giovedì 17 maggio 2018

"Eleanor Oliphant sta benissimo" di Gail Honeyman

Buongiorno a tutte, fanciulle (e fanciulli)!
La chiacchiera li bros adi oggi è dedicata a "Eleanor Oliphant sta benissimo" di Gail Honeyman, edito Garzanti (rilegato a 17,90€):
Mi chiamo Eleanor Oliphant e sto bene, anzi: sto benissimo.
Non bado agli altri. So che spesso mi fissano, sussurrano, girano la testa quando passo. Forse è perché io dico sempre quello che penso. Ma io sorrido. Ho quasi trent’anni e da nove lavoro nello stesso ufficio. In pausa pranzo faccio le parole crociate. Poi torno a casa e mi prendo cura di Polly, la mia piantina: lei ha bisogno di me, e io non ho bisogno di nient’altro. Perché da sola sto bene.
Solo il mercoledì mi inquieta, perché è il giorno in cui arriva la telefonata di mia madre. Mi chiama dalla prigione. Dopo averla sentita, mi accorgo di sfiorare la cicatrice che ho sul volto e ogni cosa mi sembra diversa. Ma non dura molto, perché io non lo permetto.
E se me lo chiedete, infatti, io sto bene. Anzi, benissimo.
O così credevo, fino a oggi.
Perché oggi è successa una cosa nuova. Qualcuno mi ha rivolto un gesto gentile. Il primo della mia vita. E all’improvviso, ho scoperto che il mondo segue delle regole che non conosco. Che gli altri non hanno le mie paure, non cercano a ogni istante di dimenticare il passato. Forse il «tutto» che credevo di avere è precisamente tutto ciò che mi manca. E forse è ora di imparare davvero a stare bene.
Anzi: benissimo.

Ho iniziato a leggere questo romanzo tre giorni dopo la sua uscita in lingua inglese, e per fortuna si avvicinava il fine settimana perchè mi sarebbe stato impossibile non mollare tutto e immergermi completamente nella lettura.
È difficile spiegare in cosa stia la sua magia, ma forse si può partire da qui: dalla semplicità.

Eleanor Oliphant è una donna semplice, almeno agli occhi di chiunque la incontri per strada o al lavoro: abiti banali, un lavoro privo di fantasia, il cruciverba in pausa pranzo, ad attenderla a casa solo una pianta da innaffiare e una cena non particolarmente entusiasmante.
A molti di noi - me per prima - una vita così starebbe stretta già dal giorno 4, ma Eleanor sa cosa voglia dire avere una vita travagliata,e nel suo bozzo di noia e routine in fondo ci si trova pure bene. Quasi da dire di essere felice.

Quasi, perchè nel profondo sa che la felicità, quella vera, è un'altra cosa.
La felicità ti fa volare, mentre Eleanor vive ben piantata a terra, mentre nel suo cuore e nella sua testa si agitano i fantasmi troppo a lungo sopiti di un passato doloroso, macchiato dalla paura e dalla perdita.
Non voglio svelarvi la storia di Eleanor ma quello che voglio dirvi è che Gail Honeyman ha scritto un romanzo davvero unico, con una protagonista indimenticabile.

L'autrice scozzese sicuramente non si aspettava che il suo sarebbe diventato l'esordio letterario più venduto di sempre in Inghilterra, o che la storia di Eleanor sarebbe stata pubblicata in 35 paesi nel mondo. Ma sono certa che, nel tratteggiarne il personaggio sulla carta, abbia sentito un brivido lungo la schiena, e capito di avere tra le mani una storia potente sulla guarigione e sulle nuove possibilità, sull'amore - perchè sì, nella vita di Eleanor irrompono l'amore e il desiderio, e danno un bel calcio nel sedere alla sua noiosa routine - e sull'importanza di dire che no, non si sta affatto bene.
Ma si vuole lavorarci su, e arrivare a stare non bene, benissimo.

Una prosa a tratti accattivante, a tratti struggente rende la lettura di "Eleanor Oliphant sta benissimo" un'esperienza coinvolgente, e non preoccupatevi se non sentirete i telefoni suonare o vi dimenticherete di cenare: è perfettamente normale.
Consigliatissimo!

Un bacio a tutte, fanciulle (e fanciulli)!
A presto <3

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