giovedì 12 novembre 2015

"Fino alla fine del mondo" di Tommy Wallach

Buongiorno a tutte, fanciulle (e fanciulli)!
La chiacchiera librosa di oggi è dedicata a "Fino alla fine del mondo" di Tommy Wallach, edito da Piemme (rilegato a 17€):
L’asteroide Ardor ha il 66 per cento di probabilità di colpire la Terra, distruggendola. Potrebbe accadere entro due mesi. Potrebbe accadere sul serio. Due mesi è un tempo irrisorio oppure eterno. Dipende. Può essere impiegato per disperarsi oppure per commettere ogni sorta di nefandezza, oppure per ridefinire ciò che siamo, liberandoci dalle etichette che abbiamo lasciato che ci appiccicassero addosso. A Seattle quattro ragazzi stanno aspettando la fine del mondo. C’è lo sportivo, la puttana, lo sfigato, la studentessa brillante. Hanno due probabilità su tre che quei mesi siano l’ultima occasione per fare qualcosa che abbia un senso. Non per essere degli eroi e nemmeno per dimostrare niente a nessuno, ma solo per diventare se stessi, trasformando le proprie vite in qualcosa che abbia avuto senso vivere.

E anche "We All Looked Up" di Tommy Wallach è arrivato!
Mi incuriosiva moltissimo questo titolo, su Instagram era un po' dappertutto, e quando l'ho visto tra le novità Piemme del mese ho voluto leggerlo subito.
Ringrazio tantissimo la casa editrice per la copia cartacea del romanzo, e per la possibilità di leggerlo qualche giorno prima dell'uscita ufficiale.

Ma veniamo a noi, anzi a voi, perché il romanzo pone un quesito interessante.
Due possibilità su tre di essere ridotti in polvere nel giro di poche settimane: voi come ve la giochereste?
Vi dareste alla pazza gioia, pensando che ogni lasciata è persa, o cerchereste rifugio nella routine?
I protagonisti di questa storia reagiscono ognuno in maniera differente, e io ho trovato qualcosina di me in ognuno di loro.

Anita, cresciuta sotto il giogo di aspettative genitoriali impossibili da sostenere, trova in Ardor la spinta a prendersi ciò che ha sempre voluto.
I genitori la vorrebbero dottore o avvocato, ma il suo sogno è quello di cantare, e dopo anni di canzoni intonate di nascosto, chiusa nell'armadio nella sua stanza, decide che forse è il momento di rischiare e di cantare per qualcuno che non siano i suoi vestiti appesi.

Peter, lo sportivo che sembra avere il futuro già segnato grazie all'ammissione in un college prestigioso per meriti sportivi, che ha una ragazza bellissima (poco importa che sia insopportabile... O forse importa?), inizia a mettere in discussione ogni cosa, ed è il personaggio che ho amato e odiato di più dell'intero libro nonché quello che ha lasciato il segno nel mio cuore.
La sua lotta per affermare se stesso, proteggere chi ama e diventare chi ha capito di voler essere è costante e senza cedimenti, e lo rende senza ombra di dubbio l'eroe del romanzo.

Eliza è invece un personaggio che presenta più sfaccettature, e che può lasciare perplesso il lettore, almeno all'inizio.
Ferita da Peter più di quanto le piacerebbe ammettere, e trovatasi in una situazione spiacevole decisamente più grande di lei, ha trovato un suo modo di conviverci che ai più potrebbe apparire disdicevole.
Credo però di aver capito dove volesse andare a parare Tommy Wallach perché forse, quando il mondo attorno pretende di decidere per te chi o cosa tu sia, una soluzione per non andare a fondo può essere quella di smettere di provare a remare contro e seguire la corrente.

Infine lo skater, Andy: strafottente, con una filosofia di vita che potremmo riassumere in "chi se ne frega?" e convinto di essere innamorato di Eliza.
Genitori che vanno oltre l'essere assenti, nessuna particolare ambizione per il futuro, per lui Ardor si rivelerà un dono.
Sarà Ardor, infatti, e la relativa strizza che i giochi si chiudano così, a riscuotere Andy dal suo torpore e a fargli capire che nella vita scegliere di seguire chi agisce con cattiveria senza prendere posizione è peggio che essere cattivi in prima persona.
La sua è la voce più ironica del romanzo, e sicuramente quella che mi ha fatto sorridere più spesso.

I disordini, le manifestazioni di paura e di scontento, la violenza che caratterizzano buona parte del libro sono lo specchio di una società che messa alle strette mostra tutta la sua fragilità, e di un'umanità che nemmeno quando ha la sua ultima occasione di redenzione sembra capace di sfruttarla. Non c'è alcun idillio, né alcuna immagine stucchevole alla "tutti amici, tutti fratelli", e questo è sicuramente un po' cinico, ma anche molto realistico. Purtroppo.
Grazie a Piemme per questa bellissima copia cartacea <3
Sono contenta abbiano mantenuto la copertina originale!
Ho amato la struttura, e la narrazione a quattro voci che permette al lettore di vedere, sentire e provare tutto, dall'inizio alla fine.
I dialoghi sono brevi, veloci e assolutamente realistici; le descrizioni sono contenute ma ogni scena è inquadrata alla perfezione; la prosa di Tommy Wallach è pulita, senza troppi fronzoli e molto, molto scorrevole.
Vi troverete all'ultimo capitolo e vi stupirete, convinti che siano passati solo pochi minuti da pagina 1.

Ho apprezzato l'idea di fondo che Ardor potesse essere letto sia come una fine che come un inizio.
Se da un lato quest'asteroide potrebbe sparare via tutto e tutti, mettendo la parola "fine" alla vita di ognuno di loro, dall'altro è anche ciò che dà loro la scossa e che fa capire loro chi vorrebbero essere e cosa vorrebbero ottenere.
In questo senso, se l'asteroide non li uccidesse, sarebbe come avere una seconda possibilità.
I capitoli del romanzo seguono una numerazione singolare, che riflette appieno questa doppia interpretazione di Ardor: da 1 a 9, per poi andare di nuovo calando da 8 fino a 0.
Non vi dico come va a finire, ma voglio fare i complimenti a Tommy Wallach perché è riuscito a sorprendermi, e non succede quasi mai.

Per l'ottima forma, per l'ironia che permea il romanzo intero, per lo straziamento di cuore quando ha deciso che il secondo nome di Peter dovesse essere "mai una gioia", per il finale che mi ha stupita io non posso far altro che consigliarne la lettura.
E non solo la lettura, bensì anche l'ascolto: l'autore, infatti, è anche musicista, e ha composto una vera e propria colonna sonora ufficiale del romanzo che potete ascoltare gratuitamente in streaming sul suo sito, ed eventualmente acquistare a un prezzo piccolino che io, ci tengo a dirlo, ho pagato molto volentieri già martedì.

Un bacio a tutte, fanciulle (e fanciulli)!
A presto <3

4 commenti:

  1. Lo ammetto, inizialmente questo libro non mi aveva minimamente colpita, ma dalle tue parole la storia sembra davvero molto interessante. Credo proprio che sia giunta l'ora di inaugurare i buoni che mi hanno regalato per il compleanno.. :)

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  2. Lo sto leggendo con la musica, c'era anche su itunes!
    Bellissimo, grazie del bel consiglio anche stavola :))

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  3. Questo è in WL <3 preparo la lista dei regali di Natale.... ;)
    Baci

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  4. Copertina carinissima *.*
    Non lo conoscevo, ma sembra una lettura particolare.

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