La chiacchiera librosa di oggi è dedicata a "Cercami nel vento" di Silvia Montemurro, edito da Sperling&Kupfer (rilegato a 18,90€):
Camilla vive di note sparse nel vento.
Studia al conservatorio e la musica è il suo mondo.
Abita in un paesino vicino a Milano, lo stesso dove è nata e che, a differenza delle sue amiche, non è ancora riuscita a lasciare. Chissà, forse un giorno lo farà, per tentare di colmare quell'inquietudine che ogni tanto la prende.
Teo, invece, in paese è appena arrivato e ha ancora negli occhi il mare della Sardegna. Lo stesso che da piccolo fissava ogni giorno dalla finestra, a casa di sua nonna. Lì, col suo naso incollato al vetro, faceva scoperte straordinarie, più istruttive di un libro di scuola. Forse è per quello che, una volta cresciuto, ha preferito rimboccarsi le maniche e mettersi subito a lavorare anziché studiare. Ed è proprio davanti a quella finestra che Teo ha iniziato ad osservare le persone e a catalogarle, dicendo che, se mai avesse dovuto infilarsi in una delle sue assurde categorie, c'era solo una cosa che voleva essere: un solitario.
Camilla e Teo si incontrano in un giorno qualunque, in un bar qualunque. Ma, in quel momento, qualcosa accade. Perchè è sempre una cosa innocua a cambiarci l'esistenza.
Terra e mare, luce e ombra: Camilla e Teo sono due oppoti che, dopo essersi brevemente respinti, si attraggono. L'amore tra loro è così intenso ed unico da illuderli di essere invincibili. Ma la vita li costringerà presto a una prova terribile.
Allora potranno vincere o soccombere, potranno farlo insieme o da soli. Nulla è già scritto e amarsi sarà l'unico modo per non lasciarsi spezzare.
Devo assolutamente fare una premessa, prima di parlarvi di questo romanzo: fino a una settimana fa, se me l'avessero chiesto, avrei risposto di avere due storie d'amore preferite: "Sei il mio sole anche di notte" di Amy Harmon, e "L'incastro (im)perfetto" di Colleen Hoover.
Ma adesso devo dire di averne tre, perchè "Cercami nel vento" di Silvia Montemurro li ha raggiunti.
Questa forse è la recensione più difficile che scriverò mai, perchè in questo libro c'è così tanto che voglio riuscire a non trascurare nulla, e a trasmettervi la marea di emozioni che ha saputo regalarmi.
"Cercami nel vento" parla d'amore, questo sì, ma dell'amore nelle sue molteplici sfumature: l'amore per la propria terra, quella Sardegna che Teo porta nel cuore pur non sentendosi pronto a tornarvi; l'amore per la propria arte, quella passione sconfinata che travolge Camilla quando imbraccia il suo violino; l'amore per la vita, che traspare dall'entusiasmo di Jessica, Nino e Camilla quando sono insieme; l'amore per l'amore, che porta Teo e Camilla a lottare per la loro storia anche quando tutto sembra perduto.
Quello tra Camilla e Teo è l'incontro tra due persone molto diverse ma dall'anima profondamente simile. Apparentemente non hanno nulla in comune, ma arrivano presto a condividere l'unica cosa che conti davvero: l'amore l'uno per l'altra, e il desiderio di stare insieme.
Un amore che nasce tra prese in giro e battibecchi, tra sorrisi rubati e piccoli stratagemmi, che mi ha emozionata in ogni pagina. E ho ritrovato molto di me in una delle loro prime scene insieme, quella della corsa in auto sui tornanti: in quella Camilla, decisa a mettere Teo al suo posto, ho visto me, in tutto e per tutto.
Quando Camilla, in seguito a un malore, scopre di avere il linfoma di Hodgkin, decide di non rivelarlo a Teo: questo sia perchè non vuole scaricare su di lui il peso della malattia, sia perchè una parte di lei si aggrappa alla Camilla sana, quella che passeggia in collina con Teo raccontando leggende sulle stelle apline, e in un certo senso preservare quell'immagine nella mente del ragazzo è un po' il suo modo di continuare ad essere quella persona.
Da quel momento, però, le vite dei due ragazzi corrono su due binari differenti.
Quella di Camilla è la vita di una persona in terapia, tra ospedali e riposo forzato, allietato però dall'amicizia di Marco e di un intero gruppo di ragazzi malati quanto lei, i B.livers, che l'aiutano ad affrontare le cure, i malesseri, il disagio, senza farle perdere il sorriso e dandole tutto il coraggio di cui ha bisogno.
In questo mondo Teo non esiste, perchè non c'è posto per la sua forza, le sue possibilità e i suoi occhi, dai quali Camilla desidera solo nascondersi perchè non la vedano dimagrita e priva dei suoi lunghi capelli sempre in disordine.
Quelli che tormentava con phon e piastra odiandone la natura gonfia e scompigliata, e che ora pagherebbe qualsiasi somma pur di riavere.
Teo, da parte sua, si tormenta chiedendosi dove sia finita la ragazza, consapevole che le persone attorno a lui gli nascondano qualcosa ma incapace di scoprire di cosa si tratti.
Teo disegna, ascolta la musica di Camilla cercando di sentirla vicina, e gestisce come può un padre problematico mai ripresosi dalla perdita della moglie.
Riusciranno i due ragazzi a riavvicinarsi, e a far di nuovo correre le loro vite sullo stesso binario?
Grazie a Sperling&Kupfer per la copia cartacea del romanzo <3 |
Di Marco vi innamorerete all'istante: della sua simpatia, della sua ironia, della sua incredibile forza di volontà e della sua capacità di dire che sì, la vita a volte fa schifo, ma non per questo bisogna smettere di viverla.
Marco è il motivo per il quale Camilla non perde se stessa dentro alla malattia, è il motivo per il quale non abbandona il suo sogno di diventare una musicista ed è anche la persona che, nonostante tutto, non smetterà mai di spingere Camilla verso Teo.
Se è vero che Teo e Camilla imparano insieme cosa sia l'amore, credo che spetti a Marco il merito di insegnare per davvero a Camilla quanto questo sentimento sia prezioso e debba essere protetto ad ogni costo: esattamente come una stella alpina, quel fiore raro capace di sfidare la montagna e nascere tra le sue pietre, nonostante il freddo, il vento, il sole gli rendano la vita davvero difficile.
I B.Livers di cui si parla nel romanzo esistono davvero: sono un'associazione grintosa e piena d'amore, capaci di donare gioia e comprensione nel momento più difficile e trovo splendido che l'autrice, inserendoli nel suo romanzo e con un ruolo così importante, li aiuti a farsi conoscere.
Il loro motto "Essere, Credere, Vivere" è un insegnamento valido per tutti, malati e non, ed è solo uno dei bellissimi messaggi che l'autrice trasmette al lettore.
Messaggi sulla natura dell'amore, sull'importanza di credere nei propri sogni, sulla necessità di seguire sempre il proprio cuore che non potrete fare a meno di sottolineare, ricopiare e memorizzare: la storia di Camilla e Teo è una storia d'amore, questo sì, ma è soprattutto la storia della loro crescita personale.
Da un lato la ragazza imparerà a conoscere meglio se stessa e la sua forza, e a dare il giusto valore ai suoi sogni, dall'altro Teo riuscirà finalmente a guardare in faccia il suo passato e a concedersi così di progettare il suo futuro.
La prosa di Silvia Montemurro è a dir poco meravigliosa, la sua capacità di dare profondità a ogni singolo personaggio è invidiabile e le emozioni che le sue parole riescono a trasmettere sono intense e travolgenti.
Questo romanzo mi ha commossa, mi ha fatto ridere, mi ha fatto sperare e mi ha fatto battere il cuore: una montagna russa emozionale, della quale non avrei mai voluto fare a meno.
Avrei voluto rileggerlo appena ho voltato l'ultima pagina, ed è una cosa che non mi succede quasi mai.
Non parliamo nemmeno di 5/5 stelline, qui ne vanno almeno 7/5.
Consigliatissimo, senza se e senza ma, e un grandissimo in bocca al lupo a Silvia Montemurro sia per questo libro che per i suoi prossimi lavori: già so che li leggerò tutti.
Un bacio a tutte, fanciulle (e fanciulli)!
A presto <3
Ora,se ha raggiunto Harmon e Hoover non c'è altro da dire...va letto,devo solo trovare il modo di infilarlo tra una lettura. E l'altra <3
RispondiEliminaNuovo libro in WL, con sette stelline cosa potrei fare di diverso??? Bacio
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