giovedì 11 ottobre 2018

[FEST] Girls Just Wanna Binge-Watch

Si aprono le porte di FEST, il festival delle serie tv nato da un'idea di Marina Pierri e Giorgio Viaro che animerà Santeria Social Club a Milano dall'11 al 14 ottobre, e lo si fa con un panel al femminile, animato dalle voci entusiaste e frizzanti di Valentina Ariete, Eva Carducci e Gabriella Giliberti.


Girls Just Wanna Binge-Watch l'accattivante titolo (e ammettetelo: lo avete letto cantando), e il tema è uno dei più attuali: come le serie tv hanno cambiato e stanno cambiando il ruolo delle donne che lavorano dietro le quinte delle produzioni cinematografiche e televisive.

«Merito delle serie degli ultimi anni è quello di capovolgere gli stereotipi. Basta pensare a Glow» suggerisce Gabriella Giliberti, «che ribadisce quanto non si parli più di una donna-femme fatale, ma di donne vere. Nel bene e nel male (come nel caso di The Handmaid's Tale, che denuncia lo stupro e la violenza). Più forti e provocatorie non solo le sceneggiature, ma soprattutto le showrunner e le attrici, che hanno alzato la voce anche in occasione del movimento #MeToo.»

«Showrunner più famosa è sicuramente Shonda Rhimes» interviene Eva Carducci, «la prima ad aver offerto la possibilità di diversificare la figura femminile staccandosi nettamente dagli stereotipi alla Sex & The City. Rhimes ha saputo creare figure femminili dalle mille sfaccettature, più autentiche in cui riusciamo davvero ad identificarci.»


«E non dimentichiamo che, fino a pochi anni fa, i ruoli complessi per le donne mancavano, sia al cinema che in televisione. Lo scopo di molte attrici era essere, semplicemente, attraenti» sottolinea Valentina Ariete, raccontando un aneddoto su Thandie Newton costretta a recitare un'intera scena a seno scoperto, senza che la cosa avesse un senso al di là del mostrarne le curve.

La discussione continua, tra un veloce dibattito sui premi e sulla percentuale di vittorie al femminile (sono poche? Sono strumentali? È ancora corretto parlare di vittorie al femminile, o dovremmo limitarci a parlare di vittorie?), e un momento-verità sulla competizione al femminile perchè «nessuno gioca sporco come una donna!», anche in casi in cui fare rete sarebbe la scelta vincente.

Si chiude con la consapevolezza che «non bisogna discriminare nè sul genere nè sui generi», come sottolinea Eva Carducci, «perchè si fanno ancora troppe differenze, e si dà ancora troppo spazio a stereotipi e falsi miti.»

FEST continua: prossima tappa, l'incontro Scrivere e interpretare le donne: Gomorra - La Serie e Il Miracolo. Trovate la cronaca qui.

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