era la cera.
Ne bastava una goccia per fissare ogni ciocca, e spesso mi trovo a pensare a quanto fosse veloce prepararmi per uscire... chissà, magari li taglierò di nuovo!
Quello che non riuscivo proprio ad usare era il gel, ma perchè in genere questo tipo di prodotto ha un odore che non mi piace. Invece Bilba ne propone uno dalla profumazione fresca e che non lascia residui: dovrò consigliarlo a un'amica che il taglio supercorto lo ha appena fatto.
Ogni prodotto della linea Bilba ai semi di lino e cristalli liquidi costa 3,99€.
Impossibile che tra di loro non si nasconda il vostro, personalissimo "Valentino"... o meglio, quello dei vostri capelli ;)
Un bacio a tutte, fanciulle!
A presto <3
"Amore, zucchero e caffè" di Daniela Sacerdoti
Buongiorno a tutte, fanciulle (e fanciulli)!
La chiacchiera librosa di oggi è dedicata a "Amore, zucchero e caffè" di Daniela Sacerdoti, edito Newton Compton (rilegato a 9,90€):
Il matrimonio di Margherita sta andando a rotoli. Rimanere incinta dopo averci provato per tanto tempo è stata una sorpresa favolosa per lei, ma non per il marito. Quando ne ha più bisogno, si rende conto che lui non c’è. E allora Margherita decide di prendersi del tempo per se stessa, per capire dove stia andando il suo matrimonio. Lascia quindi Londra per trascorrere l’estate a Glen Avich, il posto in cui sua madre e il patrigno gestiscono un caffè. Ha bisogno di uno stacco per riallacciare il rapporto con la figlia Lara e dare una svolta alla propria vita. Ma Glen Avich può avere uno strano effetto sulle persone… Quando inizia a lavorare per Torcuil Ramsay, tutto comincia a cambiare. Margherita percepisce che il suo cuore si sta risvegliando, nonostante non lo credesse possibile. Quando finalmente sta cominciando a capire chi è davvero, si trova di fronte a una scelta che potrebbe mettere in discussione tutto. E per prendere la decisione giusta le servirà molto coraggio...
Non conoscevo Daniela Sacerdoti, e quindi non potevo non cogliere l'occasione di scoprire la sua scrittura con il suo nuovo romanzo.
Mi sono innamorata della copertina non appena l'ho vista, e mi incuriosiva l'idea di una protagonista più matura, alle prese con la maternità e un matrimonio che non funziona più.
Margherita è una di quelle protagoniste in grado di catturarti dalla loro prima apparizione: alle prese con un marito distaccato e scostante, una figlia adottiva con un passato difficile da affrontare e una gravidanza inattesa, fa davvero fatica a restare a galla.
La sorella le è vicina, ma la madre vive distante e la suocera non è esattamente la donna più espansiva del mondo.
Margherta si sente sola nel suo matrimonio e sola nella gestione della casa e dei figli, e quando realizza che il marito Ash si è ormai allontanato completamente da lei, la figlia Lara e il nuovo arrivato Leo non esita.
Invita il marito ad andarsene di casa, fa le valigie e porta i figli a Glen Avich, la piccola cittadina in cui la madre e il patrigno vivono e lavorano nella loro adorabile caffetteria.
Sarà questa pausa dalla sua vita a farle capire cosa vuole davvero, e soprattutto come e con chi potrà ottenerlo...
"Amore, zucchero e caffè" non è solo una storia di amore e famiglia.
È uno splendido romanzo sulle seconde occasioni e sul magico legame tra una madre e i suoi figli, naturali e non perchè l'amore prescinde dalla biologia.
Non potrete fare a meno di augurarvi che Margherita trovi la forza di ricominciare senza Ash, e di allontanarsi da un uomo che (in parte non per colpa sua) non è capace di amare lei e i figli nel modo giusto.
Allo stesso modo, sarete rapiti dalle pagine di diario di Lara, che dopo un'infanzia costellata dagli abusi e dagli affidi temporanei trova in Margherita una vera madre e in Leo un fratello per la vita.
I demoni con i quali la ragazzina combatte sono forti, ma lei lo è di più.
Se avete amato i romanzi di Vanessa Greene e di Ali McNamara, allora troverete nel viaggio di Margherita a Glen Avich e nel suo percorso di rinascita qualcosa di irresistibile e che non potrà mancare nelle vostre librerie.
Daniela Sacerdoti ha scritto un romanzo sulle madri e per le madri, a partire da quella di Margherita perchè la nostra protagonista prima di essere in grado di aiutare Lara ha bisogno di essere lei stessa una figlia ancora per un po'. Di essere guidata e consigliata.
Io non sono ancora una madre, ma so che se lo sarò vorrò essere come Margherita, e come lei spero che troverò dentro di me la forza e il coraggio necessari a sostenere sempre i miei figli, qualsiasi cosa succeda.
Mi è piaciuto molto, e mi sento di consigliarlo davvero a tutte, mamme e non.
È delicato, emozionante e davvero ben scritto. Impossibile non finirlo una volta iniziato!
Un bacio a tutte, fanciulle (e fanciulli)!
A presto <3