Buongiorno a tutte, fanciulle (e fanciulli)!
La chiacchiera librosa - e colorata - di oggi è dedicata a "Coco" di Elena Triolo, edito Hop Edizioni (brossurato a 18€):
Gabrielle "Coco" Chanel incarna ancora oggi l'emblema della donna imprenditrice. Ha dimostrato a tutti e a tutte che con il solo lavoro è possibile arrivare laddove nessuno era arrivato prima: a costruire una fortuna immensa contribuendo in modo determinante alla causa femminile. Chanel ha infatti restituito alle donne la libertà e l'ha fatto attraverso la moda, eliminando busti, velette e imbottiture che limitavano i movimenti e definivano l'immagine femminile come immagine di fragilità e leziosità. Ricordata per il suo stile e il suo carattere inconfondibili - con le larghe narici, gli occhi vispi, il caschetto corto, la sigaretta tra le labbra, le forbici al collo e la verve polemica - rappresenta la donna sicura, sola e autosufficiente, amante delle arti e del lavoro. La sua è la storia di un'incredibile ascesa: la rivincita della contadina. Figlia di ambulanti, visse in orfanatrofio dai dodici anni e, "lavorando come nessun altro", divenne ricchissima e celebre in tutto il mondo, grazie alla creazione di uno stile unico. Elena Triolo ha elaborato - con il suo tratto sicuro e graffiante - un'interpretazione fiera e altera della stilista, non senza un tocco di ironia.
La vita di Gabrielle "Coco" Chanel è affascinante e ricca di eventi, e credo di aver letto ogni biografia della celebre stilista uscita nel corso degli anni, oltre a non essermi fatta sfuggire il bellissimo film "Coco Avant Chanel" e il meno noto "Coco Chanel" - entrambi da recuperare, qualora vi fossero sfuggiti. Ma oggi parliamo di vta disegnata, e lo facciamo con uno sguardo al bellissimo volume firmato da Elena Triolo!
"Coco" ripercorre la vita di quella che diventerà una delle stiliste più celebri di sempre, a cominciare da un'infanzia non esattamente idilliaca culminata con l'abbandono in un istituto religioso insieme alla sorella quando, alla morte della madre, il padre decide di non tenerle con sè.
La divisa semplice dell'istituto, sobria, bianca e nera sarà una delle prime fonti d'ispirazione per quello che ancora oggi è, inequivcabilmente, lo stile Chanel, che Elena Triolo riassume in tre pagine doppie che vi faccio sbirciare qui:
La nascita di "Chanel" come marchio riconosciuto dalla famosa doppia C, il grande amore tragico con Arthur Capel (soprannominato "Boy"), il suo ritorno sulla scena con una sfilata nel 1954 a quasi vent'anni dalla chiusura del suo atelier che la riconferma regina di stile grazie soprattutto all'appoggio degli americani: "Coco" permette di ripercorrere ogni tappa grazie a splendidi disegni e testi esaustivi, e fa decisamente venire voglia di infilare un tubino nero, passarsi un velo di rossetto rosso sulle labbra e uscire alla conquista del mondo con la stessa grinta e voglia di riuscire di Gabrielle.
Promosso a pieni voti, e assolutamente da avere in libreria!
Un bacio a tutte, fanciulle (e fanciulli)!
A presto <3
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