giovedì 16 febbraio 2017

"Pickup Notes" di Jane Lebak

Buongiorno a tutte, fanciulle (e fanciulli)!
La chiacchiera librosa di oggi è dedicata a "Pickup Notes" di Jane Lebak, edito da Philangelus Press (brossurato a circa 13€ su Amazon, ma l'ebook è gratis con Kindle Unlimited):
Suonare la viola nel suo quartetto d'archi è l'unica gioia nella vita di Joey. Non è di certo il suo lavoro come cassiera a un casello autostradale a renderla felice, men che meno la sua famiglia piena di conflitti. Ma non ci sono grandi prospettive di guadagno nel mondo della musica classica, mentre non manca la competizione. 

HARRISON: il primo violino senza paura che ha sempre guidato il gruppo;
SHREYA: il riservato secondo violino, una ragazza originale che sembra sempre avere un piede già fuori dalla porta;
JOSH: il violoncellista che solo ora sta affrontando la balbuzie che lo ha relegato ai margini sin da quando era bambino;
JOEY: la viola, che ha spezzato il cuore di Josh e che è riuscita a farselo spezzare da Harrison.

Quando una sposa si ubriaca ala punto da dimenticare di aver ingaggiato un quartetto d'archi, Shreya stupisce tutti riuscendo a suonare un riff di chitarra con il suo violino. Vedendo nel talento di Shreya una possibile fonte di guadagno, Harrison decide di stravolgere il loro intero repertorio per darle spazio. Ma cambiare la loro playlist inizia a cambiare anche le dinamiche interne al quartetto. Anche se Harrison ripete che qualsiasi cosa accada avranno sempre la loro musica, quando i loro rapporti iniziano a tendersi come corde di violino servirà qualcosa di più delle promesse e di un nuovo repertorio per tenere unito il quartetto.

Questo è un romanzo inedito in Italia, ma non potevo non parlarvene perchè me ne sono innamorata.
Jane Lebak è sconosciuta ai più, e occorre rimediare perchè alla storia di Joey e del suo quartetto non manca nulla.

Joey è una ragazza di 24 anni che da sempre è abituata a cavarsela da sola: i suoi genitori hanno sempre coccolato e protetto la sorella Viv che non solo è diventata un'arpia arrivista e arrogante, ma è anche riuscita ad annientare ogni sogno dei genitori rimandendo incinta e restando a casa.
Joey è diversa, appena ha potuto è andata via di casa affittando la mansarda dei nonni, e passa le giornate divisa tra il suo lavoro in un casello stradale e la sua musica.
Suona la viola, che all'interno di un quartetto d'archi è lo strumento-barzelletta (il libro è pieno di battute sulla viola, e mi hanno divertita anche non conoscendo bene lo strumento), e insieme all'amico di sempre Josh, al violinista Harrison e alla new entry Shreya suona a matrimoni, feste aziendali, compleanni...
È proprio a un matrimonio che il suo gruppo si trova, all'improvviso, al centro dell'attenzione: per contenere una folla sin troppo esuberante Shreya ricorre a un'interpretazione inusuale di "Hotel California", riuscendo a tirare fuori dal suo violino un riff di chitarra e incantando il pubblico.
Il video della loro esibizione diventa virale e ripreso da un quotidiano, rendendoli celebri. Forse anche fin troppo, visto che si trovano subito attorniati da avvocati che vorrebbero citarli per violazione del diritto d'autore.
Harrison, guida del gruppo sin dalla sua nascita, decide che è questa la loro strada, le fusioni di classico e rock, e coinvolge l'intero gruppo nella riorganizzazione del loro intero repertorio.
I loro ingaggi aumentano, e c'è la prospettiva di prendere parte a un importante festival musicale a far loro intravedere una possibilità mai avvicinata prima: andrebbe tutto per il meglio, se non fosse che il rapporto irrisolto tra Harrison e Joey e tra Joye e Josh rende ai due ragazzi molto difficile la convivenza, e che i segreti di Shreya la rendono poco collaborativa quando si tratta di essere diplomatici. Una corda troppo tesa rischia sempre di spezzarsi...
Questo è uno dei romanzi più belli che ho letto negli ultimi mesi, e per più di un motivo.
Innanzitutto, la musica.
Quanti romanzi avete letto con protagonista un gruppo rock, o un chitarrista? Sicuramente molti, io di sicuro. Ma un quartetto d'archi non mi era ancora capitato, e ho apprezzato moltissimo di avere la possibilità di imparare tanto su tre strumenti che non conosco bene, sul loro modo di suonare e di armonizzarsi, e sulle dinamiche interne a un quartetto.
L'autrice riesce a inserire ogni spiegazione o chiarimento in modo fluido e naturale, senza appesantire o rallentare il ritmo della narrazione, e anzi, spesso ciò che succede agli strumenti o alla musica riflette le emozioni dei musicisti inserendosi così alla perfezione nella storia.
Ho già sull'iPhone tutti i brani e le canzoni citate nel volume, e si va da Rachmaninov a Bach passando per "Yesterday" e "Hotel California".

Joey è una voce narrante efficace, e anche se la sua storia famigliare complicata corredata di madre e sorella da incubo (se esistesse il programma "La mia famiglia da incubo", Joey sarebbe la concorrente perfetta) è sicuramente capace di lasciare il segno, l'autrice dà il meglio di sè con il personaggio di Josh.

Josh è un bel ragazzo, un abile compositore e un grande violoncellista, oltre ad essere il punto di riferimento di Joey sin da quando erano bambini.
Fino a quando un bacio non ha cambiato ogni cosa, perchè Joey non lo ha scelto, e non per mancanza d'amore. Non lo ha scelto perchè Josh balbetta, al punto che spesso gli è impossibile finire le frasi o addirittura iniziarle.
Ci sono sillabe che non riesce a pronunciare, suoni che non riesce a riprodurre, e finisce per restare spesso in silenzio, incapace di comunicare.
Una delle scene più divertenti, ma allo stesso tempo strazianti del lirbo, ha luogo in sala di registrazione, dove grazie a un paio di cuffie e a un gioco di rimbalzi sonori Josh riesce a non balbettare e scherza con i compagni di voler approfittare per dire il suo nome almeno 500 volte.
Gli amici stanno al gioco («C'è forse un certo Joshua Galen, qui?» «Eccolo! Sono Joshua Galen!» «Ottimo, perchè dobbiamo suonare un pezzo in cui ci sei anche tu!»), ma è proprio per questo che il messaggio arriva: perchè una volta tolte le cuffie, Josh balbetta di nuovo ed è di nuovo in balìa di un mondo in cui tentano di finirgli le frasi, lo deridono o semplicemente non hanno la pazienza di aspettare che abbia finito di parlare.
Quando si pensa alle disabilità non si pensa alla balbuzie, ma di fatto lo è, se ti impedisce di comunicare con chi ti circonda.
Joey non è infastidita dalla sua balbuzie, ma non riesce convivere con le occhiate, i commenti e con il dolore che le provoca vedere Josh in difficoltà, quindi fa un passo indietro.

Ogni romanzo ha bisogno di un personaggio femminile forte, e in questo caso è Shreya a dominare la scena, con il suo violino e con il suo dire sempre quello che pensa: è lei spesso a spronare Josh e a incoraggiarlo a smettere di farsi condizionare dal prossimo, o a spingere Joey a imporsi con la sua famiglia prima che arrivino a portarle via tutto.
Ha alle spalle una storia fatta di momenti difficili e di scelte sbagliate, ma non viene svelata fino all'ultimo terzo di romanzo, rendendola un personaggio misterioso ma sicuramente positivo perchè Shreya sa cosa vuole e non è disposta a fare nessun passo indietro per ottenerlo, così come non è disposta a veder soffrire chi le sta attorno senza fare nulla per cambiare le cose.
È da lei che Joey impara a prendere posizione, ed è sicuramente la sua la voce che sgorga con più forza dalle pagine.

Non so come mai sia rimasto semisconosciuto, ma è un romanzo splendido sulla forza dell'amicizia e sull'importanza di fare le proprie scelte con coraggio, difendendo ciò in cui si crede e i propri sogni.
Il tutto immersi nella musica, e con un personaggio dolce e struggente come quello di Josh del quale non si può non innamorarsi.
Consigliatissimo.

Un bacio a tutte, fanciulle (e fanciulli)!
A presto <3

1 commento:

  1. Che carino!! Però così mi aiuti per la discesa, già la mia WL abbonda di titoli italiani 😂😂 delle volte vorrei almeno 3/4 cloni per leggere tutto 😂😂

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