Buongiorno a tutte, fanciulle (e fanciulli)!
La chiacchiera librosa di oggi è dedicata a "La morte è cieca" di Karin Slaughter, edito HarperCollins (rilegato a 18€):
Scoprire nella toilette della tavola calda di Heartsdale il corpo agonizzante di una giovane professoressa è stato uno shock terribile per Sara Linton, pediatra e coroner della tranquilla cittadina universitaria, ma è solo l'autopsia a rivelare l'efferatezza di quella che è palesemente opera di una mente malata e perversa. Jeffrey Tolliver, capo della polizia locale ed ex marito di Sara, segue una pista dai risvolti sempre più macabri che culminano in un altro omicidio, persino più brutale del precedente. E la presenza di un sadico psicopatico nella sua città non è l'unico problema che deve affrontare, visto che la sorella della prima vittima, la detective Lena Adams, sembra intenzionata a farsi giustizia da sola.
Ma è Sara la vera chiave per scoprire l'identità del killer. Perché un segreto nel suo passato potrebbe smascherare quella mente diabolica, oppure trascinarla nella tomba.
Non avevo avuto modo di leggere "La morte è cieca" nel 2003, quando era uscito edito Sonzogno, ed ero felicissima del rilancio dell'intera serie di Grant County e della nuova edizione di HarperCollins.
"La morte è cieca" è un romanzo ricco di suspence, che si legge tutto d'un fiato per poi ripromettersi di non avvicinarsi mai più a un uomo o a una tavola calda - meglio andare sul sicuro.
Non vedo l'ora di recuperare anche la lettura del secondo volume della serie... del terzo, e del quarto...
Ma andiamo con ordine!
Essendo un thriller, non voglio dilungarmi sulla sotria quanto sugli elementi che ho apprezzato nel libro, a cominciare dal linguaggio: Karin Slaughter non si ferma davanti a nulla, e non risparmia nulla nemmeno al lettore.
"La morte è cieca" è un romanzo grafico, truculento e sì, c'è sangue a palate.
Non è per i deboli di cuore (o di stomaco), questo va detto.
Ma è uno degli aspetti dei lavori della regina del thriller che adoro, il suo farmi precipitare a capofitto nell'orrore e non farmi riemergere se non dopo aver voltato l'ultima pagina.
Nella fittizia contea di Grant, nella fittizia città di Heartsdale (idealmente posizionata tra Madison e Augusta), incontriamo per la prima volta Sara Linton: dopo aver lasciato la città per studiare medicina, Sara è tornata per prendere posto alla guida della clinica locale, e dopo un matrimonio fallito con Jeff Tolliver, sceriffo della città (che l'ha tradita affinchè - sedetevi, che questa è grossa - lei sentisse di aver bisogno di lui quanto lui ne aveva di lei: ma che, sei serio?!) si è trovata comunque incastrata in un ruolo che la costringe a vederlo di continuo.
Come coroner della città, potete immaginare quanto spesso le capiti di lavorare con Jeff... che ci prova davvero, ad appianare i rapporti e ottenere una seconda occasione.
Ebbene sì, Karin Slaughter ci introduce anche a un pizzico di romance.
Molto piccolo, come pizzico, ma c'è: Sara non solo non ci pensa nemmeno a tornare con Jeff, ma si intratttiene a più riprese con Jeb - la fantasia di questa ragazza con i nomi è disarmante -, il farmacista della città.
Ma nulla dis erio, che Sara è impegnata e non ha tempo: o almeno, è quello che si dice di continuo.
Tranquilli, però, dopo questa bella introduzione ecco che salta fuori Sybil Adams, una donna che è stata ferita a morte con un'orrenda incisione a forma di croce nel torno e nel ventre.
Muore in preda alle convulsioni tra le braccia di Sara, e l'autopsia rivelerà che è stata drogata e violentata prima di essere uccisa in modo barbaro, abbandonata nel bar di un locale.
Giusto per movimentare un po' la giornata di Sara, che in quel bagno era entrata solo per lavarsi le mani...
Va riconosciuto all'autrice di padroneggiare appieno l'argomento "violenza", perchè le descrizioni degli abusi a cui sono state sottposte le prime due vittime che fanno la loro apparizione nel romanzo è agghiacciante e fin troppo dettagliata - ma perfetta per i fan del cruento, che qui avranno pane epr i loro denti.
Peccato per una frase infelice messa in bocca a uno dei personaggi secondo cui il colpevole deve essere per forza un uomo di colore avanti con gli anni - capisco che siamo in Georgia, ma serviva?
A parte questo, e il fatto che il ruolo effettivo di Sara è a tratti confuso (anche nell'edizione in lingua originale: in un paragrafo viene definita prima medical examiner e poi coroner, e non sono la stessa persona...) così come le sue possibili competenze, è un thriller che ti prende da subito e che grazie al ritmo sostenuto trascina il lettore con sè senza sforzo.
L'unico appunto che mi sento di fare è che si percepisce che qui Karin Slaughter era al suo debutto: a differenza di quanto accadutomi con romanzi successivi, mi è sembrato che mancasse la grande rivelazione finale.
Il punto di forza è sicuramente la prosa dell'autrice, ed è questo a catturare l'attenzione del lettore, e poco importa se manca l'effetto sorpresa: è splendido lo stesso.
E il finale è esattamente quello che doveva avere, quindi.., che dire se non "correte in libreria"?
Karin Slaughter ci piace tanto, tantissimo... e volevamo raccontarvi tutte il suo romanzo, quindi ecco cosa abbiamo preparato per voi!
Scoprite il mondo di "La morte è cieca" saltando di blog in blog, e soprattutto fateci sapere cosa ne pensate dell'autrice e dei suoi libri ;)
Un bacio a tutte, fanciulle (e fanciulli)!
A presto <3
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