martedì 2 agosto 2016

"Paper Princess" di Erin Watt

Buongiorno a tutte, fanciulle (e fanciulli)!
La chiacchiera librosa di oggi è dedicata a "Paper Princess" di Erin Watt, edito da Sperling & Kupfer in uscita il 30 Maggio:
Nota: la trama è quella originale tradotta da me.
Appena disponibile sostituirò con quella ufficiale italiana.
Dagli strip club e dalle stazioni di servizio alle dimore lussuose e alle scuole private della costa a sud, una ragazza cerca disperatamente di rimanere fedele a se stessa. 
«I Royal ti rovineranno…» 
Ella Harper è una sopravvissuta - un'ottimista pragmatica.
Per tutta la vita si è spostata da una città all'altra insieme alla non troppo stabile madre, faticando per sbarcare il lunario e credendo fermamente che un giorno ce l'avrebbe fatta a lasciare quella miseria. Dopo la morte della madre, però, Ella si trova ad essere completamente sola.
Fino a quando Callum Royal non appare all'improvviso, portando via Ella dalla povertà in cui vive e catapultandola nel palazzo lussuoso in cui vive insieme ai suoi cinque figli, che la disprezzano.
Ognuno dei ragazzi Ryal è più magnetico ed affascinante del precedente, ma nessuno lo è più di Reed Royal, il più determinato di loro a rispedirla nei bassifondi da cui proviene.
Reed non la vuole lì, ripetendo che il posto di Ella non è tra i Royal.
E potrebbe avere ragione.
Ricchezza. Eccessi. Inganni. Niente è paragonabile a ciò che Ella già ha sperimentato, e se intende sopravvivere nel mondo dei Royal dovrà imparare a emanare a volta i suoi decreti "reali".

Lo ammetto, all’inizio è stata la copertina a catturare la mia attenzione: non so resistere a una storia di principesse, e quella tiara dorata è stata sufficiente a farmi pensare “Oh, ma che cosa abbiamo qui?”.
E a modo suo questa è davvero la storia di una principessa. Una alquanto recalcitrante.

Ella Harper non è un’adolescente problematica: è un’adolescente che cerca disperatamente di arrangiarsi fino al giorno in cui avrà in mano il suo diploma e potrà reinventarsi unavita in un posto nuovo.
La madre non è mai stata una persona da vita stabile e casette con la staccionata bianca, e tra pessimi fidanzati e lavori discutibili in locali ancora più discutibili non ha disicuro dato alla figlia l’infanzia che ogni bimbo meriterebbe.
Rimasta orfana a quattordici anni, Ella ha deciso di non voler finire in una casa famiglia o in affido, e ha finto per tre anni di essere ancora a carico della madre falsificando documenti e lavorando in nero per mantenersi, e a suo favore è andato il fatto che, sostanzialmente, a nessuno importa abbastanza di lei da verificare quale sia realmente la sua situazione.
Fino a quando all’orizzione non appare Callum Royal: un uomo ricco, vedovo e padre di cinque figli, e migliore amico di Steve, il padre che Ella non ha mai conosciuto.
L’ha cercata da quando Steve è morto, per onorarne la volontà e per salvare Ella dalla miseria in cui vive.
La ragazza è tutto fuorchè una fanciulla da soccorrere, ma la curiosità riguardo al padre ha la meglio, e accetta di trasferirsi da Callum fino al diploma, pensando che potrà sapere ciò che desidera e andarsene una volta diplomata.
Casa Royal, però, nonostante sia un palazzo degno di una principessa, è un luogo ostile ed infelice, e i ragazzi Royal sono tutto fuorchè ospitali.
Riuscirà Ella a farsi strada tra i segreti, i risentimenti e la profonda tristezza che riempiono i loro cuori, possibilmente senza spezzare il suo nel frattempo?

“Paper Princess” entra nella cinquina di romanzi YA preferiti dell’anno, perchè  ha tutto ciò che mi piace trovare in una storia: una protagonista davvero forte, che non si fa mettere i piedi in testa da nessuno, e che non rispecchia il clichè dell’angelo in terra: Ella ha fatto un sacco di cose di cui forse la maggior parte delle persone non andrebbero fiere, ma le ha fatte per sopravvivere e senza svendersi mai.
Ha i piedi fin troppo piantati a terra, e nonostante l’ostilità aperta dei fratelli Royal, con Reed in pole position, spesso è lei a metterli in difficoltà perchè se c’è una cosa alla quale non sono abituati nel loro mondo dorato è essere contraddetti.
Reed, Easton, Sawyer e Sebastian (Gideon, il maggiore, appare a singhiozzo perchè è al college e torna a casa solo qualche fine settimana) ce la mettono tutta per farle terra bruciata attorno considerandola solo una in cerca di soldi che intende spremere il padre come un limone, ma Ella riesce comunque a farsi un’amica vera in Valerie, e a conquistare piano piano i fratelli proprio per la sua schiettezza e perchè si rivela molto diversa da ciò che credevano.
Sebbene il fratello più in vista sia Reed, a me il cuore lo ha preso Easton.
Rumoroso, con la tendenza a mettersi nei guai di continuo, rubacuori e con un senso dell’umorismo trascinante, è lui il fratello che tutte vorrebbero. Con lui Ella crea un rapporto speciale e a tratti molto tenero, perchè lo sente come un’anima affine.
Con Reed, invece, nasce qualcosa di molto diverso.
Di Reed Ella si innamora.
Si innamora di questo ragazzo apparentemente duro come la pietra, ma che in fondo è esattamente come lei: ha il cuore straziato dal dolore per la perdita della madre, ha un passato fatto di cose di cui non va fiero ma che sa di non poter cancellare, e per chi ama farebbe di tutto.

All’inizio credevo di avere una critica da fare, ovvero quella che forse l’ostilità dei compagni di scuola di Ella fosse esagerata.
Gli insulti che volano sono a tratti veramente pesanti, e mi chiedevo se chi ha scritto il romanzo non si fosse fatto prendere la mano.
Poi però ho pensato ai miei compagni di liceo e mi sono detta che no, non esagerava.
La verità è che gli anni dell’adolescenza sono quelli in cui diamo davvero il peggio di noi, e a volte questo peggio è davvero molto, molto brutto.
Quindi le malignità di Jordan, aspirante reginetta della scuola, sono assolutamnte plausibili: va detto però che Ella non è una bambolina di porcellana e che risponde a ogni singolo insulto con non poca rudezza, spesso esagerando.

Il romanzo porta in sè un mix di messaggi positivi e negativi nei quali ogni lettore può ritrovarsi, dalla possibilità di trovare un amico anche nel posto più impensabile a quella che nasca un amore dal dolore, all’impossibilità di sfuggire al proprio passato senza affrontarlo.
E per una volta c’è una presa di posizione netta rispetto al alcolismo, condannato senza esitazione: in un momento in cui la letteratura diretta ai giovani sembra abbracciare con fin troppo entusiasmo l’immagine di alcol e divertimento come coppia indissolubile, è un bel cambiamento e di sicuro positivo.
Callum è un alcolista non dichiarato, Easton ha un serio problema dato dalla sua incapacità di contenersi qualsiasi cosa faccia, Ella non ha un buon rapporto con l’alcol dopo una brutta esperienza fatta da bambina a causa di uno dei fidanzati fuori di testa della madre.

La prosa di Erin Watt (pseudonimo, il romanzo è scritto a quattro mani) è scorrevole, i dialoghi scoppiettanti e abbondano i botta e risposta che tanto mi piacciono.
Non ci sono momenti morti, e questo la rende una lettura veloce e piacevole, per arrivare a un finale spietato ma che costringe ad avere presto tra le mani il seguito, “Broken Prince” (già uscito. Il terzo e ultimo volume, “Twisted Palace”, arriverà ad Ottobre 2016).

Detto questo, “Paper Princess” mi è piaciuto moltissimo, al punto da finirlo in un pomeriggio.
Ci ho ritrovato qualcosa di Gossip Girl, molto di 90210 e mi sono buttata sul secondo volume della trilogia appena voltata l’ultima pagina.
Consigliatissimo!

Un bacio a tutte, fanciulle (e fanciulli)!
A presto <3

2 commenti:

  1. Ciao Devy, spero di leggerlo presto in lingua italiana. A tuo parere, a quale livello di difficoltà della lingua siamo? Vorrei provare a leggerlo in lingua originale, ma forse sono troppo ambiziosa.
    Bacioni, R <3

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    1. Ha acquistato i diritti di traduzione Sperling, quindi potrebbe arrivare in italiano l'anno prossimo <3

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