martedì 22 settembre 2015

"Central Park" di Guillaume Musso

Buongiorno a tutte, fanciulle (e fanciulli)!
La chiacchiera librosa di oggi è dedicata a "Central Park" di Guillaume Musso, edito da Bompiani (brossurato a 18€):
New York. Otto del mattino. Alice, una giovane poliziotta di Parigi, e Gabriel, pianista jazz americano, si svegliano ammanettati tra loro su una panchina di Central Park. Non si conoscono e non ricordano nulla del loro incontro. La sera prima, Alice era a una festa sugli Champs-Elysées con i suoi amici, mentre Gabriel era in un pub di Dublino a suonare. Impossibile? Eppure... Dopo lo stupore iniziale le domande sono inevitabili: come sono finiti in una situazione simile? Da dove arriva il sangue di cui è macchiata la camicetta di Alice? Perché dalla sua pistola manca un proiettile? Per capire cosa sta succedendo e riannodare i fili delle loro vite, Alice e Gabriel non possono fare altro che agire in coppia. La verità che scopriranno finirà per sconvolgere le loro vite.

Guillaume Musso è un romanziere di grande successo, di cui ho apprezzato diversi romanzi in precedenza tra cui "L'uomo che credeva di non avere più tempo" e "La ragazza di carta", ed ero molto curiosa di leggere "Central Park".
Ringrazio moltissimo Bompiani per la copia cartacea del romanzo, che mi ha fatto compagnia per due sere tenendomi sveglia fino a tardi perché DOVEVO sapere cosa sarebbe successo dopo.

La situazione di apertura è quella presentata dalla trama, e mi ha incuriosita moltissimo da subito: due sconosciuti si svegliano ammanettati e seduti su una panchina a Central Park.
Non si sono mai visti in vita loro, visto che lei vive e lavora a Parigi e lui stava tenendo un concerto a Dublino, e nessuno dei due ha la benché minima idea di come possano trovarsi a New York.
Strani numeri sono stati scarabocchiati e incisi sulla loro pelle, hanno una pistola a cui manca un proiettile e gli abiti di Alice sono macchiati di sangue.

Il romanzo è una lunga corsa attraverso New York, tra furti d'auto e di telefoni cellulare, ventiquattrore dal misterioso contenuto e rivelazioni sconcertanti.
Quello che Musso ha costruito con grande abilità è l'incrocio perfetto tra un thriller d'ispirazione anglosassone e un romanzo contemporaneo dal contenuto profondamente emotivo.

Alice, infatti, ha una storia straziante alle spalle, avendo perso le due persone più importanti della sua vita nello stesso giorno e sentendosi profondamente responsabile di entrambe le morti.
Gabriel, dal canto suo, arriviamo fino a pochi capitoli dalla fine senza sapere veramente chi sia, e questo mi ha resa sempre più curiosa.
Mi è piaciuto molto il suo personaggio, e una volta svelata la sua identità ne ho apprezzato ancora di più lo sviluppo nel corso del libro.

La prosa di Musso è scorrevole e pulita, senza che però manchino descrizioni in grado di catapultarti a New York accanto ad Alice e Gabriel.
I dialoghi sono semplicemente perfetti, soprattutto le parti in cui Alice è dispotica e Gabriel imperturbabile. Gli ho invidiato la sua flemma, perché ad Alice un paio di volte una tirata di capelli l'avrei data.
Il finale è quasi del tutto a sorpresa, e una volta raggiunto permette di apprezzare ancora di più l'intreccio e il suo sviluppo: è un romanzo costruito in modo ineccepibile, in cui tutto fila tutto quadra. 
Nulla è affrettato o tirato via, e proprio per questo funziona.
Unica nota negativa: io proprio no avrei appiccicato a una storia così quelle quattro facciate (di numero) "rosa" alla fine. Non servivano e non sono coerenti con il resto del romanzo.
Non so se fossero un "contentino" per il suo pubblico femminile o no, ma a me hanno fatto questa impressione.

L'intreccio funziona, la trama è avvincente e lo stile accattivante.
Ci ho trovato una cura incredibilmente nell'analisi psicologica dei personaggi, soprattutto quello di Alice,
Per me sono 4/5 meritatissime stelline, perché è un romanzo ben scritto, la cui trama mi ha incuriosita molto e che non si è fatto mettere giù fino a tarda notte. Ne ho tolta una per l'aggiunta smielata a mio parere del tutto superflua e incoerente.

Se amate Musso è sicuramente da leggere, e se come me siete nuovi ai thriller e magari ne preferite una versione più "morbida" questo è sicuramente adatto a voi.
Vi avverto che le pagine in cui Alice racconta a Gabriel la sua storia vi daranno una bella strizzata al cuore, ma il finale in parte vi consolerà.

Un bacio a tutte, fanciulle (e fanciulli)!
A presto <3

3 commenti:

  1. Musso piace tantissimo anche a me...confesso però di aver letto i libri in francese perché costano la metà rispetto a quelli italiani: 18€ è un furto!

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  2. Come sai è già sul Kindle in trepidante attesa di essere letto!!! Baci

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  3. Ma come fa Musso?
    Non sbaglia mai un colpo.
    Adoro il suo stile veloce e descrittivo e il modo in cui narra eventi ed intrecci.
    Questo libro inizierò a leggerlo domani e... non vedo l'ora.
    La tua recensione è semplicemente perfetta, hai reso tuttio ciò che è Musso :)
    BRAVA *_*
    Ti abbraccio.

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