Buon pomeriggio a tutte, fanciulle (e fanciulli)!
La settimana si chiude con l'arrivo di The Rain su Netflix, ed è il momento di chiacchierare: come sarà stata la prima stagione?
Simone è una liceale come tante, quando di colpo la sua vita precipita nell'orrore: una pioggia devastante, portatrice di un virus che uccide chiunque si bagni, costringe la sua famiglia a cercare rifugio in uno dei bunker sparsi per lo stato, famiglia subito decimata dalla partenza senza ritorno del padre e dall'uscita non voluta della madre, che muore sul colpo uccisa dalla pioggia.
Questo perchè ovviamente i due figli, dopo essersi sentiti dire «qualsiasi cosa accada, non aprite la porta del bunker», cosa potevano fare se non aprirla dopo esattamente cinque minuti?
Sempre svegli, i protagonisti di telefilm.
Avanti veloce, e i due fratelli sono di sei anni più grandi, ancora nel bunker e ancora in attesa del ritorno del padre. Stanno per esaurire le scorte di cibo, ed ecco che vengono costretti ad uscire da un gruppo di sopravvissuti a caccia di cibo e riparo.
Simone e Rasmus si uniranno a loro, decisi a trovare i bunker sparsi per il paese e a raggiungere la sede centrale dell'azienda a cui sono collegati, la stessa per la quale lavorava il padre e che sembra essere responsabile della pioggia virulenta.
Tante domande accompagnano la coppia di fratelli - e tutta la banda di sopravvissuti, ognuno con la sua storia drammatica alle spalle - a cominciare dalle origini della pioggia: chi l'ha provocata?
E perchè?
E soprattutto, perchè il padre di Simone e Rasmus ha detto, prima di sparire, che il bambino era "la chiave di tutto"? Qual è il segreto di Rasmus?
Perfetta per gli amanti degli scenari post-apocalittici e per quelle storie a metà tra horror scientifico e distopia, "The Rain" mi ha reso impossibile non guardare tutte e otto le puntate in un'unica, lunga maratona, a un orario improponibile della notte.
Seppur non del tutto originale o imprevedibile, la storia di Simone e Rasmus è ricca di momenti ad alta tensione, struggenti e sì, persino ironici: ogni puntata si chiude con un nuovo spunto di riflessione e con la voglia di guardare la successiva, e questo soddisfa sicuramente le necessità di una piattaforma come quella di Netflix, sostenuta soprattutto dai binge-watching degli appassionati che permettono alle serie di partire con il botto, decisamente più che in televisione (dove gli ascolti sono in calo da anni, come dimostrano le basse percentuali di ascolto indicate ora come "sogno di successo" e che, una decina di anni fa, avrebbero rappresentato un rendimento mediocre se non insufficiente).
"The Rain" è la prima produzione danese originale di Netflix, e si chiude con molti interrogativi lasciati senza risposta: che ruolo avrà Rasmus? E che ne sarà della pioggia, tornerà?
Tutto è possibile, insomma, ma una cosa è invece sicura: dovete dare a questa serie una possibilità ;)
Un bacio a tutte, fanciulle (e fanciulli)!
A presto <3
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