martedì 12 marzo 2019

"La bambina che somigliava alle cose scomparse" di Sergio Claudio Perroni

Sergio Claudio Perroni torna in libreria con una favola per adulti che hanno bisogno di sentirsi più vicini al loro io infantile, che crede nell'incanto e nella magia.
La bambina che somigliava alle cose scomparse (La nave di Teseo) è questo, e molto di più grazie anche alle splendide illustrazioni di Leila Marzocchi.


«Ma a che ti serviva la nuvola?»
Si chiama Pulce e risolve problemi. Per farlo, ricorre all'antico e desueto stratagemma di porre domande. Interroga chi incontra sul motivo di una paura inspiegabile, di una particolare malinconia, di una speranza tradita. Gira e rigira, le risposte sono altre domande: d'amore o d'amicizia, di protezione o di salvezza.
«Mi serviva a nascondermi», le risponde il passero, terrorizzato dal falco che lo insegue.
Detto, fatto: il volto di Pulce diventa la nuvola in cui rifugiarsi!
È scappata di casa, Pulce. Si è presa una vacanza dalle lamentele della mamma e del papà per quello che fa o non fa, per ciò che è o non è. Ha sette anni, gli occhi color tatuaggio e un'energia visionaria. In un battibaleno è capace di trasformarsi in chiunque e in qualunque cosa: un ruscello, un affetto perduto, una stella cadente, una madre scomparsa, un paio di occhioni blu... E così, facendo da ponte tra quello che c'era e quello che non c'è più, rimedia di volta in volta alla perdita di cui soffrono i personaggi in cui si imbatte. Per riuscirci, attinge all'esperienza che zampilla dalle sue "fonti", un popolo buffo e saggio raccontato in parallelo dalle geniali note a piè di sogno.

Una protagonista indimenticabile, Pulce, che accompagna il lettore attraverso un labirinto di incontri e riflessioni su temi quanto mai attuali (il consumismo sfrenato della nostra epoca, la troppa importanza data all'apparenza invece che alla sostanza, ma anche l'importanza degli affetti che rischiamo troppo spesso di trascurare, per citarne alcuni) senza che questi lo privino mai del puro piacere dato dalla magia della favola.
Magiche sono anche le illustrazioni di Leila Marzocchi (una preferita è sicuramente quella a pagina 110) che ben accompagnano quello che è l'ottavo libro per Sergio Claudio Perroni, e che stavolta è davvero un libro per tutti.
Se è vero che ogni piccolo lettore vedrà se stesso in Pulce, nelle sue domande e nel suo desiderio di esplorare il mondo, lo è altrettanto che ogni adulto rifletterà sulle cose perdute e sull'importanza di saper dire addio.

Amy Harmon nel 2015 scriveva che è meglio essere persi che soli, perchè «chi è perso può essere ritrovato» e in parte è così per ogni personaggio che popola questo libro: l'incontro con Pulce permette loro di superare il dolore della perdita fisica, ma allo stesso tempo di realizzare che nulla è mai perduto, finchè lo si porta nel cuore.

Una lettura incantevole, promossa a pieni voti e consigliatissima.


La bambina che somigliava alle cose scomparse di Sergio Claudio Perroni (La nave di Teseo) è in libreria, al prezzo di copertina di 13€.

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