martedì 11 aprile 2017

"Nessuno può fermarmi" di Caterina Soffici

Buongiorno a tutte, fanciulle (e fanciulli)!
La chiacchiera librosa di oggi è dedicata a "Nessuno può fermarmi" di Caterina Soffici, edito Feltrinelli (brossurato a 16€):
Bartolomeo, stralunato e gentile studente di filosofia, trova sul fondo di un cassetto una lettera indirizzata a sua nonna Lina: poche righe "Disperso, presunto annegato" che smentiscono la storia famigliare di nonno Bart morto al fronte. Nessuno è in grado di dirgli di più, su quel nonno del quale porta il nome ma che non ha mai conosciuto. Non la nonna, che si è spenta da poco; non suo padre, che nulla sa né sembra interessato a sapere. Le tracce che affiorano lo guidano a casa di Florence, una magnifica vecchia signora inglese che frequentava i suoi nonni a Little Italy, il quartiere degli immigrati italiani di Londra. Lei sembra sapere molte cose, anche se per qualche motivo non vuole parlare. Mentre Bartolomeo inizia la sua ricerca della verità, Florence riprende per lui i fili del passato. Riaffiorano l'amore per Michele e l'amicizia con Lina e Bart, e la vita di Clerkenwell, l'allegria operosa dei caffè, i canti e la musica, la folla della processione della Madonna del Carmelo, le serate danzanti. Finché Bartolomeo e Florence partono per un viaggio che li condurrà a illuminare un episodio caduto nell'oblio: il naufragio dell'Arandora Star, carica di internati italiani e silurata dai tedeschi. Nella tragedia del 2 luglio 1940 annegano in 446, civili deportati dopo la dichiarazione di guerra di Mussolini all'Inghilterra, vittime innocenti del sospetto e della xenofobia. Bartolomeo e Florence sottraggono al silenzio le storie di quelle vite spezzate, e avanzano stretti l'uno all'altra, un ragazzo che si fa uomo e una vecchia che ritrova la tenacia della giovinezza, verso l'ultima incredibile rivelazione.

Non si dovrebbe giudicare un romanzo dalla sua copertina, lo so.
Ma questa mi ha attirata subito, e ammetto che lo avrei preso a scatola chiusa.
Stavolta la bella copertina si accompagna a un ancor più bel contenuto, credetemi.

Avete mai sentito parlare dell'Arandora Star?
Io mai, prima di leggere questo romanzo, eppure è un naufragio in cui hanno perso la vita quasi 500 persone. Ho voluto leggere qualche articolo per approfondire, e mi ha colpita molto rendermi conto della condizione di questi uomini, donne e bambini deportati solo perchè italiani: la loro situazione non era molto diversa da quella degli immigrati che approdano oggi sulle nostre coste, e che guardiamo con sospetto a causa di quello che in realtà è un nemico comune ma che associamo a loro per scarsa elasticità mentale.

La stessa scarsa elasticità mentale di cui ha pagato il prezzo nonno Bart, o almeno è quanto sembra dalla lettera, indirizzata a nonna Lina, che Bartolomeo ritrova per caso e che all'inizio non sa come interpretare.
Gli è sempre stato raccontato che il nonno era morto in guerra, così come i nonni di molti suoi coetanei, e scoprire che invece potrebbe avere avuto un destino differente lo spinge a volerne sapere di più.
Quello di Bartolomeo è un personaggio che mi è piaciuto moltissimo da subito, sia per il suo essere un po' fuori dal mondo sia per la sua natura non troppo ordinata e precisa, accompagnata però da un cuore grande come un grattacielo - spesso bistrattato da un padre dalla personalità fin troppo forte.
Ben si accompagna all'altra grande protagonista del libro di Caterina Soffici, Florence.
Un'intrepida nonnina, come mi piace definirle, di quelle che sono piene di segreti che condividono poco a poco e solo quando si fidano sl serio, e che riservano sempre grandi sorprese.
L'autrice è riuscita a creare una piccola magia accostando un giovane uomo che deve ancora capire come iniziare la sua vita adulta e che uomo vuole diventare, e una donna che invece crede di essere giunta alla fine della sua vita e che avrebbe decisamente bisogno di nuovi stimoli.
Non solo aiutare Bartolomeo la fa sentire di nuovo utile, ma avere qualcuno di cui occuparsi e per cui preoccuparsi le scalderà il cuore, rimasto addormentato troppo a lungo.

La prosa dell'autrice mi ha conquistata da subito, e anche se ci ho messo tantissimo a leggerlo (Marzo è stato un mese difficile dal punto di vista degli occhi e della testa, sostanzialmente di questo pdf ho letto a blocchi di 5/6 pagine per volta) sono felicissima di averlo fatto, perchè è una storia che mi porterò nel cuore a lungo.
Un romanzo splendido, e che Feltrinelli ha saputo proporre anche attraverso una bellissima presentazione a Milano coinvolgendo anche gli eredi delle vittime del naufragio, e ascoltare le loro testimonianze ha reso la storia raccontata da Caterina Soffici ancora più vibrante di vita e di emozione.
Consigliatissimo!

Un bacio a tutte, fanciulle (e fanciulli)!
A presto <3

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