Il 16 Novembre uscirà al cinema "La signora dello zoo di Varsavia", la storia vera di come Antonina Żabińska e suo marito, il dottor Jan Żabiński abbiano nascosto e salvato oltre 300 ebrei dallo sterminio durante l'occupazione nazista della Polonia.
Ho potuto vederlo in anteprima grazie a M2 Pictures e a Sperling & Kupfer, che pubblica il libro collegato, ed ecco cosa ne ho pensato!
Antonina e suo marito, il dottor Jan Żabiński, sono i custodi dello zoo di Varsavia: si occupano con passione e amore dei loro animali, e rendono possibile ai loro concittadini il contatto con creature che altrimenti non avrebbero modo di conoscere.
I bombardamenti su Varsavia e l'occupazione tedesca distruggono il loro zoo, e rendono la vita difficile per la coppia e il loro bambino: i loro amici più cari vengono rinchiusi nel ghetto in condizioni sempre più critiche, e gli ufficiali delle SS usano lo zoo come base operativa, facendoli sentire in trappola.
Proprio una visita al ghetto suggerisce alla coppia un'idea folle e pericolosa: utilizzare lo zoo come condotto per mettere in salvo gli ebrei. Un allevamento di maiali fornisce loro la copertura necessaria, e alla fine della guerra i due avranno salvato più di 300 persone.
I bombardamenti su Varsavia e l'occupazione tedesca distruggono il loro zoo, e rendono la vita difficile per la coppia e il loro bambino: i loro amici più cari vengono rinchiusi nel ghetto in condizioni sempre più critiche, e gli ufficiali delle SS usano lo zoo come base operativa, facendoli sentire in trappola.
Proprio una visita al ghetto suggerisce alla coppia un'idea folle e pericolosa: utilizzare lo zoo come condotto per mettere in salvo gli ebrei. Un allevamento di maiali fornisce loro la copertura necessaria, e alla fine della guerra i due avranno salvato più di 300 persone.
Una Jessica Chastain strepitosa, in una delle sue migliori interpretazioni, capace di emozionare nel profondo e di dominare la scena. Proverete la sua paura, la sua determinazione, la sua gioia e il suo dolore: uscirete dal cinema un po' scossi e ancora commossi, pensando alla capacità di questa donna di mettere a repentaglio tutto ciò che aveva di più caro in nome di un ideale in cui credeva ciecamente.
Una delle scene più crude e toccanti del film vede però protagonista la giovanissima Shira Haas nei panni di Urzsula, una ragazzina ebrea violentata dai militari nazisti nel ghetto e salvata in extremis dal dottor Żabiński. Non potrà lasciarvi indifferenti: il rapporto speciale che si crea tra la ragazzina e Antonina è una delle note più tenere e allo stesso tempo struggenti della pellicola.
Davvero imperdibile, e non solo al cinema!
"La signora dello zoo di Varsavia" vi aspetta anche in libreria, nel bellissimo libro di Diane Ackerman edito Sperling & Kupfer (rilegato a 18,90€) in uscita il 31 Ottobre:
Varsavia, 1939. Antonina Żabińska e suo marito, il dottor Jan Żabiński, gestiscono lo storico zoo della città con cura e dedizione. Quando la Polonia viene invasa dai nazisti, però, oltre ai bombardamenti e all'occupazione la coppia è costretta a sottostare anche al nuovo capo zoologo nominato dal Reich, Lutz Heck, che prevede un programma di allevamento selettivo per la struttura. Reagendo allo sgomento, i due coniugi si impegnano prima a salvare gli animali superstiti e poi, quando la violenza nazista si accanisce contro gli ebrei, non esitano a trasformare lo zoo e i suoi sotterranei in un rifugio per i perseguitati. All'odio per chi è diverso e alla follia di voler imporre alla natura un disegno mitomane, Antonina e Jan oppongono l'amore e il rispetto per la vita e per gli esseri umani, a costo di mettere in pericolo la propria famiglia. Grazie a loro, più di trecento ebrei e militanti della Resistenza polacca riusciranno a sfuggire alla furia nazista e a mettersi in salvo. Basandosi sul diario di Antonina e su molte altre fonti storiche, l'autrice ha recuperato dall'oblio una storia vera di coraggio e compassione, che getta una luce di speranza su uno dei periodi più bui per l'umanità.
Quella di Antonina Żabińska e Jan Żabiński è una storia di coraggio che merita di essere raccontata e ricordata, perchè insegna che l'amore e il rispetto per ogni forma di vita possono davvero essere più forti di ogni sopruso e violenza. Va assolutamente letta - e guardata, sul grande schermo è qualcosa di strepitoso.
Un bacio a tutte, faciulle (e fanciulli)!
A presto <3
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