lunedì 18 aprile 2016

"La lettera" di Kathryn Hughes

Buongiorno a tutte, fanciulle (e fanciulli)!
La chiacchiera librosa di oggi è dedicata a "La lettera" di Kathryn Hughes, edito da Nord (rilegato a 16,60€) in uscita il 5 Maggio:
Quanto può durare un ricordo? Tina se lo chiede ogni sabato, davanti ai vestiti usati che vende per beneficienza. E se lo chiede quando, in una vecchia giacca, trova una lettera che risale al settembre 1939. E che non è mai stata spedita. Chi saranno mai Chrissie, la destinataria, e Billy, l’uomo che nella lettera implora il suo perdono? Qual è la storia che li unisce? E che ne è stato di loro? Inseguire quel ricordo ingiallito diventa ben presto per Tina una ragione di vita, l’unico modo per sfuggire a un marito violento e a un’esistenza annegata in un oceano di rimpianti. Con una passione e un coraggio che non sapeva neppure di avere, Tina inizia quindi a scavare nel passato, intrecciando ricordi arrossati dal sangue della guerra e confusi dalle nebbie del tempo. Inizia a lottare per cambiare. Per vivere, finalmente. Perché sa che aggrapparsi a quel ricordo significa non arrendersi, sfidare il destino, scommettere sulla propria felicità. E che non è mai troppo tardi per perdonare. Soprattutto se stessi. Una storia che regala un crescendo di emozioni e in cui ogni donna si può identificare; un’autrice che sa raccontare con slancio e sincerità la forza dei sentimenti: ecco perché «La lettera» ha entusiasmato i lettori di tutto il mondo, diventando in brevissimo tempo un autentico bestseller e rimanendo nel cuore di chiunque abbia trovato, nella vita dei suoi personaggi, una scintilla della cosa più preziosa in assoluto: la speranza.

Ho divorato questo libro in una notte, e probabilmente sarà così anche per voi perchè Kathryn Hughes ha un dono: quello di rapirti con le sue parole, trascinandoti con sè nella sua storia senza lasciarti andare.
Ma prima di tutto, una curiosità: voi scrivete ancora lettere?
Io sì: grazie a Instagram ho trovato ben tre amiche di penna in giro per il mondo, e mi piace l'idea di condividere dei pezzetti di vita con qualcuno che magari non incontrerò mai, ma che mi parla di realtà completamente diverse da quella che vivo io.
Scrivere lettere vuol dire mettere su carta una parte di sè, e in questo romanzo tutto parte da questo piccolo pezzo di Billy messo su carta alla fine degli anni Trenta e ritrovato solo nel 1973 da Tina.

Tina ha una vita apparentemente felice ma, in realtà, macchiata dalla violenza del marito.
Quando trova la lettera di Billy, però, qualcosa si risveglia dentro di lei: quella storia le sembra così triste, e così drammatica, al punto da darle la forza di prendere in mano la situazione: lascia il marito e si dedica anima e corpo alla ricerca di Chrissie.
uole che abbia quella lettera, anche se sono passati quarant'anni: vuole che sappia che Billy, nonostante qualsiasi cosasuccessa dopo, quel giorno era pronto a dirle di sì, ad amarla e a proteggere lei e il suo bambino.
La ricerca di Tina non la porta immediatamente da Chrissie, però: la porta da William.

Chi sia William, e cosa verrà alla luce sulla storia di Chrissie e Billy, lo lascio scoprire a voi: la storia narrata da Kathryn Hughes è ammaliante e merita di essere svelata pagina dopo pagina.
Ma voglio provare a spiegare perchè quest romanzo mi sia entrato nel cuore così in fretta, e perchè ve lo consiglio assolutamente.
Innanzitutto, la costruzione: "La lettera" è un puzzle da 1000 pezzi sagomati con tale maestria da incastrarsi alla perfezione l'uno con l'altro. Le vite di Tina, William, Chrissie e Billy si intrecciano e si completano con quell'apparente facilità che è tipica di chi ha invece lavorato duramente dietro le quinte per limare, rileggere e correggere.
Seguiamo Tina e William nel 1973, seguiamo Chrissie e Billy dal 1938 al 1940, e nonostante vi sia un distacco di quasi quarant'anni non lo percepiamo. Non percepiamo il salto, o un senso di separazione: è un'unica, appassionante storia d'amore e di ricerca di qualcosa di più, il cui messaggio è che da un sogno infranto può nascerne uno nuovo, traboccante di felicità.

Le descrizioni sono riuscite a catapultarmi prima nella provincia inglese del 1938, poi negli anni Settanta, poi in un tetro e agghiacciante convento nella brughiera (abitato da una delle suore più terrificanti di cui leggerò mai, probabilmente): mi è sembrato di essere lì in ogni secondo, dal primo incontro tra Billy e Chrissie a una festa come tante all'ultima scena che vede Tina e William protagonisti assoluti, immersi in uno splendido giardino.

I dialoghi sono ben costruiti e ben ritmati, i personaggi di contorno completano alla perfezione i protagonisti, e ci si affeziona a tutti: mi sono trovata a chiedermi cosa ne fosse stato di ognuno di loro, una volta girata l'ultima pagina, e a sperare che per tutti ci fosse stato un finale lieto.
Persino il "cattivo" della situazione (uno dei due, se proprio vogliamo essere precisi) mi è piaciuto, perchè resta fisso sulla sua posizione senza mai cedere al perdono o alla compassione: un cattivo "vero", insomma. Mi è piaciuto eprchè nella vita non sempre si cambia idea e non sempre ci si redime: c'è chi non lo fa, chi non sa cedere di un millimetro e chi non sa perdonare, e ho apprezzato che Kathryn Hughes nel suo affresco generazionale inserisse anche un personaggio così.

Un romanzo per tutti coloro che amano leggere di grandi amori che attraversano il tempo e lo spazio, di vecchie lettere ritrovate per caso e di nuove possibilità; per tutti coloro che ancora le scrivono, o che vorrebbero tornare a farlo; per chi volesse scoprire quella che, ne sono sicura, è un'autrice capace di regalare altri splendidi romanzi.
Io li aspetto già.

Un bacio a tutte, fanciulle (e fanciulli)!
A presto <3

4 commenti:

  1. Deve essere proprio un bel romanzo! Lo aggiungo alla WL!
    P.s. Ben tornato devyIpad :-P

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  2. Questo libro lo sto tenendo d'occhio da un po', sono davvero curiosa!
    <3

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  3. Non lo conoscevo, ma devo dire che la trama è molto intrigante *-*

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