Buon pomeriggio a tutte, fanciulle (e fanciulli)!
Oggi, come ogni giorno, vi propongo il terzo estratto dal romanzo "The Crown" di Kiera Cass, edito da Sperling&Kupfer (rilegato a 17,90€):
Nel regno di Illéa è iniziata una nuova era. E una nuova competizione. A vent'anni di distanza dall'inizio dell'amore tra America Singer e il principe Maxon, infatti, è la loro primogenita, Eadlyn, a doversi confrontare con i trentacinque pretendenti arrivati a Palazzo per conquistarla.
Ora, anche per lei, è arrivato il momento di una scelta. La più difficile e la più importante. E non ci potrebbe essere periodo peggiore per farla. Perché a Palazzo tutti sono sconvolti per i recenti eventi che hanno interessato la famiglia reale, e regna un inquietante silenzio. Eadlyn però sa di non poter rallentare: per il suo bene e quello della sua famiglia, deve portare a termine la Selezione. Adesso. Nonostante tutto. Anche se ai suoi occhi non ha alcun senso. La sua unica e ultima speranza è che, alla fine, in qualche inspiegabile modo, dovere e amore vengano a coincidere. Il tempo stringe, ma il cuore ha sempre un modo tutto suo di sorprenderci...
Oggi vi propongo un estratto che ci fa ritrovare una vecchia conoscenza: Aspen Leger, ora generale e con un problema personale che non gli dà pace:
"Non ha ancora risposto alla mia domanda. Sta bene?"
Annuì. "Starò benissimo. Non sono mai stato bravo ad accettare una sconfitta, anche quando era la cosa migliore. In realtà Lucy la sta prendendo meglio di me, ma non molto." Si fermò incerto. "Presumo che sappia di cosa sto parlando."
Sospirai. "Sì, lo so, ma l'ho scoperto solo di recente. Mi imbarazza doverle confessare che sono stata così concentrata su me stessa che non mi sono resa conto delle vostre difficoltà. Vorrei essere stata più sensibile al riguardo."
"Non si biasimi. Non viviamo a Palazzo e il fatto che non abbiamo figli non è un argomento di cui amiamo parlare. E poi, non c'è niente da fare.".
"Niente?"
"Accettiamo la sconfitta. All'inizio credevamo di avere tempo, e quando abbiamo chiesto aiuto è stato inutile. Lucy non ce la fa più." Tacque un istante. "Spero di essere stato giusto con lei. Come ufficiale e come amico. E' come una figlia per me, perciò lo considero importante."
Al pensiero che non molto tempo prima lo avevo definito un genitore di riserva mi sentii prossima alle lacrime. "Certo che sì, naturalmente. E non solo con me, ma con ogni altro bambino del Palazzo che ha aiutato a crescere."
Mi guardò senza capire.
"Il signor Woodwork aveva una gamba rotta quando Kyle stava imparando ad andare in bicicletta. Mi ricordo che lei gli correva dietro sulla ghiaai davanti al Palazzo finchè finalmente non ha imparato a stare in equilibrio sulle due ruote."
Il generale Leger annuì e sul suo volto comparve un accenno di sorriso.
"E' vero, me lo ricordo."
"E papà e mamma erano in Nuova Asia quando Kaden ha perso il primo dentino, giusto? E' stata Miss Lucy ad aiutarlo a tirarlo via. E ha insegnato a Josie a mettere l'eyeliner. Non ricorda che se n'è vantata per settimane?"
"Quello che mi ricordo è Marlee che le ordinava di toglierlo subito", ribattè lui.
"E lei ha insegnato ad Ahren e a Kaden a maneggiare la sciabola. Di recente Kaden ha proposto di fare un duello, e la prima cosa che ho pensato è stato che grazie a lei lo avrebbe vinto a mani basse."
Il generale Leger mi osservò.
"Custodisco con affetto tutti questi ricordi, davvero. Vi difenderei fino all'ultimo respiro. Anche se non fossi pagato per farlo."
Feci una risatina. "Lo so. Ed è per questo che non affiderei la mia vita a nessun altro."
Chi è già corso in libreria a prendere il romanzo appena uscito?
Su le mani XD
Un bacio a tutte, fanciulle (e fanciulli)!
A presto <3
Iooo!!
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