mercoledì 4 aprile 2018

"Io qui, tu là" di Mauro Zucconi: l'amore, tra aspettative e realtà

Buongiorno a tutte, fanciulle (e fanciulli)!
La chiacchiera librosa di oggi è dedicata a "Io qui, tu là" di Mauro Zucconi, edito Fazi Editore (brossurato a 16€):
Eugenio è uno scrittore la cui prima aspirazione è sempre stata quella di essere felice. A trentacinque anni, però, si ritrova stretto in una relazione frustrante, non ha veri amici, è sempre più solo, senza speranze né prospettive. Da troppo tempo ormai vive una storia soffocante con Addolorata: i due si disprezzano, stanno male insieme, ma non riescono a prendere l'unica decisione che sarebbe opportuno prendere, quella di lasciarsi. A salvare Eugenio dallo sconforto e dall'apatia che ormai caratterizzano le sue giornate è l'incontro telematico con un'intraprendente lettrice, nonché sua ammiratrice, che grazie a uno scambio di email dapprima sporadico, poi sempre più intenso, riuscirà a strappare il protagonista alla sua cronica insoddisfazione, dandogli motivo di rinnovare la sua voglia di vivere nella ricerca della felicità. Il vero amore alla fine soppianterà quello malato, portando la storia a un lieto fine che poteva non essere così scontato. I complicati meccanismi che regolano l'attrazione tra uomini e donne, portando spesso a fraintendimenti e inganni, sono al centro di questo libro che è un po' trattato filosofico, un po' diario di vita vissuta.

Un romanzo sull'amore, sul matrimonio, sulle aspettative e su quella che, invece, è la realtà quotidiana in cui si rischia di scivolare giorno dopo giorno senza accorgersene, per poi ritrovarsi bloccati nelle sabbie mobili della frustrazione, apparentemente senza possibilità di scampo.
Ed è proprio una riflessione in questo senso che mi ha suscitato la lettura di "Io qui, tu là".

Eugenio, a trentacinque anni, è il perfetto esempio delle aspettative tradite.
È incastrato in una relazione infelice da troppo tempo, con una persona che non vede l'ora di salutare appena la vede, e forse qualcun altro avrebbe rotto da tempo.
Ammetto che ho fatto molta fatica a capire perchè Eugenio fosse ancora insieme ad Addolorata, visto lo zero entusiasmo con il quale andava a trovarla e la scarsa capacità di essere contenta di lei.
Ma se lei è una scontenta cronica, figlia di scontenti cronici, lui è un ottimista ad oltranza: nel profondo del cuore, in lui è sempre viva la speranza di poter migliorare la cose.
Anche quando è oggettivamente impossibile, anche quando non ne vale la pena.

Cosa fai quando la realtà è tanto, tanto peggiore (so che non è il massimo, linguisticamente parlando, ma mi serve enfatizzare il concetto) delle tue aspettative?
Quando sogni l'amore che ti fa dormire stretto a lei anche se ci sono quaranta gradi, e invece ti trovi con un rapporto in cui dormi benissimo a cinquanta km di distanza?
Personalmente, ho resistito solo sei mesi in una relazione che era troppo lontana dalle mie aspettative: quando è stato evidente che ero più felice quando non eravamo insieme di quando lo eravamo, ho capito che era il momento di lasciarlo libero.
Però capisco anche che, in uno stato di perenne insoddisfazione, ci si possa adagiare.
Che possa diventare un'abitudine, vivere un amore che non dà alcun piacere ma, al contrario, dà solo seccature, e che sia questo, quello che succede ad Eugenio.

Certo, anche nella sua vita arriva qualcosa che riesce a scuoterlo da questa situazione di non-azione e di profonda frustrazione: Viola.
O meglio, la voce di Viola, in forma scritta, una lettera alla volta.
Anche lei incastrata in una relazione da ormai dieci anni, con un uomo che non è cattivo, semplicemente non è giusto per lei, e vivendo in un paese fa davvero fatica a rompere quella che ormai è un rapporto consolidato agli occhi di tutti.
"Io qui, tu là" è la storia di due persone incastrate che, insieme, riescono a liberarsi... prima di tutto, dalle aspettative tradite. E a costruirsene di nuove, più realistiche e, forse, proprio per questo, non destinate ad essere disattese.
Recuperate i contenuti realizzati dai miei colleghi sempre sul pezzo, in particolare la bellissima intervista di Azzurra su "Silenzio sto leggendo" che trovate proprio qui: volevo saperne di più sull'autore, e lei è riuscita a soddisfare quasi ogni mia curiosità.

Un bacio a tutte, fanciulle (e fanciulli)!
A presto <3

2 commenti:

  1. Oh ma grazie!!! Eugenio mi ha fatta ridere e innervosire allo stesso tempo: io una come Addolorata l'avrei lanciata fuori dalla finestra!!

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    1. Ma davvero, anche con me sarebbe durata dieci minuti. Però è importante anche raccontare personaggi così, magari molto lontani dal nostro mdoo di agire e vivere i rapporti, ma che ci arrivano comunque al cuore. Eugenio è il classico amico che vorresti abbracciare e scrollare violentemente al tempo stesso XD

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