martedì 13 giugno 2017

"Il collezionista di conchiglie" di Anthony Doerr

Buongiorno a tutte, fanciulle (e fanciulli)!
La chiacchiera librosa di oggi è dedicata a "Il collezionista di conchiglie" di Anthony Doerr, edito Rizzoli (rilegato a 19€):
«Raccogliere conchiglie - ciascuna uno stupore - conoscerne i nomi, lasciarle cadere nel secchiello:
di questo era piena la sua vita, di questo traboccava.
Certe mattine, muovendosi per la laguna, provava l'impulso quasi irresistibile di inchinarsi.»
Queste sono otto storie fuori dagli schemi, permeate da un velo di magia e tuttavia profondamente ancorate all'umanità, molto reale, dei personaggi che le abitano. Otto storie che danno forma a una mappatura precisa e avvincente dei diversi paesaggi del mondo e dell'anima, all'interno dei quali le emozioni più intense - il lutto, la perdita, la metamorfosi, l'amore - trovano un'eco nella natura. In queste pagine si allargano fulgide barriere coralline abitate da molluschi velenosi, remote distese africane di erica gigante, selvagge brughiere argentee silenziose, foreste innevate in immobile attesa del disgelo. E lì, adagiate su un implacabile fondale, si dispiegano alcune memorabili vicende umane. Come quella di un cacciatore del Montana costretto a confrontarsi con la «sensibilità acuta e forestiera» della moglie nei confronti degli animali, o quella, luminosa, di Joseph Saleeby, ladruncolo e perdigiorno, in fuga dalle violenze inaudite della guerra civile liberiana, che in terra d'Oregon vorrebbe trovare redenzione e un luogo da poter chiamare casa. Prima dello straordinario successo di "Tutta la luce che non vediamo", che lo ha visto trionfare sulla narrativa contemporanea americana degli ultimi anni, Anthony Doerr compose queste eccentriche prove d'autore, in cui ritroviamo il talento di una scrittura lirica e commossa di fronte al mistero dell'esistenza.

Ricordate "Tutta la luce che non vediamo"? Quel romanzo era tra i migliori dell'anno, all'uscita, e mi era piaciuto immensamente.
Non esiste una recensione sul blog eprchè è una lettura fatta prima di parlare di libri sul web, ma il volume è fieramente al suo posto nella libreria, e oggi vi racconto cosa è venuto prima.

Prima, perchè Doerr questi racconti li ha composti e raccolti qualche anno prima di redigere il romanzo che gli sarebbe valso il premio Pulitzer, ma non crediate che sia un prima prova stentata e bisognosa di migliorie: "Il collezionista di conchiglie" è una raccolta pressochè perfetta, e Doerr un autore capace di raccontare l'amore, la perdita, la fuga, il bisogno di silenzio e la futilità delle preoccupazioni umane nel giro di poche, incredibili pagine.
Ogni suo racconto - e qui ne trovate otto - racchiude in sè un microcosmo emozionale che farebbe invidia a ben più di un romanziere nello scoprire che sì, in una ventina di pagine succede e si dice tutto ciò che serve.
Non una parola di troppo, e non una parola di meno: i personaggi sono sviluppati a trecentosessanta gradi, al punto che si ha la sensazione ch siano pronti a saltare fuori dal volume e raccontare la loro storia in prima persona.
Anthony Doerr sarebbe piaciuto da matti a Hemingway, ne sono sicura.
Una raccolta che viaggia nel tempo e nello spazio, con un elemento ricorrente - quello della pesca, declinato anche in raccolta di conchiglie e in caccia nelle foreste del Montana.
Questo perchè l'uomo, ridotto alla sua condizione più pura e profonda, è un predatore, ed è proprio a  partire dalla sua natura predatoria che Doerr costruisce ogni personaggio.
C'è chi caccia conchiglie e chi si nutre di fama, c'è chi ruba per sopravvivere mentre fuori infuria la guerra civile e chi si lascia coinvolgere in assurde gare di pesca: un personaggio e una storia per ogni lettore, ed il tutto nella prosa impeccabile e ammaliante di Anthony Doerr.

I miei preferiti sono senza dubbio "Un garbuglio presso il fiume Rapid" - che vede al suo centro Mulligan, ufficialmente diretto a pesca e ufficiosamente impegnato a ritirare e inviare lettere a quella che è la sua amante da mesi - e "Il 4 Luglio", spassoso resoconto di un'assurda gara di pesca tra americani ed inglesi dalla conclusione inaspettata.
Ma l'intera raccolta ha saputo coinvolgermi quanto mi aveva coinvolta "Tutta la luce che non vediamo", e resto in trepidante attesa di un nuovo lavoro di questo autore che, ne sono certa, ha ancora molto da raccontare.
Sono cinque stelle piene e meritatissime, e lo consiglio a tutti ;)

Un bacio a tutte, fanciulle (e fanciulli)!
A presto <3

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