La ricamatrice di Winchester, protagonista dell'ultimo romanzo di Tracy Chevalier (Neri Pozza), è molto più di questo. È la voce di una generazione di donne inglesi - ma non solo - che la prima guerra mondiale ha privato di un futuro dato per scontato, portando via quasi 900.000 uomini.
I mariti e i padri di domani, oltre che i figli di oggi, e alle donne rimaste non è rimasto altro da fare che rimboccarsi le maniche e cercare di sopravvivere, mantenendosi in un mondo che riservava loro lavori a bassa, anzi, bassissima retribuzione, e costringendole a pesare sulle spalle dei fratelli e dei genitori.
Tracy Chevalier prende così spunto da quella che, per l'Inghilterra e l'Europa, fu la prima spinta verso una rivoluzione sociale che troverà pieno compimento con il secondo conflitto mondiale, e che porterà le donne fuori di casa, per raccontare la storia di Violet Speedwell.
Nel 1932, a trentotto anni, Violet è quella che tutti definiscono - con compassione mista a disapprovazione - una zitella. Vive a Southampton con una madre che definire terribile sarebbe una delicatezza, che le riversa addosso la rabbia e il disappunto verso un mondo che le ha portato via un marito e un figlio (quest'ultimo caduto in guerra), e che le ha lasciato in cambio una figlia nubile, ed è in un momento di particolare mestizia che il coraggio di cambiare vita si fa strada in lei, facendole trovare un lavoro e un alloggio a Winchester. Da sola.
Qui l'aspetta un lavoro d'ufficio, ma soprattutto scopre il ricamo. Non un ricamo qualsiasi, ma i piccoli capolavori creati dalle ricamatrici guidate dalle signorine Pesel e Biggs, destinati agli inginocchiatoi della cattedrale. Violet sente che questa è la sua possibilità per lasciare un pezzetto di sè ai posteri, sotto forma di filo e punti, destinati a decorare la cattedrale per decenni a venire.
Tra vivaci personaggi di contorno (Gilda, ma anche Maureen, e ovviamente Arthur, campanaro a cui la legherà ben presto più di una semplice conoscenza) e un'Inghilterra che non esiste più ma nella quale il paese attuale affonda con decisione le proprie radici, Le ricamatrici di Winchester è un romanzo che si legge tutto d'un fiato.
Si è da subito partecipi della frustrazione di Violet, che si è vista portare via il fratello maggiore e il fidanzato da una guerra che ha capito solo fino a un certo punto, e che una volta perso anche il padre si è trovata da sola con una madre ingestibile.
C'è il secondo fratello, Tom, ma è sposato e ha due figli, e in fondo ha una vita sua di cui lei farà sempre parte fino a un certo punto.
Da questo punto di vista, il romanzo è la storia della sua emancipazione, un passo alla volta, da un modello in cui non si ritrova e da una società fondata sul matrimonio che la considera una cittadina di serie B. Tracy Chevalier mette sul tavolo tutto, dalla delusione per le aspettative disattese al dolore per una perdita incolmabile, quella di una nazione intera e di ogni singola donna.
Le donne del romanzo hanno perso padri, mariti, figli, promessi sposi: hanno perso il loro passato e il loro futuro, e nanche il presente sembra essere dalla loro parte... a meno di non rimboccarsi le maniche e ridisegnarlo, un punto colorato alla volta.
Attraverso il ricamo, e l'attenzione che richiede (la precisione con cui va eseguito ogni punto, la tensione costante del filo, l'importanza di creare sfumature e giochi di ombre perchè il ricamo non sia "piatto" sono solo alcune delle nozioni che Violet apprende una pagina dopo l'altra, e i lettori con lei), saranno determinanti per la sua crescita e la sua affermazione.
La Violet che prende congedo dal lettore a volume ultimato è una donna più consapevole, con un capitolo importante della sua vita da vivere, e circondata da persone che non avrebbe mai immaginato accanto a sè ma che si riveleranno perfette nel ricamo della sua esistenza. Tanti punti perfettamente eseguiti, e nella giusta posizione sulla tela.
Consigliatissimo.
La ricamatrice di Winchester di Tracy Chevalier (Neri Pozza) è in libreria dal 16 gennaio, al prezzo di copertina di 18€.
Leggete anche: Intervista a Tracy Chevalier su I frutti del vento (Neri Pozza)
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