sabato 19 marzo 2016

"Città in fiamme" di Garth Risk Hallberg

Buongiorno a tutte, fanciulle (e fanciulli)!
La chiacchiera librosa di oggi è dedicata a "Città in fiamme" di Garth Risk Hallberg, edito da Mondadori (rilegato a 25€):
New York, 1977. Il Bronx è in fiamme e Central Park è il terreno di caccia di rapinatori ed eroinomani, il punk sta nascendo e gli artisti ancora affittano le soffitte a Manhattan. La notte di Capodanno corre sul filo del rasoio. È quasi mezzanotte quando si alza una tempesta di neve e, nel frastuono dei fuochi d'artificio, uno scoppio attraversa Central Park. Uno sparo. Forse due. Il momento esatto in cui scocca la mezzanotte. Gli eventi intrecciano i destini di un insolito gruppo di newyorkesi: Regan e William Hamilton-Sweeney, i riluttanti eredi di una delle più straordinarie fortune di New York; Keith e Mercer, gli uomini che, nel bene e nel male, li amano; Charlie e Samantha, due ragazzini di Long Island attratti a Manhattan dall'incandescente scena punk. Il momento esatto in cui la pasticca fa effetto. I nuovi arrivati incantati dalla città e quelli che della città sono così stanchi che la darebbero alle fiamme: tutto parte dell'ossessione di un reporter e di un detective che cercano di capire cosa c'entra ciascuno di loro con lo sparo in Central Park. Il momento esatto in cui va via la luce. Che lo sappiano o meno, sono tutti legati dalla stessa storia: una storia su quanto le persone più vicine a noi sono a volte le più difficili da conoscere, una storia dove amore e arte, crimine e tradimento, storia e rivoluzione sono racchiusi in un unico ordigno, pronto a esplodere. New York, 13 luglio 1977. Il momento esatto in cui esplode.

Una lettura complessa anche dal punto di vista tecnico: il mio iPad2 è giunto a fine corsa, e leggere le 1000 e passa pagine di questo romanzo da pc e da cellulare non è stato uno scherzo.
Ma finalmente eccomi qui a parlarvi di un libro che entrerà molto probabilmente tra i miei preferiti dell'anno.

Ero convintissima che il lavoro di Garth Risk Hallberg facesse al caso mio, e non mi ero sbagliata: questo romanzo è straordinario.
Una New York delirante, nella quale si è catapultati da subito senza paracadute e senza rete di sicurezza: scordatevi la Grande Mela da commedia romantica, tutta caffè e passeggiate per Central Park. La New York di Hallberg è rumorosa, pericolosa, e allo stesso tempo elettrizzante.
Un'ambientazione strepitosa per una storia che vede coinvolti personaggi molto diversi l'uno dall'altro, e che eppure condividono quanto di più essenziale ci sia: la loro umanità.
Non c'è un solo personaggio, nell'intero romanzo, che non sia terribilmente imperfetto, e questo li rende talmente "vivi" da farci quasi credere che possano saltar fuori dalla pagina all'improvviso.
E' difficile raccontare di più della trama in senso stretto senza fare spoiler, quindi voglio provare a darvi tre ragione per le quali dovreste dare una chance a questo romanzo.
Grazie a Mondadori per la copia digitale del romanzo <3
La prima è che Gart Risk Hallberg SA SCRIVERE. Esagerato scriverlo in maiuscolo? Non credo.
Nell'era dell'autopubblicazione per tutti e di tutto, è veramente facile dire "io sono uno scrittore".
Ad Hallberg riconosco di essere, senza ombra di dubbio, uno SCRITTORE con tutte le maiuscole.
Se siete in cerca di un romanzo di sostanza, dalla trava accattivante, con ambientazioni e personaggi delineati alla perfezione, allora siete in cerca di "Città in fiamme".

La seconda è che in questa storia non esistono un buono e un cattivo.
L'autore ha creato un cast di personalità uniche e complicate, ricche di lati oscuri così come di pregi e di ambizioni, e credo che siamo di fronte a uno dei pochi casi in cui è davvero difficile prendere le parti di questo o di quel personaggio: infastidiscono e ammaliano tutti, a fasi alterne.
Mi ha tenuta incollata alle pagine.

La terza è che questo romanzo arriva al momento giusto.
Società multietnica, perdita di fiducia nel futuro e nelle autorità, spaccatura sociale: in "Città in fiamme" troviamo tutto questo, così come lo troviamo ogni giorno quando usciamo di casa.
E anche se oggi la ribellione non è più tanto rappresentata dal movimento punk quanto dal coltivare un senso critico, possiamo ritrovare molto di noi e della nostra voglia di rovesciare una società che ci sembra stantìa e opprimente in Charlie e Samantha.
Dobbiamo tornare nel 1977 per comprendere meglio il 2016?
Forse, in parte, sì.

Non voglio dire che lo consiglio a tutti, perchè sarebbe sbagliato: lo consiglio a chi non dice no a una lettura impegnativa (perchè questa lo è), a un romanzo indiscutibilmente scritto benissimo (con le maiuscole) e a una storia a tratti un po' intricata ma che, una volta iniziata, è davvero difficile abbandonare.

Un bacio a tutte, fanciulle (e fanciulli)!
A presto <3

2 commenti:

  1. Recensione bellissima! Avevo già adocchiato il romanzo e inserito in wishlist perché mi aveva affascinata da subito, e non mi sbagliavo! Dev'essere mio. :D

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  2. Appena ho visto la copertina l'ho riconosciuto come il libro che nella mia lista TBR su Goodreads da ottobre.
    Bellissima recensione, mi piacciono i libri nei quali la storia è complessa e i personaggi assolutamente imperfetti - rende tutto reale.

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