Ecco tre letture per prepararsi e riflettere su questo tema così importante, attraverso le testimonianze di due protagoniste di questa battaglia e un racconto firmato da una grande autrice per ragazzi.
A cominciare da La mia rivoluzione di Katherine Paterson (Mondadori), che vede la sua giovane protagonista Lora mettere ciò che sa al servizio degli altri. Ha solo tredici anni quando, nel 1961, il governo di Fidel Castro promuove a Cuba la campagna di alfabetizzazione: tutti quelli che sanno leggere e scrivere sono chiamati a insegnare a chi è analfabeta. Lora non è mai stata fuori dall'Avana, eppure, contro il parere dei suoi genitori, decide di andare a vivere sulle montagne, nella casa senza elettricità di una famiglia di contadini, dove per un anno dovrà lavorare nei campi di giorno e insegnare la sera. La sua nuova vita non sarà facile, anche a causa delle minacce costanti dei controrivoluzionari, ma ad attenderla ci sarà un universo pieno di affetti e di scoperte, destinati a cambiarla per sempre nel profondo.
Storia vera e importante da ricordare sempre, non solo negli anniversari importanti, è quella di Malala Yousafzai, racchiusa tra le pagine del suo memoir Io sono Malala. La mia battaglia per la libertà e l'istruzione delle donne, scritto a quattro mani con Christina Lamb (Garzanti). La giovane attivista pakistana, Premio Nobel per la Pace nel 2014, si batte fin da bambina affinchè alle bambine, ragazze e donne di ogni paese sia permesso imparare a leggere e scrivere, e intraprendere un percorso di studi pari a quello dei coetanei di sesso maschile.
Purtroppo ancora profondamente attuale a 16 anni dalla prima pubblicazione in Italia, Leggere Lolita a Teheran di Azar Nafisi (Adelphi) è una lettura necessaria. Nei due decenni successivi alla rivoluzione di Khomeini, mentre le strade e i campus di Teheran erano teatro di violenze barbare, Azar Nafisi ha dovuto cimentarsi nell'impresa di spiegare a ragazzi e ragazze, esposti in misura crescente alla catechesi islamica, una delle più temibili incarnazioni del Satana occidentale: la letteratura. È stata così costretta ad aggirare qualsiasi idea ricevuta e a inventarsi un intero sistema di accostamenti e immagini che suonassero efficaci per gli studenti e, al tempo stesso, innocui per i loro occhiuti sorveglianti. Il risultato è un libro che, oltre a essere un atto d'amore per la letteratura, è anche una beffa giocata a chiunque tenti di proibirla.
Storia vera e importante da ricordare sempre, non solo negli anniversari importanti, è quella di Malala Yousafzai, racchiusa tra le pagine del suo memoir Io sono Malala. La mia battaglia per la libertà e l'istruzione delle donne, scritto a quattro mani con Christina Lamb (Garzanti). La giovane attivista pakistana, Premio Nobel per la Pace nel 2014, si batte fin da bambina affinchè alle bambine, ragazze e donne di ogni paese sia permesso imparare a leggere e scrivere, e intraprendere un percorso di studi pari a quello dei coetanei di sesso maschile.
Purtroppo ancora profondamente attuale a 16 anni dalla prima pubblicazione in Italia, Leggere Lolita a Teheran di Azar Nafisi (Adelphi) è una lettura necessaria. Nei due decenni successivi alla rivoluzione di Khomeini, mentre le strade e i campus di Teheran erano teatro di violenze barbare, Azar Nafisi ha dovuto cimentarsi nell'impresa di spiegare a ragazzi e ragazze, esposti in misura crescente alla catechesi islamica, una delle più temibili incarnazioni del Satana occidentale: la letteratura. È stata così costretta ad aggirare qualsiasi idea ricevuta e a inventarsi un intero sistema di accostamenti e immagini che suonassero efficaci per gli studenti e, al tempo stesso, innocui per i loro occhiuti sorveglianti. Il risultato è un libro che, oltre a essere un atto d'amore per la letteratura, è anche una beffa giocata a chiunque tenti di proibirla.
Nessun commento:
Posta un commento