Buongiorno a tutte, fanciulle (e fanciulli)!
La chiacchiera librosa di oggi è dedicata a "Era te che cercavo" di Pedro Chagas Freitas, edito Garzanti (rilegato a 16,40€):
La pioggia si abbatte incessante sulla città nel caos dell’ora di punta. Sotto una coltre grigio scuro, Carlos, inzuppato da capo a piedi, sta scattando fotografie. Con un clic cerca di catturare l’anima delle persone nell’irripetibilità di pochi istanti.
All’improvviso, si accorge che l’obiettivo della sua reflex si posa con insistenza su una donna. Un attimo di smarrimento. Poi, con gli occhi carichi di inquietudine e le mani tremanti, mette a fuoco l’immagine. È lei. Sempre lei. La donna che misteriosamente compare in tutte le sue fotografie. La donna che silenziosa lo segue ovunque come un’ombra scura. O almeno lui crede che lo segua. Perché da un po’ di tempo a questa parte, da quando si è reso conto che il suo matrimonio è diventato una prigione e sua moglie non è più la donna che ha sposato, la sensazione di essere osservato da lontano non lo abbandona mai. Forse sta solo perdendo la testa. Sta diventando incapace di distinguere realtà e finzione, un confine labile che si fa sempre più sottile nei contorni sfumati di un’istantanea. Eppure, qualcosa gli dice che non è solo suggestione. È quasi sicuro che lei sia sempre lì, lo osservi con attenzione, guidi i suoi gesti e le sue azioni. Ma cosa vuole questa donna misteriosa, che si è insinuata nella sua vita facendo crollare anche le poche certezze rimaste? Perché ha scelto proprio lui?
Quando comincia a ricevere messaggi enigmatici che riecheggiano minacciosi nella sua testa, Carlos non ha più dubbi: deve andare a cercarla, costi quel che costi.
La scrittura di Pedro Chagas Freitas mi aveva incuriosita con il primo libro uscito per Garzanti, "Prometto di sbagliare", e ho seguito l'autore attraverso "Prometto di sposarti ogni giorno" e "Prometto di perdere". Non potevo proprio non sbirciare anche tra le pagine del suo nuovo libro, giusto? Giusto.
Pedro Chagas Freitas parla della ricerca, e di quella più difficile: quella di qualcosa che non riusciamo a trovare, nonostante sia stato davanti a noi tutto il tempo.
O magari persino dentro di noi, e questo invece di aiutarci ci porta ad allontanarci sempre più dalla meta. Quando quello che cerchiamo sembra introvabile, il rischio è di perdere il contatto con la realtà, così come succede a Carlos: la ricerca di questa donna misteriosa, alla quale ha attribuito un ruolo cruciale nella sua vita ma che non gli si è mai avvicinata, lo porta sull'orlo della pazzia.
È l'opera più cupa di questo autore che ci aveva abituati alle frasi da cioccolatino, ai sentimenti e al romanticismo, ma questo non va a intaccare la sua prosa fortemente emozionale. Anzi.
Così com'è accaduto con i suoi lavori precedenti, non l'ho letto cercando una trama da seguire, una struttura rigida e personaggi sviluppati a 360 gradi, perchè sapevo che non li avrei trovati.
Non del tutto, almeno - una trama c'è, ma spesso la riflessione estemporanea dell'autore prende il sopravvento.
In Pedro Chagas Freitas io cerco le parole. Cerco le frasi capaci di restarmi nel cuore.
Cerco quel pensiero che riesce a diventare subito mio, e quell'emozione che mi riporta a qualcosa di privato e di provato, almeno una volta, sulla mia pelle.
La sua scrittura è coinvolgente e a tratti spiazzante: chi si aspetta di trovarsi tra le mani un romanzo tradizionale non potrebbe sbagliarsi di più.
Ero pronta a riflettere a lungo una volta finita la lettura, e così è stato, perchè alcune frasi e pensieri dell'autore continuavano a frullarmi in testa e nel cuore.
Succede solo con quei libri che sanno parlarti davvero, e "Era te che cercavo" è stato uno di questi libri.
È un libro che ho divorato e che divorerete, ma lo consiglio a coloro che avessero già avuto modo di leggere e apprezzare lo stile peculiare dell'autore: non vi deluderà.
Non dimenticate di sbirciare anche i pensieri delle mie compagne di lettura - e di avventura, perchè ogni libro è un viaggio:
Un bacio a tutte, fanciulle (e fanciulli)!
A presto <3
Non ho ancora letto nulla di questo autore, ma solo perché ho letto un sacco (veramente tante) recensioni in cui descrivevano il suo stile di scrittura molto lento e noioso, soprattutto per quanto riguarda il libro "Prometto di sbagliare" si cui , tra l'altro, ho una copia sullo scaffale della mia libreria.
RispondiEliminaSinceramente la tua recensione mi ha dato molto stimolo a leggere questo libro e soprattutto mi fa quasi "dispiacere" di essermi fatta influenzare così tanto dai giudizi negativi.
Credo che ben presto recupererò,
grazie a te ed alla tua bella ed esaustiva recensione :)
Baci
Eleonora C
LA BIBLIOTECA DELLA ELE