mercoledì 3 agosto 2016

"Lo strano viaggio di un oggetto smarrito" di Salvatore Basile

Buongiorno a tutte, fanciulle (e fanciulli)!
La chiacchiera librosa di oggi è dedicata a "Lo strano viaggio di un oggetto smarrito" di Salvatore Basile, edito da Garzanti (rilegato a 16,90€):
Il mare è agitato e le bandiere rosse sventolano sulla spiaggia. Il piccolo Michele ha corso a perdifiato per tornare presto a casa dopo la scuola, ma quando apre la porta della sua casa, nella piccola stazione di Miniera di Mare, trova sua madre di fronte a una valigia aperta. Fra le mani tiene il diario segreto di Michele, un quaderno rosso con la copertina un po’ ammaccata. Con gli occhi pieni di tristezza la donna chiede a suo figlio di poter tenere quel diario. Lo ripone nella valigia, promettendo di restituirlo. Poi, sale sul treno in partenza sulla banchina. Sono passati vent’anni da allora. Michele vive ancora nella piccola casa dentro la stazione ferroviaria. Addosso, la divisa di capostazione di suo padre. Negli occhi, una tristezza assoluta, profonda e lontana. Perché sua madre non è mai più tornata. Michele vuole stare solo, con l’unica compagnia degli oggetti smarriti che ritrova ogni giorno nell’unico treno che passa da Miniera di Mare. Perché gli oggetti non se ne vanno, mantengono le promesse, non ti abbandonano. Finché un giorno, sullo stesso treno che aveva portato via sua madre, Michele ritrova il suo diario, incastrato tra due sedili. Non sa come sia possibile, ma sente che è sua madre che l’ha lasciato lì. Per lui. Ora c’è solo una persona che può aiutarlo: Elena, una ragazza folle e imprevedibile come la vita, che lo spinge a salire su quel treno e ad andare a cercare la verità. E, forse, anche una cura per il suo cuore smarrito. Questa è la storia di un ragazzo che ha dimenticato cosa significa essere amati. È la storia di una ragazza che ha fatto un patto della felicità, nonostante il dolore. È la storia di due anime che riescono a colorarsi a vicenda per affrontare la vita senza arrendersi mai. Salvatore Basile ci regala una favola piena di magia, emozione e speranza. Un caso editoriale che ha subito conquistato il cuore di tutte le case editrici del mondo, che se lo sono conteso acerrimamente alla fiera di Francoforte. Una voce indimenticabile, che disegna un sorriso sul nostro cuore.

Salvatore Basile, che esordisce con questo romanzo nella narrativa dopo una lunga carriera da sceneggiatore cinematografico e televisivo, racconta che la prima idea di questo libro gli è venuta leggendo su un giornale che alla Stazione Centrale di Milano era stato “dimenticato”, finendo quindi tra gli oggetti smarriti, niente di meno che un polmone d’acciaio. Il pensiero che si potesse “dimenticare” un macchinario complesso, da cui dipende la sopravvivenza della persona costretta a utilizzarlo, lo aveva colpito così tanto da suggerirgli una storia in cui gli oggetti smarriti assumessero un ruolo fondamentale. Ed è quello, infatti, che accade nelle pagine di “Lo strano viaggio di un oggetto smarrito”.

Michele abita da sempre in una piccola stazione ferroviaria, dove ha ereditato il ruolo di capostazione che già era stato di suo padre, ma la progressiva riduzione delle ferrovie locali ha fatto in modo che il suo lavoro si riduca ormai a sorvegliare la partenza e l’arrivo di un solo treno, che lascia la sua stazione ogni mattina e vi fa ritorno la sera, dopo aver trasportato da un paese all’altro i pendolari e i pochi turisti della zona.
Per il resto, vive un’esistenza ai minimi termini, quasi impossibile da immaginare per un trentenne del ventunesimo secolo: non lascia mai il suo alloggio, non possiede un’auto o un telefono cellulare, non ha amici o parenti da frequentare, e ci sembra già una trasgressione il fatto che abbia imparato a usare, per ragioni di servizio, il computer con cui si avventura ogni tanto su Internet. In una stanza della sua casa, però, trovano posto gli oggetti che quasi ogni sera trova nei vagoni del treno, riordinandoli al termine del viaggio, frammenti delle esistenze dei viaggiatori che gli fanno in qualche modo compagnia.
All’improvviso, però,  avvengono due cose che lo obbligano a salire sul “suo” treno da viaggiatore, per avventurarsi fuori dal recinto della stazione: una sera, tra gli oggetti dimenticati nei vagoni compare il quaderno rosso su cui scriveva il suo diario da bambino, scomparso tanti anni prima insieme alla madre che lo ha abbandonato, e quasi contemporaneamente fa la conoscenza di Elena, una ragazza che ogni giorno prende il treno per andare al lavoro in un paese diverso da quello dove vive con la famiglia.

Elena è una ragazza vivace ed espansiva: sembra l’esatto contrario di Michele ed è abbastanza forte da convincere Michele a lasciare temporaneamente la stazione, per vivere in pochi giorni una quantità di nuove esperienze, nel bene e nel male, alla ricerca non solo della madre perduta, ma soprattutto di un modo per tornare a vivere nella realtà.
Non si può non fare il tifo per Michele, così solo e indifeso nella sua disarmante ingenuità, anche se a tratti è difficile credere che un giovane della sua età possa adattarsi a vivere in un modo tanto passivo, come è impossibile non affezionarsi a Elena, allegra e generosa ma spesso anche un po’ stralunata.
Attorno a loro, Salvatore Basile tratteggia un lembo caratteristico di provincia italiana, collocato approssimativamente in Abruzzo, tra le località lungo il mare Adriatico e i monti appenninici: anche se i nomi sono di fantasia, i paesaggi, i borghi e i loro abitanti sono molto verosimili, così come l’atmosfera di quei treni regionali che ogni giorno trasportano migliaia di passeggeri da un località all’altra, e che sono così diversi da chi sale su un Frecciarossa per i viaggi sulle lunghe distanze. Il realismo dell’ambientazione contribuisce a dare un giusto equilibrio al romanzo, che spesso appare un po’ in bilico tra realtà e favola, ma la cui lettura è nel complesso davvero piacevole, grazie anche allo stile impeccabile dell’autore.

Sembra banale, ma questo sarebbe davvero un ottimo libro da leggere in treno, perchè vi farebbe venire voglia di lasciarvi dietro qualcosa solo per immaginarne il percorso successivo nel mondo ;)

Un bacio a tutte, fanciulle (e fanciulli)!
A presto <3

2 commenti:

  1. Io ho adorato questo libro! Un romanzo che porterò sempre nel cuore.
    Ti lascio il mio blog Lettrice di Libri

    RispondiElimina
  2. Me lo sono ordinato su amazon poco tempo fa!...già dalla trama mi ha conquistata!

    RispondiElimina