Buongiorno a tutte, fanciulle (e fanciulli)!
La chiacchiera librosa di oggi è dedicata a "La piccola biblioteca con le ali" di David Whitehouse, edito da Sperling&Kupfer (rilegato a 18,90€):
Bobby non crede che le cose che succedono nei libri possano capitare anche nella vita. Sarà che i pochi romanzi presenti in casa sua sono stati nascosti dal padre in soffitta; o che è passato un bel po' di tempo da quando sua madre gli raccontava le favole - anche se Bobby ha solo dodici anni. Da quando sua madre è sparita, lui non fa che archiviarne le tracce rimaste. Catalogare e contare, è questo che gli riesce meglio, mentre passa il tempo a nascondersi dai bulli della scuola e dalla specie di famiglia che gli resta: un padre che beve troppo e la sua nuova fidanzata dal look ossigenato. Fino al giorno in cui incontra Rosa - una ragazzina sola, "diversa" e collezionista come lui - e sua madre, Val, che fa le pulizie in una biblioteca ambulante. È grazie a loro che, in un'estate indimenticabile, Bobby scopre la magia dei romanzi: le tante finestre che possono aprirgli sul mondo, le mille avventure che possono fargli vivere. E alla fine dell'estate, quando Bobby si ritrova nei guai col padre e Val rischia di perdere il lavoro, la biblioteca diventa la loro unica salvezza. A bordo di quello scrigno di storie, fuggiranno in cerca di una vita migliore. Uniti come una famiglia vera. Protagonisti di un'avventura che saranno loro a vivere, giorno per giorno, come in un romanzo di cui non potranno conoscere il finale fino all'ultima pagina.
Mi hanno sempre affascinata le biblioteche mobili: l'idea di questi furgoni carichi di libri pronti ad andare letteralmente incontro ai lettori è un po' quella della montagna che va da Maometto, in fondo.
Qui si tratta addirittura di una fuga on the road a bordo di una biblioteca mobile, quindi potete capire perchè io abbia colto al volo l'opportunità di leggere questo libro e partecipare al blogtour organizzato dalla casa editrice.
Ma andiamo con ordine, perchè questo romanzo parla di tante cose e non voglio tralasciarne nemmeno una: David Whitehouse ci parla di amore, famiglia, libri e speranza.
Soprattutto di speranza, quella che è il filo conduttore dell'intero romanzo: la speranza di Bobby di riabbracciare la madre che manca da quando era piccolo, la speranza di Val di un mondo migliore per la sua piccola problematica Rosa, e la speranza di Rosa di scoprire nomi sempre nuovi da aggiungere al suo quaderno, dove li riporta e ricopia diligentemente riga dopo riga.
Questo romanzo è la storia di Bobby, prima di tutto. E' la storia di un ragazzino vittima di bullismo, che attende il ritorno della madre sparita e che nel frattempo vive con un padre alcolista e la sua nuova fidanzata: l'unica gioia della sua vita è data dall'amicizia con Sunny, il quale però alla fine dell'estate si trasferisce all'improvviso.
Rimasto solo, ecco che Bobby incontra per caso Rosa: una ragazzina con un evidente ritardo mentale, ma dolce e divertente, con la quale stringe un rapporto di amicizia molto bello e fraterno.
La madre di Rosa, Val, è una donna materna e piena di attenzioni, che prende Bobby sotto la sua ala protettrice, al punto da prendere una decisione drastica: quando si rende conto che il ragazzino viene picchiato, carica lui, la figlia e il cane sul vecchio bibliobus che è incaricata di pulire, e scappa.
La storia di Bobby, Rosa, Val e del loro viaggio mi ha presa fin dall'inizio, perchè come resitere al fascino di un'improbabile fuga su un mezzo imponente e appariscente come un bibliobus?
Un'intera biblioteca su ruote, con scaffali e scaffali carichi di libri: sostanzialmente la mia idea di fuga preferita.
Bobby e Rosa amano le storie, e Val legge loro quello che resterà per sempre uno dei miei romanzi preferiti, "Moby Dick".
Grazie al bibliobus Bobby scopre anche "Matilda" e "L'uomo di ferro", ma non solo: quando sei un bambino non c'è nulla di più stimolante ed eccitante di una nuova storia da scoprire, e mi sono emozionata insieme a lui ad ogni nuova storia.
Uno dei messaggi del romanzo è che la vita non è una favola, ma può essere uno splendido romanzo d'avventura pieno di pericoli, ostacoli ed insidie, ma anche di adrenalina, emozioni e momenti di gloria. Un messaggio che io condivido appieno.
Il nucleo costituito da Bobby, Rosa e Val è molto interessante perchè i tre arrivano ben presto a formare una famiglia: in Val Bobby trova la madre che esisteva solo nelle sue fantasie e in Rosa la sorella che non è mai arrivata, e Val in Bobby trova il fratello migliore che potesse desiderare per la sua Rosa oltre che un bambino da amare come se fosse suo.
Per Rosa Bobby è fantastico, e dal suo modo di amare così spontaneo e disinteressato c'è solo da imparare: moltissimi dei loro momenti insieme mi hanno stretto il cuore dalla tenerezza e fatto venire voglia di spalancare le braccia per abbracciarli tutti e due.
La famiglia è questo, amore e braccia spalancate.
La prosa di David Whitehouse mi ha convinta appieno, scorrevole e ben strutturata. Una narrazione scandita da dialoghi brevi ma veramente efficaci, non appesantita da descrizioni troppo lunghe (lo sapete, io proprio non le sopporto!) e con un ritmo a dir poco trascinante.
Un romanzo che si apre, si inizia a leggere... E ci si ritrova a pagina 149. Almeno, questo è ciò che è successo a me.
E in fondo anche io, nel corso degli anni, esattamente come Bobby, ho viaggiato tra i libri.
Non in un bibliobus, ma tra carta e inchiostro di sicuro!
Questi sono solo sei dei titoli che mi hanno fatta viaggiare con la fantasia, oltre a formarmi come lettrice e come persona:
"La piccola biblioteca con le ali" di David Whitehouse, perchè è una lettura davvero molto, molto piacevole e capace di catturare mente e cuore, ma anche a condividere nei commenti i VOSTRI libri del cuore.
Quelli che vi hanno reso le persone speciali che siete oggi, e che chissà, potrebbero formare qualcun altro plasmandolo nella persona straordinaria che sarà domani ;)
Un bacio a tutte, fanciulle (e fanciulli)!
A presto <3
Matilda, il Gabbiano Jonathan Livingston, Harry Potter, per citarne solo tre!
RispondiEliminaBellissima recensione, libro segnato
Baci