mercoledì 8 marzo 2017

"Storie della buonanotte per bambine ribelli" di Francesca Cavallo e Elena Favilli

Buongiorno a tutte, fanciulle (e fanciulli)!
La chiacchiera librosa di oggi è dedicata a "Storie della buonanotte per bambine ribelli" di Francesca Cavallo e Elena Favilli, edito Mondadori (rilegato a 19€):
C'era una volta... una principessa? Macché!
C'era una volta una bambina che voleva andare su Marte.
Ce n'era un'altra che diventò la più forte tennista al mondo e un'altra ancora che scoprì la metamorfosi delle farfalle.
Da Serena Williams a Malala Yousafzai, da Rita Levi Montalcini a Frida Kahlo, da Margherita Hack a Michelle Obama, sono 100 le donne raccontate in queste pagine e ritratte da 60 illustratrici provenienti da tutto il mondo.
Scienziate, pittrici, astronaute, sollevatrici di pesi, musiciste, giudici, chef... esempi di coraggio, determinazione e generosità per chiunque voglia realizzare i propri sogni.

Nella giornata dedicata alle donne, era impossibile non parlarvi di questo titolo.
Il titolo per bambini e ragazzi più atteso e chiacchierato della stagione, e a ragion veduta perchè questo libro è una vera e propria opera d'arte.
Cento storie di grandi bimbe diventate grandi donne, e cento splendidi ritratti ad accompagnarle per un volume da sfogliare e risfogliare, giorno dopo giorno.

Ma sapete di quale, delle #BambineRibelli, vorrei proprio raccontarvi la storia?
Julia Child.
Lo so, potevo scegliere una matematica, un'astronauta, una guerriera e invece ho scelto una cuoca.
Ma questa donna è speciale perchè ha sfidato le convenzioni sin dalla giovane età.
1,88m di altezza in un mondo che vedeva le donne piccole e fragili, tentò di entrare nello Women's Army Corps (WACs) o nella U.S. Navy, ma venne scartata proprio eprchè troppo alta. Ripiegò sui assistente al settore ricerche della Secret Intelligence division all'Office of Strategic Services, per poi occuparsi delle trascrizioni dei dati riportati dagli agenti segreti stanziati in Asia.
Fu trasferita in Cina, e al suo ritorno in patria sposò Paul Child, amante della buona cucina nonchè funzionario dell'United States Information Agency: fu proprio lui ad accendere in lei la scintillà che si trasformò nell'amore sconfinato della donna per la cucina come forma d'arte.

Dagli agenti segreti ai fornelli? Potrebbe sembrare una caduta di stile, ma non per Julia.
Per Julia Child la cucina francese era un'arte raffinata, e gli europei possedevano a suo parere un amore e un'attenzione nei confronti del cibo che mancava totalmente ai suoi cmpatrioti americani.
E perchè non insegnarglieli, allora?
Perchè non insegnare all'America cosa fosse davvero la cucina francese, e quanta tecnica e lavoro ci stesse dietro?
Avrebbe potuto limitarsi a scopiazzare ricette qua e là, ma Julia Child non era fatta così.

Con la stessa determinazione con cui aveva lavorato per anni - e fatto carriera - in un mondo maschilista ed elitario come quello dei servizi segreti, Julia Child si iscrisse a una delle scuole di cucina migliori al mondo, "Le Cordon Bleu", per poi imbarcarsi nell'impresa di creare un manuale di cucina unico al mondo che racchiudesse proprio tutto ciò che c'era da sapere sulla cucina francese.
Non solo le ricette, quindi, ma anche le tecniche, la scelta dei prodotti, consigli e trucchi da lei affinati nel corso degli anni.
Il suo "Padroneggiare l'arte della cucina francese" è diventato un long-seller in tutto il mondo, ed un vero libro di culto per ogni appassionato di cucina che si rispetti.
Julia Child è stata anche una pioniera della TV: il suo cooking show ha stregato il pubblico a casa ben prima di "MasterChef", ed è statao uno dei modelli sui quali sono nati programmi tutt'ora di successo come quelli di Jamie Oliver, Nigella Lawson e chi più ne ha più ne metta.

Una versione molto edulcorata - e molto meno avvincente - della vita di Julia Child è stata raccontata in un romanzo intitolato "Julie & Julia. 365 giorni, 524 ricette, una piccola cucina", scritto da Julie Powell edito in Italia da Rizzoli, dal quale è stato tratto un bellissimo film.
Il ruolo della cuoca più famosa al mondo è spettato alla sempre impeccabile Meryl Streep.
Perchè considero Julia Child un modello?
Innanzitutto perchè è sempre riuscita ad emergere in contesti a forte predominanza maschile (non solo i servizi segreti, ma anche il mondo della cucina: l'etichetta di chef spettava esclusivamente agli uomini, ed era l'unica donna della sua classe avanzata alla scuola Le Cordon Bleu), e a seguire per lo splendido rapporto che è stata in grado di costruire con il marito, fondato sul sostegno reciproco e il lavoro di squadra - leggere il libro "My life in France" di Julia Child è come leggere la guida al buon matrimonio.
Per la sua capacità di affiancarsi a donne in gamba e fortemente motivate come Simone Beck, con la quale non ha solo redatto il suo libro più famoso ma anche organizzato corsi di cucina seguitissimi nella sua stessa casa quando avevano bisogno di fondi per finanziare la realizzazione del loro progetto.

Una donna piena di risorse e di fantasia, ribelle nel profondo a ogni regola o costrizione cercasse di porle dei limiti, esattamente come spero di essere - e diventare - io, e come auguro di essere a ogni bambina ribelle là fuori.
Non solo con una padella in mano, ma sicuramente con una passione ben accesa nel cuore.

Un bacio a tutte, fanciulle (e fanciulli)!
A presto <3

1 commento:

  1. Parlare di questo libro è un bel modo di festeggiare! Ho ricevuto il volume di "Storie della buonanotte per bambine ribelli" giusto questa settimana come regalo da parte dei miei genitori, ma ancora non ho incominciato la lettura.
    Mi piace lo spazio che hai dedicato alla Child! Mi è sempre piaciuta più che altro per l'altezza, io sono sempre stata fin troppo alta per la mia età e ne ho sempre un po' sofferto, quindi la sento molto vicina (anche se le somiglinze terminano qui visto che faccio pietà in cucina).

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