È stata presentata a Milano Munizioni, la collana Bompiani pensata e diretta da Roberto Saviano.
Un progetto che non includerà solo libri, ma anche podcast, reportage, immagini: un unico fil rouge, quello della testimonianza e della lotta contro crimini e ingiustizie.
Al fianco di Roberto Saviano, Antonio Franchini, che ha introdotto la collana partendo proprio dalla scelta della parola Munizioni, che «nonostante di primo acchito suoni come aggressiva, in realtà da certi punti di vista, può essere l’esatto contrario. Le parole sono come una munizione, e ritornare alla parola è la cosa più importante in un momento come questo, in cui le parole sono buttate lì o non ascoltate. C’è un particolare bisogno di ritornare allo scambio, alla parola, al ragionamento attraverso la parola».
La collana prende il via con due volumi, dei quali il primo è già in libreria: Dì la verità anche se la tua voce trema di Daphne Caruana Galizia (304 pagine, 18€).
Daphne Caruana Galizia è stata una delle più attive nella protesta contro la corruzione della politica maltese. «Ci sono corrotti ovunque si guardi, la situazione è disperata», recita l'ultimo post di Daphne Caruana Galizia sul suo blog, Running Commentary, alle 14.35 del 16 ottobre 2017.
Pochi minuti dopo la Peugeot bianca su cui Daphne si allontanava da Dar Rihana, la Casa del vento, saltava in aria, e quella frase diventava un testamento involontario consegnato ai suoi lettori.
Daphne ha pagato con la vita trent'anni di giornalismo investigativo in cui ha denunciato i lati più scuri di Malta, dalla corruzione dei suoi politici al narcotraffico al riciclaggio di denaro sporco, dall'influenza del regime azero sulla politica locale al ruolo di Malta nello scandalo dei Panama Papers al sistema della vendita della cittadinanza maltese che vale il 2,5% del PIL dell'isola.
Oggi, a quasi due anni di distanza dall'uccisione di Daphne, le sue ultime parole sono ancora lì, sulla homepage del blog e tra i fiori negati del suo memoriale, a ricordarci che la situazione non si è fatta meno disperata e che i mandanti del suo omicidio restano ancora ignoti e impuniti.
Quello di un libro che raccogliesse il suo lavoro era uno dei progetti e dei desideri di Daphne Caruana Galizia, ed esce grazie all'impegno dei figli che ne introducono ogni sezione, ed esce in anteprima mondiale in Italia.
Per Roberto Saviano «è importante quest'opera, perché ho sempre sognato di costruire una collana sulla parola perseguitata; su chi rischia per scrivere rischia la denuncia, la pressione, la vita, l’odio. È una vendetta su chi voleva spegnere la denuncia. E lo considero un libro sacro perché sacro è tutto ciò che a che fare con la vita.»
Ha poi continuato ricordando che «per Daphne, le donne sanno che devono combattere per loro diritti e lei esprimeva la sua volontà di andare alla radice dei problemi. I problemi veri non sono la questione dei migranti, ma la situazione economica che ha portato a queste vicende.
A Malta una società paga il 5% di tasse, e quindi le aziende arrivano qui perché così possono nascondere i loro soldi. Dentro alla storia di Daphne c’è il racconto di come la pressione fiscale e l’inferno del quotidiano siano addosso a chi non può scappare. Chi ha potere scappa sulle isole e nei paradisi fiscali. Nel libro c’è la storia personale di una donna che scrive con quaranta e oltre cause. I suoi assassini sapevano con certezza che il giorno della sua morte sarebbe andata in banca, perché la banca le aveva congelato il conto dietro pressioni. Le era stata tolta persino la scorta, dato che il parlamento la riteneva un inutile privilegio per chi sputava sul governo di Malta.»
Abbiamo avuto modo di scoprire anche il secondo titolo della collana Munizioni, Fariña. La porta europea della cocaina di Nacho Carretero, già in libreria (368 pagine, 18€).
Coca, farlopa, perico, fariña: nella storia spagnola nessun prodotto è mai stato commercializzato con tanto successo. Negli anni ottanta e novanta infatti quasi tutta la cocaina che sbarcava in Europa faceva il suo ingresso dai porti della Galizia, che allora ha rischiato di trasformarsi in un vero e proprio narcostato. Oltre alla posizione geografica privilegiata, la Galizia aveva tutte le carte per diventare una "nuova Sicilia": ritardo economico, una tradizione secolare di contrabbando via terra, mare e fiumi, e un atteggiamento di tolleranza ammirata verso una cultura criminale ereditata dall'epoca degli "inoffensivi" e "benevoli" boss del tabacco. I clan, potenti e intoccabili, sono cresciuti in un clima di massima impunità grazie all'inerzia - se non alla complicità - della classe politica e delle forze dell'ordine. Attraverso le testimonianze dirette di boss, piloti di aerei, pentiti, giudici, poliziotti, giornalisti e madri di tossicodipendenti, Nacho Carretero disegna con minuzia uno scenario criminale spesso sottovalutato, ma che ha annientato il tessuto sociale, economico e politico della regione spagnola, che ancora oggi paga il prezzo delle attività dei clan del narcotraffico, tutt'altro che estinti.
Dì la verità anche se la tua voce trema di Daphne Caruana Galizia e Fariña. La porta europea della cocaina di Nacho Carretero (Bompiani) sono già in libreria, al prezzo di copertina di 18€.
Nessun commento:
Posta un commento