Buongiorno a tutte, fanciulle (e fanciulli)!
La chiacchiera librosa di oggi è dedicata a "Virginia" di Lucrèce, picture book edito Hop Edizioni (brossurato a 18€):
Virginia Woolf è stata la più grande autrice inglese del Novecento; ha cambiato il romanzo, rendendolo terreno di osservazione e descrizione del mondo interiore dei personaggi. La scrittura è stata per lei una vocazione, una necessità e un tormento. Con il suo esempio e i suoi scritti, Virginia ha aperto le porte all'emancipazione femminile: insieme alla sorella Vanessa ha lottato in una famiglia culturalmente evoluta, ma fondamentalmente maschilista, per diventare scrittrice; ha partecipato attivamente al Circolo di Bloomsbury, impegnato a svecchiare la letteratura, ha scritto romanzi memorabili. Con il marito Leonard Woolf, che la amava immensamente e ne valorizzava il genio, ha fondato la casa editrice Hogarth Press che ha pubblicato, tra gli altri, Freud e Svevo in Inghilterra. Lucrèce interpreta Virginia con grande sensibilità e soluzioni creative che travalicano il puro aspetto narrativo per toccare le corde emotive attraverso preziosi quadri poetici. L'integrazione di testo e immagini permette di far conoscere la storia di Virginia Woolf anche a un pubblico giovane.
Ho scoperto Virginia Woolf quando ero ancora alle medie, quando in biblioteca ho preso in mano un'edizione consumata di "Gita al faro": me ne sono innamorata subito, e ho recuperato nel giro di pochi anni ogni lavoro dell'autrice.
Non ho saputo resistere alla possibilità di sfogliare in anteprima il picture book di Lucrèce dedicato alla tormentata scrittrice inglese, e ditemi voi se non ne valeva la pena!
Ho adorato lo stile malinconio e struggente che caratterizza ogni disegno, trovandolo davvero adatto a ritrarre la vita di una donna dalla personalità complessa e piena di zone d'ombra, troppo sensibile al dolore che scorgeva dappertutto attorno a sè e incapace di reagire alla depressione che l'abbatteva ogni giorno di più.
Splendida anche la tavolozza di colori scelta, con varie sfumature di petrolio accostate ai rosa e ai grigi per un effetto molto, molto raffinato e di sicuro impatto.
Spesso Virginia Woolf è ricordata come "la romanziera inglese che si è tolta la vita", ma questa donna straordinaria era molto più di questo: era una vera e propria paladina della cultura e delle lettere, impegnata nell'abbattere le barriere e nel dare nuova vita al romanzo.
Il suo "Orlando" era decisamente d'avanguardia quando vide la luce nel 1928, ed è ancora oggi una delle opere di narrativa più peculiari.
Trovo che quest'opera di Lucrèce non solo le renda giustizia, ma le dia anche il giusto spazio sotto ai riflettori, perchè in un momento in cui si parla tanto di femminismo non si può non ricordarsi di chi per prima ha sostenuto a gran voce l'esigenza per le donne di avere "una stanza tutta per sè".
Ma scopriamo qualcosa di più su Lucrèce, che ha dato vita a Virginia sulla carta, vi va?
Lucrèce (Lucrezia Buganè) si è specializzata in Linguaggi del Fumetto all'Accademia di Belle Arti di Bologna. Ha pubblicato per Lavieri Edizioni Raperonzolo (2014), Io dov’ero? Il giorno in cui cadde il muro (2014) e Reading Galera (2015). Per Taita Press ha pubblicato la graphic novel Impara a dire no se non vuoi dire sì (2016). Ha partecipato alla realizzazione del taccuino Palazzo Poggi, viaggio sentimentale per l’Università di Bologna e ha collaborato con le sue illustrazioni al Festival della Scienza Medica Bologna Medicina.
Seguace della "linea chiara", nel proprio lavoro grafico elabora e ripropone, interpretandole, diverse sollecitazioni figurative: dal mondo di Bosch e Brueghel all'universo simbolista, fino allo stile secessionista e liberty. Nel campo dell'illustrazione si ispira a Harry Clarke ed Edward Gorey in particolare. Per le illustrazioni di Virginia ha utilizzato una tecnica mista a china e colorazione digitale.
Questa recensione partecipa al Review Party del picture book, e vi invito a scoprire gli articoli dei miei compagni di festeggiamento ;)
Un bacio a tutte, fanciulle (e fanciulli)!
A presto <3
Quando ho visto il tuo post su Facebook ho subito cliccato perché ho pensato "che figo!" (groupie di Virginia Woolf, presente). Questa pubblicazione mi interessa moltissimo, soprattutto mi interessa vedere come è stata resa la complessità di Virginia Woolf sia come scrittrice che come persona. Non sarà stato un lavoro semplice!
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