giovedì 26 maggio 2016

"Non è la fine del mondo" di Alessia Gazzola

Buongiorno a tutte, fanciulle (e fanciulli)!
La chiacchiera librosa di oggi è dedicata a "Non è la fine del mondo" di Alessia Gazzola, edito da Feltrinelli (brossurato a 15€):
Emma De Tessent. Eterna stagista, trentenne, carina, di buona famiglia, brillante negli studi, salda nei valori (quasi sempre). Residenza: Roma. Per il momento - ma solo per il momento - insieme alla madre. Sogni proibiti: il villino con il glicine dove si rifugia quando si sente giù. Un uomo che probabilmente esiste solo nei romanzi regency di cui va matta. Un contratto a tempo indeterminato. A salvarla dallo stereotipo dell'odierna zitella, solo l'allergia ai gatti. Il giorno in cui la società di produzione cinematografica per cui lavora non le rinnova il contratto, Emma si sente davvero come una delle eroine romantiche dei suoi romanzi: sola, a lottare contro la sorte avversa e la fine del mondo. Avvilita e depressa, dopo una serie di colloqui di lavoro fallimentari trova rifugio in un negozio di vestiti per bambini, dove viene presa come assistente. E così tutto cambia. Ma proprio quando si convince che la tempesta si sia finalmente allontanata, il passato torna a bussare alla sua porta: il mondo del cinema rivuole lei, la tenace stagista. Deve tornare a inseguire il suo sogno oppure restare dov'è? E perché il famoso scrittore che Emma aveva a lungo cercato di convincere a cederle i diritti di trasposizione cinematografica del suo romanzo si è infine deciso a farlo? E cosa vuole da lei quell'affascinante produttore che continua a ronzare intorno al negozio dove lavora?

Non credo di poter ringraziare abbastanza Feltrinelli per la possibilità di leggere in anteprima questo romanzo.
Non quando mi è piaciuto così tanto: mi ha divertita, mi ha fatta arrabbiare e mi ha fatta sentire a casa perchè Emma De Tessent, sotto moltissimi aspetti, c'est moi.

Emma sono io perchè non importa quale intoppo ostacoli il suo cammino, il suo primo pensiero è sempre "Non è la fine del mondo", il che sostanzialmente è la sua versione del mio #SoloCoseBelle.
Quel "Non è la fine del mondo" va bene quando le soffiano sotto al naso il villino con il glicine dei suoi sogni, per farne un ristorante dove si mangia pure male; va bene quando perde il posto da stagista proprio quando sperava di essere finalmente assunta; va bene quando incontra al cinema l'uomo sposato del quale è stata l'amante segreta per anni, e dal quale è stata brutalmente scaricata.
Va bene perchè da tutto si può ricavare qualcosa di buono, giusto?
E nel caso di Emma, e della sua storia un po' sconclusionata ma sicuramente divertente, è così.
Come non adorarla quando constata con sollievo che, comunque vadano le cose, non sarà mai la zitella col gatto grazie alla sua formidabile e provvidenziae allergia?
Come non essere dalla sua parte quando il contratto viene offerto, guarda caso, all'altra stagista, che a differenza della nostra eroina ha le conoscenze giuste?

Emma sono io perchè, anche se non sono una stagista, ho un contratto a tempo determinato come tantissime lettrici (e lettori) coetanei di Emma, e posso sicuramente ritrovarmi nel suo desiderio di un po' di sicurezza in più e nel suo desiderio di avere un minimo di soddisfazione.
Se c'è una cosa che Alessia Gazzola riesce a rendere veramente bene, nel suo romanzo, è proprio il forte senso di precarietà che permea tutta la vita di Emma, e che si riflette immancabilmente anche su ciò che non riguarda strettamente il lavoro.
Il suo non è un contratto a progetto, è una vita a progetto, e a un certo punto Emma lo capisce.
Capisce di meritare di più, e punta i piedi.
Emma sono io perchè tra lei e il Produttore, Pietro Scalzi, è fastidio e battibecco al primo sguardo, e nonostante questo tra i due si sviluppa un rapporto di grandissima comprensione reciproca.
Pietro è il contraltare concreto di Emma dove lei è idealista, determinato dove lei è esitante, temerario dove lei cede all'insicurezza.
Poteva risolversi tutto in un amore al rpimo sguardo, o in una passione focosa consumata sulla scrivania di lui con lancio scenografico di agende e portapenne, e invece no.
Invece l'autrice ha sviluppato il loro rapporto per circa 150 pagine, e in modo a tratti inaspettato.

Emma sono io perchè anch'io, come lei, mi innamoro delle storie e di chi le scrive.
Il suo rapporto con Tameyoshi Tessai è decisamente singolare, eppure pienamente comprensibile a qualsiasi lettore forte al quale sia capitato di innamorarsi profondamente di un romanzo.
La ragazza sogna di trasformare in film il capolavoro del romanziere, ma non è disposta a correre il rischio che venga rovinato da sceneggiatori incapaci o avidi produttori, e questo Tessai lo sa.
Le loro chiacchierate, le loro telefonate, i loro drink sono più un pretesto per stare insieme, a un certo punto, ma anche qui il destino ci mette lo zampino.

Emma sono io, infine, perchè condivido la sua paura di mettersi in gioco sul serio, accompagnata però da un grandissimo sogno da realizzare. Condivido il suo essere perennemente divisa tra il "voglio rischiare tutto" e la paura di perderlo, quel tutto.
Condivido anche il suo trovare un libro, una coperta e un pacco di biscotti pieni di grassi saturi gli ingredienti di una serata riuscita, ma questa è un'altra storia.

Consiglio questo romanzo alla generazione precaria dei 25-35, alle sognatrici, a chi avesse bisogno di qualche ora di intrattenimento puro, e a chi semplicmeente fosse in cerca di un buon libro, perchè questo lo è.

Un bacio a tutte, fanciulle (e fanciulli)!
A presto <3

3 commenti:

  1. Non è il mio genere, no, però io amo particolarmente la freschezza di Alessia, quindi la seguirò volentieri in questa nuova avventura, in attesa - in autunno - dell'ultimo capitolo di L'allieva. :)

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  2. Un libro in più che voglio leggere, tutte le volte che passo di qui mi tenti...
    Complimenti per la recensione bellissima
    Un bacione

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  3. Recensione splendida. Mi hai incuriosito tantissimo. Da aggiungere subito in WL! ;)

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