giovedì 3 maggio 2018

"Tuo, Simon" al cinema dal 31 Maggio: la mia recensione in anteprima!

Buongiorno a tutte, fanciulle (e fanciulli)!
Grazie a TeamWorld ieri sera ho potuto vedere "Tuo, Simon" in anteprima, e che dire?
Non potevo non condividere subito le mie impressioni, perchè se il romanzo di Becky Albertalli mi aveva emozionata moltissimo, il film è riuscito anche a farmi scendere una lacrima a tradimento - sempre sia lodato il mascara waterproof!
Simon (Nick Robinson) è un adolescente come tanti altri: carino, con una famiglia solida e amorevole e un gruppo di amici stretti, tra i quali Leah (Katherine Langford, fresca del successo di "Tredici", ndr) che conosce da quando aveva solo sei anni.
A rendere Simon diverso da tutti, però, è il suo portare nel cuore un segreto, e il suo non mostrare una parte importantissima di sè: la sua omosessualità.
In parte perchè è un adolescente dalla sessualità ancora inesplorata, in parte perchè non pronto a essere giudicato e visto in modo diverso in ambienti in cui, in fondo, si è sempre trovato bene - il liceo, certo, ma anche la sua famiglia, o il suo gruppo di amici -, Simon ha svelato il suo segreto solo a Blu, uno studente della sua stessa scuola che, sotto pseudonimo e attraverso la posta elettronica, diventa il suo corrispondente, confidente... e oggetto del suo amore.
Perchè Simon, di Blu, si innamora. Lentamente, una confessione e una battuta dopo l'altra.
Ma ogni giorno che passa, la domanda risuona sempre più insistente nella testa di Simon: chi è Blu?
Riusciranno mai a incontrarsi di persona?

"Tuo, Simon" è una riuscita e vivace trasposizione di quello che era già uno dei miei romanzi YA preferiti in assoluto, scritto da Becky Albertalli e pubblicato per la prima volta in Italia da Mondadori nel 2016 (ora in libreria in edizione movie-tie in, qui trovate la mia recensione), con un cast adatto e una sceneggiatura vincente capace di preservare la freschezza, la delicatezza e l'emozione che traspariva da ogni pagina, seppur con leggere modifiche.
Tutto, nella pellicola di Greg Berlanti, funziona.
Funziona il cast, giovane ma ricco di attori che già si sono confrontati con ruoli impegnativi: vedi Miles Heizer, anche lui fresco di un ruolo drammatico in "Tredici" e qui solo personaggio di supporto - Cal - ma non per questo meno credibile, o la bellissima Alexandra Ship, qui nel ruolo di Abby ma che potreste ricordare da "X-Men - Apocalisse" dove intepretava Ororo Monroe/Tempesta.
Cinque stelle per Nick Robinson, che convince sia nei suoi momenti più ironici e frizzanti, sia in quelli più drammatici: la rabbia, la frustrazione, la sensazione di impotenza di Simon quando il suo castello di carte di segreti e omissioni crolla.
Il suo dolore quando crede di aver perso per sempre Blu, o i suoi amici, è palpabile, e nel caso aveste ancora dei dubbi su questo giovane attore, dimenticateli: Nick Robinson ha talento, tantissimo talento.
Molto riuscito anche il constrasto costante tra omosessualità nascosta e mostrata con orgoglio, grazie a un'interpretazione a dir poco travolgente di Clark Moore nel ruolo di Ethan, l'unico studente dichiaratamente gay del liceo di Simon.
Il suo reagire con fierezza, sarcasmo ed intelligenza ai volgari sberleffi dei compagni di scuola lo rende, a sua insaputa, un modello per Simon, che vorrebbe solo avere almeno un briciolo del coraggio del compagno: i due si confrontano in quella che è una delle scene più importanti (anche se a prima vista non sembra) dell'intero film, e se da lui Simon impara ad avere un po' meno paura di essere se stesso, Ethan ha finalmente qualcuno con cui ammettere che, nonostante la sua solarità e spavalderia, anche lui deve confrontarsi con il dispiacere - nel suo caso, quello di una famiglia che preferisce una bugia alla verità. Alla sua verità.

A interpretare i genitori di Simon, che invece abbracciano la verità del figlio in modo impacciato ma con dolcezza, troviamo  Josh Duhamel e Jennifer Garner, perfetti nel ruolo di genitori amorevoli e un po' cialtroni, dai quali Simon ha sicuramente preso sia la sensibilità che l'ironia.
Due delle scene più toccanti del film sono proprio quelle che vedono Simon confrontarsi con i genitori, prima la madre e poi il padre, dopo la sua confessione.
Il loro ribadire più volte che Simon resta Simon, a prescindere dal suo orientamento sessuale, è sicuramente uno dei messaggi della pellicola, insieme alla dichiarazione pubblica di Simon: ognuno merita una grande storia d'amore. A prescindere dal suo sesso, colore della pelle o orientamento sessuale.
Cinque stelle piene, e un film da non perdere. Il 31 Maggio sapete cosa fare!

Un bacio a tutte, fanciulle (e fanciulli)!
A presto <3

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