La chiacchiera librosa di oggi è dedicata a "Latte di tigre" di Stefanie De Velasco, edito da Bompiani (brossurato a 18€):
"Latte di tigre" è la storia di Nini e Jameelah, due ragazze di quattordici anni che bevono di nascosto nei bagni della scuola, rubano vestiti nei negozi per puro divertimento e portano calze a rete per provocare i passanti su Ku’Damm. È la storia di un quartiere di Berlino poco frequentato dai turisti, di un territorio indefinito e di una stazione abbandonata della metropolitana. Qui si trovano persone di tutte le nazionalità, spesso le migliori, a volte le peggiori. È la storia di un crimine commesso per onore che finirà per distruggere qualsiasi cosa. È la storia di giovani disincantati che cercano tra droga, sesso e alcol uno stordimento che gli permetta di affrontare la realtà. La storia dell’amicizia tra due ragazze che, in una sera d’estate, esplode in mille pezzi...
È un romanzo molto particolare, che parla di amicizia e di famiglia, di adolescenza e del primo amore, in un contesto singolare come quello della Berlino meno conosciuta.
La Berlino dei sottopassaggi abbandonati, dei graffiti realizzati in fretta di notte e delle prime volte "sbagliate": la prima sigaretta, la prima canna, la prima sbronza.
Un libro che mi ha ricordato moltissimo "Noi, i ragazzi dello zoo di Berlino" di Christiane F., e che ho letto in un giorno e mezzo, incapace di staccarmi.
Nini e Jameelah sono amiche per la pelle, e condividono tutto: il banco a scuola, lo stesso gruppo di amici e la vita in un quartiere povero e non troppo raccomandabile.
La loro è una vita sregolata e consumata a tutta velocità, perchè ogni lasciata è persa e perchè se vivi qui nessuno ti dà nulla: devi prendertelo da solo, con le unghie e con i denti.
Jameelah è irachena, in attesa del giorno in cui potrà chiedere la cittadinanza tedesca: "diventare una tedesca" è il suo obbiettivo, mentre quello di Nini...
Nini non ne ha uno.
La nostra voce narrante all'inizio ci sembra la classica ragazzina che va a rimorchio dell'amica più determinata: sembra che a decidere tutto sia sempre Jameelah.
Ma la verità è che Nini riflette, e sì, non sempre arriva a capire le cose cosí in fretta come l'amica, ma ci regala alcuni pensieri davvero profondi per una ragazzina di quell'etá.
In ansia per la madre (che dalle sue descrizioni sembra malata di depressione, anche se non viene detto esplicitamente) e per la sorellina minore, che è in quel momento delicato a cavallo tra infanzia e adolescenza ed è totalmente abbandonata a se stessa; piena di domande sul padre, e sul perchè del suo essere sparito dalla sua vita all'improvviso; insicura riguardo ai suoi sentimenti per Nico, il suo migliore amico fin dall'infanzia e per cui ora crede di provare qualcosa di più: tutto questo me l'ha fatta percepire come un personaggio complesso, a tutto tondo, e molto realistico.
Mi è piaciuta molto la scelta di Stefanie De Velasco di ambientare la sua storia in una zona di Berlino sconosciuta ai più, e di affrontare temi come quelli dell'immigrazione (in particolare della situazione di chi, come Jameelah, è cresciuto in Germania e si sente tedesco ma allo stesso tempo vive con la paura di essere cacciato da un giorno all'altro) e della famiglia.
È un libro pieno di famiglie, tutte a modo loro "mancanti" di qualcosa o qualcuno.
In quella di Nini manca una madre che sia davvero presente; in quella di Jameelah manca il padre, ucciso in Iraq; in quella di Amir, uno dei loro più cari amici, mancano l'amore e la compassione.
È in questa famiglia che un delitto imperdonabile viene consumato, e le conseguenze saranno terribili per tutti.
Per Amir, incarcerato ingiustamente, e per Nino e Jameelah che vedranno la loro amicizia messa a dura prova.
Riusciranno a riappacificarsi prima che sia troppo tardi?
Dal punto di vista della forma è un romanzo ben scritto, dal ritmo incalzante.
Voglio fare inoltre i complimenti a chi ha curato quest'edizione per la scelta di mantenere alcune espressioni nell'originale tedesco e proporne la traduzione sotto: ha mantenuto l'autenticità e lo spirito originale del libro, e questa è sempre un'ottima cosa.
Un romanzo molto intenso e struggente, che mi ha conquistata subito e che, oltre a ricordarmi uno dei miei libri preferiti degli anni del liceo, mi ha fatto riflettere molto su cosa siano davvero l'amore e l'amicizia.
Consigliatissimo a tutti (esclusi i lettori esclusivi di romance e YA, perchè credo che non sia il libro per voi) perchè è una piccola perla.
Un bacio a tutte, fanciulle (e fanciulli)!
A presto <3