mercoledì 13 settembre 2017

"Ogni piccola bugia" di Alice Feeney

Buongiornoa  tutte, fanciulle (e fanciulli)!
La chiacchiera librosa di oggi è dedicata a "Ogni piccola bugia" di Alice Feeney, edito Nord (rilegato a 16,90€):
Il mondo intorno a lei è fatto solo di suoni, rumori, voci. Ed è grazie a quelle voci frammentarie e confuse che Amber Reynolds capisce di aver avuto un incidente d’auto e di essere in una stanza di ospedale. In coma. Amber non ricorda nulla di quanto le è accaduto, e una domanda la perseguita da subito: com’è possibile? Io non guido quasi mai... Poi, tra quelle voci ne riconosce due, che diventeranno il suo unico contatto con l’esterno. Quelle di suo marito e di sua sorella. Ignari che Amber li possa sentire, i due discutono, litigano, rivelano dettagli e indizi. E lei si rende conto di non potersi fidare. Entrambi hanno qualcosa da nascondere. E, forse, non sono un'ancora di salvezza, bensì un pericolo vicino e insidioso. No, l’unico modo per scoprire cosa le è successo è ricostruire nella sua mente, passo dopo passo, gli eventi dell’ultima settimana, fino al momento dell’«incidente». Ma Amber ha paura. È impotente, in balia di chi le sta intorno. Come l’uomo che si accosta al suo letto la sera, quando gli altri sono andati via. E che le sussurra all’orecchio velate e inquietanti minacce...
Amber deve svegliarsi, prima che sia troppo tardi. 
Perché anche lei ha un segreto da proteggere. 
Anche lei ha un piano da portare a termine.

Premessa: non leggetelo a casa da soli, o con tutte le luci spente.
Alice Feeney sa entrarti sottopelle con le sue parole e far salire l'ansia a livelli stellari, siete avvisati!

"Ogni piccola bugia" è un romanzo pazzesco, che una volta finito richiede qualche minuto di silenzio per riuscire a metabolizzare quanto appena vissuto attraverso le sue pagine.
La storia di Amber, narrata tra presente e passato (una settimana prima, e grazie ad alcune pagine di diario anche indietro fino al 1991) è complessa e piena di sfumature oscure.
La stanza d'ospedale in cui Amber giace in coma diventa presto claustrofobica, e il fatto che la donna non ricordi quanto le è accaduto aggiunge ulteriore spaesamento nel lettore: la narrazione di Amber è costellata da vuoti, ambiguità, dubbi e bugie, e come raccapezzarsi in tutto ciò? A chi credere?

Un senso di profonda inquietudine pervade ogni pagina, e per lo stesso lettore è impossibile destreggiarsi tra bugie e verità: chi mente? Difficile dirlo.
La verità è che nessuno dei personaggi che animano questa storia è veramente attendibile, e nessuno è privo di macchie: non sono sempre gradevoli, e tutti nascondono qualcosa.
Non voglio far trapelare assolutamente NULLA della storia, perchè ve la rovinerei - dovete godere della lettura come ne ho goduto io, priva di informazioni e in grado di perdermi completamente nella rete di bugie e di segreti che caratterizza la vita di Amber e di chi la circonda.
Dal momento in cui la stessa protagonista ammette di "mentire, qualche volta", ogni sua parola perde quella garanzia di autenticità che ha di solito quano affermato dalla voce narrante, e il lettore perde la sua guida all'interno della storia.
È destabilizzante, e di sicuro un espediente non troppo diffuso tra gli scrittori - la stessa protagonista di "Gone Girl - L'amore bugiardo" in fondo ci svelava a metà libro di aver mentito ma da lì in poi potevamo seguirla nella sua "follia" sicuri di ciò che stesse accadendo.

Dopo "La coppia perfetta" di B.A. Paris e "La bugia perfetta" di Emily Elgar, è sicuramente uno dei romanzi a cavallo tra narrativa e thriller psicologico che ha catturato maggiormente la mia attenzione, e merita le cinque stelle senza alcuna esitazione.
Consigliatissimo!

Un bacio a tutte, fanciulle (e fanciulli)!
A presto <3

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