giovedì 1 febbraio 2018

"La neve che accarezza le camelie" di Lisa Arsani: scopriamo le ambientazioni!

Buongiorno a tutte, fanciulle (e fanciulli)!
Oggi il blog ospita una tappa del blogtour di "La neve che accarezza le camelie" di Lisa Arsani, edito Les Flaneurs Edizioni (ebook a 2,99€):
Aimeric è un sensibile e talentuoso liceale. Bersaglio dei bulli, salta spesso la scuola e si rifugia in uno splendido orto botanico dove trascorre il tempo coltivando la sua grande passione: il disegno.
In quel cuore verde lavora come custode e giardiniere Aliseo, schietto e pragmatico laureato in fisioterapia, appassionato di sport estremi.
Un ritratto rubato, un'insolita neve primaverile e un accento francese li faranno incontrare, segnando l'inizio di un amore che sboccerà spontaneo, metterà radici profonde e sfiorerà il cielo.
L'amore può mozzarti il fiato come un tuffo da un precipizio. Sorprenderti come neve d'aprile.
Essere delicato come un fiore e arduo come una scalata. Dolce come una poesia e colorato come una risata. L'amore è il ritratto di Aliseo e Aimeric.

Vi ho già proposto la recensione del romanzo qui, e mi è piaciuto davvero moltissimo.
La storia di Aliseo ed Aimeric è un viaggio attraverso le emozioni e i sentimenti... ma non solo!
Con i personaggi ci spostiamo dal profumo di fiori di un orto botanico alla Francia, con una parte di cuore in Marocco, a Essaouira. A raccontarci i luoghi del romanzo è proprio l'autrice, Lisa Arsani, con le parole del libro e dei suoi protagonisti:

Una pennellata di passato e la storia di Aliseo e Aimeric comincia, tra «l'oceano ceruleo e ondoso. La spiaggia battuta dal vento e costellata di scogli. Le mura merlate e il candore abbagliante delle case di Essaouira.»
«Dal cuore della medina, la città vecchia, partono stradine intrecciate che a ogni angolo riservano sorprese. Mosaici e portoni colorati, piccoli bazar di dolci, frutta e spezie. Il loro profumo si mescola a quello salmastro dell'oceano portato dal suo amante, il vento, ed è la prima cosa che senti al risveglio e l'ultima prima di dormire...»

Un altro tocco colorato continua il racconto e porta al presente, tra i primi fiori e il verde di un incantevole orto botanico di una piccola città italiana.
«Quasi le due del pomeriggio. A quest'ora l'orto botanico sembra un Eden abbandonato.
Qui, il cuore indaffarato della città rallenta i battiti e il suo rumore si perde in un sussurro tra le chiome solenni delle robinie.
Concentro lo sguardo sulla fontana di pietra decorata alla mia destra, sulla fioritura scarlatta di una spinosa cydonia e sul cipresso solitario che fa da sfondo. [...]
Tratti rapidi e aggraziati prendono a staccarsi dalla punta del mio carboncino.
Piccole rondini scure che si posano con delicatezza sul foglio bianco e poroso.»
«Ali mi afferra la mano trascinandomi nel folto della vegetazione e facendo lo slalom tra aceri e cercis.
Corriamo a perdifiato lungo sottili sentieri illuminati solo dall'incanto della luna che va e viene dietro le punte degli alberi smangiucchiate dal buio.
Non ho paura, anzi sono molto eccitato. Le dita di Ali che fino a poco fa mi stavano conducendo attraverso i chiaroscuri del desiderio ora mi guidano senza esitazioni nella tenebra, che a tratti libera il verde delle foglie e dell'erba, il bruno caldo della terra e il bianco iridescente dei ciottoli sotto i nostri passi.»

Un meraviglioso giardino che custodisce un luogo segreto...
«Lo adocchio già da lontano. Un piccolo e armonioso ninfeo incastonato nell'emiciclo quieto e ombroso di un querceto. Affretto il passo per osservarlo più da vicino e coglierne i pregevoli dettagli. È un monumento circolare retto da possenti colonne rabescate d'edera. Tra i suoi marmi muscosi occhieggiano nicchie dagli stucchi delicati. [...]
Entriamo. Un silenzio antico e inviolato risponde ai nostri passi.
La cupola di vetro sopra le nostre teste, che sostituisce la pietra originaria, trasforma il giorno in una luce perlacea che ingioiella gli affreschi sbiaditi e la fontana cesellata.
Nel punto opposto all'ingresso le radici di una roverella hanno divelto il lastricato del pavimento e getti verdi e fogliosi si sono fatti strada tra le crepe, rendendo l'interno ancora più incantevole.»
Un luogo segreto dove la realtà irrompe all'improvviso e si trasforma in un dipinto, portando il racconto di nuovo lontano...
«La camera ad Arles!», esclama Ali, gioviale, spalancando la porta della nostra stanza d'albergo. Nonostante sia molto elegante, non può certo competere con il fascino e la preziosa semplicità di quella ritratta da Van Gogh nel suo famoso dipinto.
Rispondo con un sorriso stinto. (...)
Scrollo la testa per cercare di sbrogliare il groviglio di emozioni che ho dentro e apro la finestra per arieggiare oltre alla camera anche il cervello. «E notte stellata», scherzo affacciandomi al   balconcino e slanciando gli occhi ai puntini che illuminano il cielo scuro.
Avverto la presenza discreta di Ali alle mie spalle. Volto indietro solo la testa e ritrovo il suo sorriso tenero. «La dipinse lungo le rive del Rodano», spiego ammirando lo spicchio di fiume scintillante in lontananza.

Ringrazio l'autrice per il suo splendido contributo, e torno a consigliarvi la lettura di questo romanzo che va veramente dritto al cuore, senza passare per il via. E ovviamente vi consiglio anche di scoprire tutti i contenuti creati per questo viaggio tra le pagine, che potete trovare seguendo questo calendario:
Un bacio a tutte, fanciulle (e fanciulli)!
A presto <3

1 commento:

  1. Buongiorno!!! Grazie di cuore per l'ospitalità e la tua bellissima recensione!!!

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