lunedì 9 aprile 2018

"Stiamo calmi" di Saverio Raimondo

Buongiorno a tutte, fanciulle (e fanciulli)!
La chiacchiera librosa di oggi è dedicata a "Stiamo calmi" di Saverio Raimondo, edito Feltrinelli (brossurato a 14€):
Abbiamo sempre pensato all'ansia come a un problema: qualcosa che peggiora le nostre vite e quelle degli altri. Ma se non fosse così? Saverio Raimondo è un comico. Ma prima ancora è una persona. Ansiosa. Figlio di madre ansiosa, che a tavola esortava il suo appetito di bambino con l'invito: "Mangia, che stai morendo". Dopo essere cresciuto nell'ansia altrui, Saverio in età adulta ne ha sviluppata una sua, personale. E ha imparato non solo a conviverci e a scherzarci su, ma anche a riconoscervi una forza motrice che lo spinge a migliorarsi. Da questa esilarante prospettiva rivoluzionaria, scrive il suo personale elogio dell'ansia: in essa individua uno dei massimi fattori evolutivi dell'uomo nel corso dei secoli; rilegge in chiave "ansiosa" alcuni dei principali avvenimenti e dei personaggi più stressati della storia; rivaluta il senso di colpa come baluardo della civiltà; affronta con umorismo e ironia tutte le principali fonti di ansia del mondo contemporaneo - dal terrorismo al cibo alla privacy. Mescolando, con la sua personalissima forza comica, autobiografia, speculazioni filosofico-umoristiche e applicazioni pratiche surreali, Saverio Raimondo riabilita agli occhi del lettore uno dei mali più diffusi nelle nostre società - e quindi riabilita l'ansioso a se stesso -, producendo un arguto e divertentissimo ribaltamento cardinale: non bisogna farsi paralizzare dall'ansia, ma lasciarsi ispirare e guidare da essa. Non un manuale di auto-aiuto dunque, semmai di aiuto-aiuto. Ma senza panico.

Divertente dalla prima all'ultima pagina: Saverio Raimondo ha una mente brillante e la lingua tagliente, e il suo "Stiamo calmi" è un concentrato di energia che conquisterà anche i non ansiosi perchè è impossibile non ritrovare almeno una delle proprie manie, delle proprie piccole fissazioni o dei propri motivi di agitazione al suo interno.

Un percorso che spazia dalla storia (Leonardo Da Vinci, Ottaviano Augusto e Cristoforo Colombo erano sicuramente ansiosi, lo sapevate?) alla filosofia, passando per l'antropologia e per uno spassolo elenco di tutto ciò che fa male - praticamente qualsiasi cosa: "Stiamo calmi" è a tratti riflessione autobiografica, a tratti manuale d'autoaiuto, a tratti monologo comico che ben vedremmo recitato su un palco (e qui emerge la natura di stan-up comedian dell'autore).
Una lettura spassosa, sì, ma che fa anche riflettere perchè forse, alla fine, è vero che l'ansia è importante. Chi non prova mai ansia, è perchè non è coinvolto fino in fondo da niente e da nessuno, e voi vi fidate di qualcuno così?
Senza arrivare all'esagerazione di chi dice "che ansia" anche se deve scegliere il dolce al ristorante, o che ormai lo usa come intercalare a prescindere dell gravità effettiva della situazione, un po' dell'ansia nella vita tocca a tutti, ed è giusto che sia così.
Bisogna preoccuparsi: il giusto, ma bisogna. Diffidate di chi non si preoccupa, e soprattutto di chi non si sente in colpa. L'ansioso sa benissimo, tra le altre cose, cosa sia il senso di colpa, e questo lo rende un essere umano migliore, uno consapevole del peso delle sue azioni.
Chi si sente in colpa fa la raccolta differenziata, usa poco l'automobile, non crea confusione sui trasporti pubblici, paga le tasse: ditemi voi se un mondo in cui ci comportassimo tutti così non sarebbe migliore!
Più ansia per tutti, insomma, e un po' di senso di colpa in più, per vivere meglio.

Quella di "Stiamo calmi" è stata una lettura divertente, rilassante e coinvolgente: le sue 121 pagine nette mi hanno fatto apprezzare di più la mia ansia, e quasi vorrei averne di più. Quasi.
Vi segnalo anche, se siete curiosi, la diretta realizzata insieme all'autore e a Feltrinelli:

Un bacio a tutte, fanciulle (e fanciulli)!
A presto <3

2 commenti:

  1. Risposte
    1. Anche per me, sai? Non mi sono mai considerata una persona ansiosa, ma qualcosa di me l'ho scovato, qui dentro. Mannaggia ahahahah

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