Buon pomeriggio a tutte, fanciulle (e fanciulli)!
Grazie alla disponibilità di Garzanti e di Jamie McGuire, ieri ho avuto la possibilità di intervistarla dopo il suo firmacopie genovese, nella cornice di una bellissima libreria Feltrinelli in pieno centro città, in occasione dell'uscita di "Un indimenticabile disastro" (qui la recensione spoiler-free).
Ho potuto soddisfare qualche mi piccola curiosità, e spero vi faccia piacere sbirciare il frutto della nostra chiacchierata.
1) Dalla serie capitanata da "Uno splendido disastro" alla serie dedicata ai fratelli Maddox, in ogni volume sei riuscita a farci innamorare di un nuovo, fantastico ragazzo.
Però a questo punto è giusto parlare anche delle donne che hai posto affianco a loro, e ti chiedo: quanto di vero c'è nelle "donne dei Maddox"? Ti sei ispirata almeno in parte a persone reali, che fanno parte della tua vita? O c'è magari qualcosa di te in ognuna di loro?
C'è sicuramente qualcosina di me in ogni personaggio che creo, perché ovviamente sono io a prendere le decisioni anche se cerco di restare il più possibile fedele al loro carattere.
Se dovessi dire quale delle ragazze Maddox mi assomiglia di più, probabilmente Abby.
C'è tanto della mia reale esperienza di vita universitaria in "Uno splendido disastro", mentre nel resto dei libri tutto è pura finzione letteraria.
Per quanto riguarda le altre donne della serie, a me è sempre piaciuto osservare le persone attorno a me, e spesso prendo in prestito qualcosa da amiche o anche sconosciute per poi metterle nei miei libri.
Riusciresti a vincere in una partita a carte contro Abby?
Assolutamente no. Non so assolutamente nulla di carte, ho dovuto chiedere consigli e spiegazioni per poter scrivere quella parte della storia.
Siamo in due: credo di non aver vinto una partita a poker in vita mia.
Anch'io! Mi consola sapere che non succede solo a me, allora!
2) Mi aggancio a Abby e quindi restiamo ancora un momento nel mondo di "Uno splendido disastro".
Ho letto in una tua vecchia intervista di come tu abbia auto-pubblicato questo romanzo, che ti ha poi resa celebre in tutto il mondo, e di come non sia l'unico libro da te auto-pubblicato.
Hai poi avuto la possibilità di vedere i tuoi romanzi pubblicati da una casa editrice.
Cosa c'è secondo te di positivo, e cosa di negativo, in questi due diversi canali di distribuzione?
La cosa migliore dell'auto-pubblicazione è sicuramente quella di essere il capo di te stesso.
Puoi fissare da te le scadenze, assegnare un prezzo al tuo lavoro, scegliere le copertine, e non devi chiedere il permesso a nessuno per rilasciare estratti o anticipazioni del tuo libro.
In generale non devi chiedere il permesso a nessuno, e questo mi piace molto.
Hai il controllo sul tuo lavoro.
Hai un controllo totale! Però c'è ovviamente anche una parte difficile, ed è che dipende tutto da te.
Possiamo dir che la parte difficile sia proprio il fatto che hai il controllo TOTALE sul tuo lavoro: la correzione delle bozze, l'editing, trovare chi realizzi la copertina perfetta, gestire la distribuzione per arrivare ai lettori.
E' questa la parte più difficile? Arrivare ai lettori?
Sì e no. In realtà, nel mercato editoriale americano, le case editrici lasciano gran parte del lavoro agli autori per quanto riguarda la promozione del loro romanzo. Ovviamente le grandi editrici comprano spazi pubblicitari sulle riviste, ma no per tutti i loro autori, o magari pubblicizzano le uscite sui loro canali social, ma di fatto la maggior parte della promozione è sulle spalle dell'autore.
L'editore si occupa di altre cose: il bello di lavorare con una casa editrice è che ti trovi ad avere un team a tua disposizione, o la possibilità di incontrare i lettori con un tour organizzato.
Pensi che ricorrerai ancora all'auto-pubblicazione?
Assolutamente, io mi auto-pubblico di continuo. Ad oggi ho auto-pubblicato sei libri, e non penso di smettere.
La stessa serie dei fratelli Maddox, ad esempio: il primo volume della serie è stato pubblicato da un editore tradizionale, ma i volumi seguenti, incluso "Beautiful Burn", l'ultimo volume della serie e che uscirà a Gennaio in America, sono auto-pubblicati.
Anche la trilogia Happenstance l'ho auto-pubblicata.
3) Mi hai detto molto di te come scrittrice, ma io sono curiosa di sapere qualcosa di più di Jamie lettrice. Qual è il tuo rapporto con la lettura? E' cambiato crescendo?
Oggi, che lettrice sei?
Io non sono cresciuta in un contesto familiare che desse importanza alla lettura, e quando ero più giovane non ero sicuramente una forte lettrice.
Crescendo ho iniziato a leggere di più, ma di sicuro non leggo quanto i miei lettori: non leggo un libro al giorno, e nemmeno uno a settimana.
Forse anche perché per me è proprio difficile leggere: leggo molto lentamente, non riesco concentrarmi e devo spesso rileggere gli stessi passaggi più volte.
Oggi devo ammettere che leggo meno, perché dedico tutto il mio tempo libero alla scrittura.
Leggo più o meno un libro al mese, e in genere sono libri scritti da persone che conosco, perché mi piace vedere cosa fanno loro, con la loro scrittura, e mi aiuta a tenere la mente aperta.
Come mamma (di tre figli, ndr), diresti che ci sia nella tua famiglia una sorta di educazione alla lettura? Non dico di costringere i tuoi figli a leggere, perché forse è la cosa più sbagliata che si possa fare, ma a livello di incoraggiamento e di selezione di libri adatti a loro.
Siccome è una cosa che io non ho avuto da bambina, la prima cosa che ho fatto è stata leggere moltissimo per i miei figli quando erano piccoli.
Ora i miei due figli maggiori sono grandi lettori, e non c'è stato bisogno di spingerli: si sono avvicinati spontaneamente ai libri, ed è nato un interesse.
4) Visto che prima hai nominato i tour di promozione, non posso non chiederti due cose: durante le tue quattro visite in Italia, sei riuscita a fare anche un po' la turista oltre a vedere librerie e aeroporti?
C'è una delle nostre città che ti sia rimasta particolarmente nel cuore?
Ricordo che durante la mia prima visita in Italia ero a Torino, e sono riuscita a girare per la città a piedi per un intero giorno.
E' stato bellissimo, mi sentivo in vacanza e a fine giornata sono anche miracolosamente riuscita a ritrovare il mio albergo.
Non sapevo che in Italia si dovesse telefonare per chiamare un taxi, e ovviamente non parlo italiano quindi ho dovuto cavarmela da sola, camminando per ora e godendomi davvero la giornata.
Solo Roma, forse, può battere Torino come città in cui ho amato passeggiare.
Ho però amato qualcosa di ogni città che ho visitato, e soprattutto la parte migliore resta a possibilità di incontrare i lettori.
Riescono a rendere la loro città la mia preferita, ogni singola volta.
Oggi ti direi che Genova è la mia città preferita!
5) Ultimissima domanda: a gennaio esce "Beautiful Burn", che chiude la serie dei fratelli Maddox.
Che succede dopo? Hai già qualche idea per la testa? Puoi anticiparci qualcosa?
Non posso ancora dire nulla di troppo specifico, nemmeno il titolo perchè voglio che sia una sorpresa, però posso anticipare che riguarderà sempre la famiglia Maddox, stavolta nel suo complesso.
Non dobbiamo ancora dire addio ai nostri fratelli preferiti, quindi.
No, anzi. Ho ancora diverse idee che li riguardano. Vedrai!
Vi ricordo di sbirciare sul sito Garzanti, per scoprire se Jamie McGuire passerà dalla vostra città.
E' una persona splendida, di una gentilezza sconfinata, e non vorrete mica perdere l'occasione di farle autografare le vostre copie...
Spero che l'intervista vi sia piaciuta, e che abbia soddisfatto qualche vostra curiosità oltre alle mie.
Un bacio a tutte, fanciulle (e fanciulli)!
A presto <3
a parte che hai fatto un'intervista super, sei bravissima ed è proprio bello conoscere anche l'autrice!!! Ma gira l'Italia e Bologna?? È una bella città eh? (più o meno XD) Baci <3
RispondiEliminaComplimenti Eli! Bellissima intervista, mi sarebbe piaciuto assistere di persona. E non solo per la firma copie. :P Bacii <3
RispondiEliminaChe fortuna Eli!
RispondiEliminaE come sono contenta della risposta all'ultima domanda ahha amo troppo i Maddox per dirgli addio e sono contenta che per un po' ancora mi terranno compagnia!
La McGuire mi sembra una persona molto dolce, sei stata fortunatissima a poterla intervistare :3
Complimenti! Bellissima intervista :) mi sarebbe piaciuto riuscire a essere lì...
RispondiEliminaBrava Eli, intervista molto bella!!! È bella è stata anche la nostra mezza giornata assieme <3
RispondiEliminaUn bacione