lunedì 6 febbraio 2017

"Sono cose da grandi" di Simona Sparaco

Buon pomeriggio a tutte, fanciulle (e fanciulli)!
La chiacchiera librosa di oggi è dedicata a "Sono cose da grandi" di Simona Sparaco, edito Einaudi (brossurato a 12€):
Un giorno, davanti alla televisione, per la prima volta Simona riconosce negli occhi del figlio la paura. E non è la paura catartica delle fiabe, è quella suscitata dalla violenza del mondo. La frase usata fino ad allora per proteggerlo - «sono cose da grandi» - non funziona più. Così decide di rivolgersi a lui, con semplicità, per dirgli ciò che sulla paura ha imparato. Ma anche per raccontargli la dolcezza di una vita quotidiana a due, tra barattoli pieni di insetti e scatole magiche dove custodire i propri desideri. Scrivendogli scopre la propria fragilità, e in questa fragilità, paradossalmente, una forza.

Se voleste spiegare a vostro figlio di quattro anni cosa siano la paura, il dolore, la morte e il male... sapreste farlo?
Quando le giustificazioni e le mezze verità non sono più sufficienti, e quando la realtà del mondo si insinua tra le quattro mura domestiche infettando il mondo di fiabe che avete costruito con amore attorno a vostro figlio, ecco che la necessità di spiegare perchè esistano anche le "cose brutte", e perchè non bisogna averne paura si fa impellente.
Così è per l'autrice di "Sono cose da grandi", che in questo libro di sole 90 pagine riesce a raccontare un intero universo di dubbi, insicurezze e timori.

Dal gioco della scatola magica in cui conservare i beni e i ricordi più cari (senza dimenticare l'ingrediente segreto) all'ascolto di musica di ogni tipo in auto, quella di Diego è un'infanzia serena, sulla quale non sembra pesare troppo la lontananza del padre.
Un bimbo vivace e molto curioso, che adora piazzare sotto il naso della madre insetti di ogni tipo - il che è fastastico, se sei aracnofobica - ma che poi sembra tornare un pulcino quando si sveglia spaventato da un incubo.
Quel camion bianco che sfreccia sulla strada mettendo fine alla vita di troppi innocenti in quella sera di qualche mese fa torna a terrorizzarlo di notte, ed è quello il momento in cui sorge il dubbio: come far entrare nel mondo fatto di magie e di bei giochi la paura?
Sarebbe meglio tenerla fuori?
Eppure il mondo è pieno di cose che potrebbero spaventarlo, e forse dovrebbe essere preparato.
E se fosse la madre ad avere paura?
Diego è il figlio di tante lettrici, così come nella voce narrante si ritrovano tantissime madri, se non tutte. La paura di un mondo che oggi appare sempre meno sicuro, nel quale a un certo punto i bambini dovranno muoversi da soli e senza guida mentre tu vorresti solo tenerli al sicuro sotto a una campana di vetro.
Ma la risposta al terrorismo, alle guerre, alle minacce... è quella di nascondersi?
O è quella di diventare cittadini del mondo, con il cuore in mano e la mente aperta, pronti a costruire un mondo migliore?

Io non sono ancora una mamma, ma sono sicura che quando la diventerò proverò ognuna delle emozioni raccontate in questo volume, e probabilmente lo rileggerò.
Sarà come ricevere conforto e consiglio da un'amica fidata, perchè anche da "figlia e non ancora mamma" io leggendo mi sono sentita abbracciata.
Simona Sparaco mi ha emozionata con ogni suo lavoro (trovate la mia recensione del suo "Equazione di un amore" qui) ma stavolta mi è entrata dritta nel cuore con ogni parola.
Consigliatissimo alle mamme con figli di ogni età.

Un bacio a tutte, fanciulle (e fanciulli)!
A presto <3

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