venerdì 19 gennaio 2018

"L'ora più buia": il capolavoro di Joe Wright al cinema (e in libreria!)

Buongiorno a tutte, fanciulle (e fanciulli)!
Ieri ho avuto l'opportunità di vedere al cinema "L'ora più buia", per la regia di Joe Wright (ricordate "Espiazione"?) e con la strepitosa interpretazione di Gary Oldman valsagli un Golden Globe:
Nel 1940, Winston Churchill, da pochi giorni Primo ministro della Gran Bretagna dopo le dimissioni di Neville Chamberlain, deve affrontare una delle sue prove più turbolente e definitive: decidere se negoziare un trattato di pace con la Germania nazista, o continuare la guerra per difendere gli ideali e la libertà della propria nazione.
Quando le inarrestabili forze naziste iniziano a conquistare tutta l'Europa occidentale e la minaccia di invasione diventa imminente, con un'opinione pubblica non preparata, un re scettico, e col suo stesso partito (i Conservatori) che trama contro di lui, Churchill dovrà sopportare la sua ora più buia, mobilitando l'intera nazione, e tentando di cambiare il corso della storia mondiale.

Certo, ora sembra assurdo, ma nel 1940, con l'Europa in ginocchio e un genocidio in corso, c'era ancora chi credeva che Hitler fosse una persona con la quale fosse possibile negoziare la pace.
C'era però chi, quell'uomo perso nei suoi vaneggiamenti sulla razza e il potere, lo aveva inquadrato subito: Winston Churchill.
Contro al suo stesso partito, contro a un sovrano al quale la sua nomina a primo ministro non andava del tutto a genio, contro chi lo vedeva come un vecchio ubriacone, Winston Churchill è l'uomo dietro al salvataggio dell'armata inglese bloccata a Dunkerque (quello che, quando gli è stato detto che raggiungere l'armata con mezzi militari era impossibile, ha dato ordine di usare imbarcazioni civili evitando quella che poteva essere la perdita di oltre 300'000 vite umane), e la sua è forse una delle figure più carismatiche della storia politica inglese.
Il film di Joe Wright ne mostra pregi e difetti senza censure, dal rapporto di complicità con la moglie (una sempre meravigliosa Kristin Scott Thomas) al bere eccessivo, dal carattere infuocato all'abilità oratoria, e se il film è uno dei più belli visti negli ultimi mesi è soprattutto grazie all'interpretazione di Gary Oldman, giustamente premiata agli ultimi Golden Globe con l'ambita statuetta dorata: rendere l'attore così simile a Winston Churchill ha richiesto più di 200 ore di trucco!
Lily James, dopo "Downton Abbey" e "Cenerentola", fa capolino nel ruolo della segretaria sempre al seguito di Churchill, incaricata di battere a mano i suoi discorsi, ricordargli i suoi impegni e, molto spesso, fare da cassa di risonanza alle sue sfuriate.

Bellissimi costumi, ambientazioni ricostruite nel dettaglio e un ritmo accattivante rendono "L'ora più buia" un film appassionante, che unisce la narrazione di un momento cruciale della storia inglese al tratteggio di un ritratto intimo, non sempre lusinghiero ma profondamente vero, di una delle figure politiche più intriganti del Novecento.
Assolutamente da vedere, e soprattutto da scoprire anche in libreria, nel romanzo omonimo di Anthony McCarten edito Mondadori:
Rilegato a 19,50€
Ebook a 9,99€
Eroe di guerra. Patriota. Ubriacone. Imperialista. Politico. Depresso. Scrittore. Visionario. Aristocratico. Voltagabbana. Pittore. Nel maggio del 1940 queste erano solo alcune delle «credenziali» con cui Winston Spencer Churchill si presentava alla Camera dei Comuni per assumere l'incarico di primo ministro del Regno Unito. La nazione era in guerra da otto mesi e le cose non stavano andando affatto bene. Più che un nuovo capo del governo, il paese invocava un condottiero, e pochi, in quei giorni cupi, avrebbero scommesso sull'ormai sessantacinquenne primo lord dell'Ammiragliato. Bastarono invece quattro settimane perché i sudditi di Sua Maestà scoprissero in lui il grande leader, l'uomo capace di commuovere e spronare, il comandante in grado di salvare l'esercito britannico dalla catastrofe di Dunkerque e di decidere così le sorti del conflitto. Eppure, nei giorni drammatici in cui le inarrestabili armate tedesche si impossessavano dell'Europa occidentale e sembravano pronte a sferrare il colpo finale contro la Gran Bretagna, nella sala del Gabinetto di guerra Churchill meditava seriamente sulla possibilità di avviare trattative di pace con Hitler. Ma fino a che punto il leader britannico si spinse sulla via di un accordo con il Führer? Fino a un punto pericoloso, come sembrano rivelare i verbali delle riunioni del Gabinetto di guerra conservati presso i National Archives di Londra. In quelle ore fatali di incertezza ed esitazione, Churchill parve davvero a un passo dal prendere una decisione che avrebbe cambiato i destini del mondo. Perché non lo fece? Perché non diede ascolto a quanti ritenevano che quella fosse l'unica strada per evitare la disfatta? Con "L'ora più buia" lo scrittore e sceneggiatore Anthony McCarten ricostruisce gli eventi di quelle settimane, restituendoci un'immagine di Winston Churchill del tutto inedita, lontana dall'icona dello statista sicuro di sé e certo della vittoria. Da queste pagine emerge invece un uomo lacerato dal dubbio, quasi schiacciato dal peso della responsabilità e ridotto all'angolo dall'incalzare degli eventi, ma che, nonostante tutto, seppe trovare il coraggio di presentarsi davanti al proprio paese, per convincere, ispirare, instillare nel cuore del popolo britannico sentimenti che esso stesso non sapeva di possedere. Fu in quei giorni tormentati che Churchill ruppe gli indugi, respinse ogni ipotesi di trattativa e rivolse alla nazione uno dei discorsi più celebri di tutti i tempi, utilizzando quella che allora sembrava essere l'unica arma a sua disposizione: le parole. Si dice infatti che nell'ora più buia egli seppe mobilitare e mandare in battaglia la lingua inglese. Non è solo una bella metafora. Quel discorso fu indubbiamente un magnifico saggio di arte oratoria, un'arte che Churchill aveva appreso dai greci e latini, in particolare da Cicerone. Ma, soprattutto, fu il suo modo di restare dalla parte giusta della Storia.

Sto leggendo il libro, e mi sta davvero appassionando!
A volte la storia è più avvincente della finzione, e questo è uno di quei casi: consigliato ;)

Un bacio a tutte, fanciulle (e fanciulli)!
A presto <3

1 commento:

  1. Non credo che leggerò mai il libro ma il film, mi interessava molto!

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