Qual è, davvero, il rumore del mondo?
È forse quello delle navi in partenza, dei treni che sferragliano veloci sulle rotaie, dei bambini che giocano nei cortili? O ci si avvicina di più il crepitio del filo che scorre veloce nel telaio, dando forma a un tessuto solo alla prima fase delle sue molteplici trasformazioni?
In un'Italia che non esiste ancora, in cui arriva da sposa scelta in virtù di una bellezza che la malattia ha spazzato via, Anne Bacon è protagonista di Il rumore del mondo, nuovo ed appassionante romanzo di Benedetta Cibrario (Mondadori).
Figlia di un mercante di seta mai ripresosi del tutto dalla perdita della moglie e sorella maggiore responsabile, Anne Bacon ha la fortuna di sposare l'ufficiale piemontese Prospero Carlo Carando di Vignon, di stanza a Londra, al quale la lega un rapporto di rispetto reciproco ed amicizia.
Nonostante le perplessità dell'istitutrice, che cerca invano di inculcare in Anne l'idea di una gerarchia sociale rigida che, in quanto figlia di un mercante, la vede in una determinata posizione e on libera quanto la ragazza sembra pensare, Anne affronta il viaggio dall'Inghilterra a Torino per ammalarsi di vaiolo poco dopo la partenza.
Rischia la vita, ma grazie a un sapiente medico ritrova la salute: poco si può fare, invece, per le cicatrici lasciate dal morbo sul suo volto e sul suo corpo, che fanno sì che la ragazza raggiunga il suo sposo in condizioni decisamente diverse da quelle previste.
Ma ridurre Il rumore del mondo al racconto delle peripezie di Anne Bacon sarebbe fargli un torto grave, perchè quello che riesce alla sempre talentuosa Benedetta Cibrario è aprire una finestra sul nostro passato, sulle trasformazioni che trasformarono il suolo dello stivale nell'Italia.
È una sfida difficile da affrontare, quella di narrare un periodo attraverso le vite di chi ne ha respirato gli odori, ma nel caso di questo romanzo è sicuramente una sfida vinta.
Se Anne conduce una vita appartata in una proprietà della famiglia di Prospero, e rifugge così da un matrimonio molto diverso e meno gradevole di quello che aveva sognato, lei e le donne che la circondano sono pienamente protagoniste della loro vita e del periodo di tumulti in cui si trovano a vivere. E forse la loro voce, le loro ambizioni e i loro sogni non suonano troppo diversi alle donne del terzo millennio.
È forse diversa la lotta odierna per la parità di diritti, per l'affermazione del proprio ruolo a livello sociale e politico? No. Non lo è.
Inutile ribadire quanto la prosa di Benedetta Cibrario sia raffinata, quanto la scelta di ogni parola traspaia dalla costruzione accurata dietro a ogni paragrafo, quanto le emozioni facciano vibrare ogni pagina. Inutile, perchè chi segue l'autrice e il suo lavoro dal 2007, quando Rossovermiglio (Feltrinelli) arrivò sugli scaffali conquistando il pubblico e la critiaà - nonchè il premio Campiello 2018 - lo sa.
Ma per chi dovesse ancora scoprirne il talento, il regalo da farsi questo mese è senza dubbio una copia di Il rumore del mondo. Non c'è lettura migliore, per un pigro weekend autunnale, con il caldo abbraccio di una coperta e il conforto di una tazza di tè. Rigorosamente inglese.
Il rumore del mondo di Benedetta Cibrario (Mondadori) è in libreria, al prezzo di copertina di 22€.
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