La chiacchiera librosa di oggi è dedicata a "Option B" di Sheryl Sandberg e Adam Grant, edito HarperCollins (rilegato a 17,50€), in uscita il 21 Settembre:
Come reagireste se, all'improvviso, quella che credevate una vita piena, ricca d'amore e proiettata verso un futuro luminoso, andasse in pezzi?
Sheryl Sandberg, COO di Facebook, perde il marito a causa di un malore, e all'improvviso non è solo il suo presente a essere pieno di dolore e di assenza: anche il suo futuro.
Quando perdi qualcuno, perdi anche la promessa implicita della sua compagnia e del suo sostegno, perdi i progetti, perdi le possibilità, e come ci si riprende da un lutto così totale?
Sheryl Sandberg e Adam Grant (uno dei miei miti da anni, recuperate i podcast dei suoi TED Talks e poi non dite che non lo ascoltereste per ore!) firmano a quattro mani un libro che non è una semplice testimonianza, e che va oltre i consigli di auto-aiuto.
L'opzione B (o il piano B, se avete più familiarità con quest'espressione) è quella che a volte siamo costretti a scegliere quando la strada che avevamo scelto non è più percorribile, ed è qualcosa che disorienta e spaventa. Spaventa moltissimo.
Se ci pensate, quella dei Millennials è la generazione dell'Opzione B: quasi tutte le Opzioni A sono state bruciate dalla generazione precedente.
Ecco, è qui che entra in gioco la resilienza. È qui che bisogna rimboccarsi le maniche e imparare a trarre il meglio anche dai momenti peggiori, e a riportare la gioia nelle nostre vite anche quando sembra impossibile.
Sheryl Sandberg e Adam Grant parlano di questo, e di molto altro, nelle pagine del loro sforzo letterario congiunto, e quando è arrivato sul mio iPad2 a Marzo era esattamente il libro di cui avevo bisogno. La mia opzione A era appena saltata, e sapete che c'è?
È vera, questa cosa della resilienza.
Non è facile, eh. Anzi. È molto più facile arrabbiarsi, piangere, battere i piedi per terra, ma la verità è che dirsi "ok, al momento la situaizone non è delle migliori, ma possiamo farcela!" è già un passo avanti.
E credo sia questo, il grande punto di forza di questo libro: il fatto che è impossibile leggerlo senza trasporlo e adattarlo alla propria situazione personale.
Non pensiate che sia dedicato solo a chi ha perso una persona cara - anche se, ad essere sinceri, chi non ne ha persa almeno una? - perchè non è così.
"Option B" è un messaggio di incoraggiamento e di sostegno che gli autori trasmettono al lettore pagina dopo pagina, ma che soprattutto impariamo, a lettura ultimata, a trasmettere a noi stessi.
Per prima cosa, evitando ad esempio tutti quei comportamenti che caratterizzano il periodo successivo al verificarsi di un evento doloroso: le acrobazie verbali per evitare quel determinato argomento ("ho perso mio marito, non posso stare peggio di così. Non è non nominandolo mai che mi farai stare meglio" è forse una delle frasi che mi è rimasta più impressa ascoltando un'intervista agli autori in unpodcast dell'Harvard Business Review), i silenzi, le sparizioni perchè "nessuno sapeva come comportarsi, e il risultato era che si tenevano a distanza proprio quando avrei avuto bisogno di non sentirmi sola" (altro momento dell'intervista in cui avrei abbracciato l'autrice del libro).
Tutti questi comportamenti non sono solo da evitare quando ci relazioniamo con qualcuno che soffre, ma anche nei confronti di noi stessi: resilienza è anche non costringere il nostro dolore al silenzio, impedendogli di esprimersi, è anche dire a noi stessi cosa c'è che non va.
Dirci che la vita in questo momento è proprio una schifezza, insomma, perchè è da lì che può partire la nostra risalita verso la felicità e la pace interiore.
Consigliatissimo, davvero.
È stata una lettura coinvolgente, emotiva e che dovrò assolutamente rifare ora che è stato tradotto e che sarà in libreria tra dieci giorni.
Un bacio a tutte, fanciulle (e fanciulli)!
A presto <3
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