Sarah Driver ha firmato una delle trilogie fantasy per ragazzi più attese del 2018, e La predatrice dei mari (Rizzoli), il primo volume, è uno dei titoli "caldi"dell'autunno.
La Predatrice altro non è che il veliero che, sotto la guida di Capitan Codibugnola, compie scorribande nei mari più lontani.
Ma diffidate dalle apparenze, perché Sarah Driver rovescia ogni canone della letteratura piratesca per ragazzi (e non). Il capitano della nave, infatti, è la nonna della protagonista e voce narrante Topo, la cui vita da quando è rimasta orfana è stata spesa nel prendersi cura del fratellino, Passerotto, in attesa che si compisse il suo destino: diventare la nuova capitana della Predatrice.
Quando anche il padre scompare e Passerotto si trova in pericolo, Topo deve prendere in mano la situazione prima del tempo: qualcosa non quadra, e tutti gli indizi conducono a Cervo, il nuovo navigatore che mira al comando della Predatrice.
Consigliato agli aspiranti navigatori, e a chi sogna di solcare i sette mari, ai quali insegna come diventare capitani (e capitane) senza paura.
Topo crede che essere capitana significhi combattere con ferocia e sconfiggere ogni nemico, ma la nonna e gli ostacoli che dovrà affrontare le insegneranno che per essere una buona comandante serve anche lucidità, controllo delle proprie emozioni e raziocinio.
Serve la capacità di non prendere decisioni avventate che potrebbero mettere in pericolo l'intero equipaggio, perché una capitana senza il proprio equipaggio non è niente e perché la stima e il rispetto dei sottoposti non sono assoluti: vanno conquistati.
C'è differenza tra coraggio e irruenza, e tra determinazione e ostinazione.
Leggere Sarah Driver da bambini permette di sognare di solcare i mari misteriosi a caccia di tesori e balene, ma leggerla da adulti è altrettanto speciale: in modo più o meno consapevole, l'autrice regala ai più grandi una lezione di leadership e team building decisamente attuale.
Da scoprire.
La predatrice dei mari di Sarah Driver (Rizzoli) è in libreria.
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