La chiacchiera librosa di oggi è dedicata a "Borderlife" di Dorit Rabinyan, edito da Longanesi (rilegato a 16,90€):
È autunno, a New York. Il secondo senza le Torri.
Liat ha appena conosciuto Hilmi e gli cammina accanto nel pomeriggio che imbrunisce, mentre pensa: Non hai già abbastanza guai? Fermati, finché puoi! Ma fermarsi non può, perché, nonostante le ferite, la magia della Grande Mela è ancora intatta, e Hilmi ha gli occhi dolci e grandi, color cannella, riccioli neri e un sorriso infantile che spezza il cuore.
Lei è di Tel Aviv, fa la traduttrice e si trova negli USA grazie a una borsa di studio. Ha servito nell’esercito e ama la sua famiglia (Che cosa penserebbero, se lo sapessero?). Lui vive a Brooklyn e fa il pittore, e nei suoi quadri c’è sempre un bimbo che dorme e sogna il mare, quel mare di cui da ragazzo poteva cogliere appena un lembo, da lassù, al nono piano di un palazzo di Ramallah.
Che questo amore sia un’isola nel tempo, si dice lei. Un amore a cronometro, un amore a scadenza, la stessa indicata sul visto, la stessa impressa sul biglietto del volo di ritorno per Israele, verso la vita reale.
Finché, mentre oscillano tra l’ebbrezza della libertà e il senso di colpa, scoprendosi accomunati dalla nostalgia per quello stesso sole e quello stesso cielo, la vita reale non bussa davvero alla loro porta…
Questo romanzo mi incuriosiva moltissimo, perchè la storia d'amore tra Liat e Hilmi ha sollevato un tale polverone in Israele da essere addirittura bandito dal ministero dell’Istruzione israeliano in quanto «minaccia all’identità ebraica» (perchè un matrimonio tra una ragazza ebrea e un ragazzo palestinese è considerato "misto" e in quanto tale non è accettato).
Questo perchè in un paese in guerra costante da decenni, la sola idea di un amore così forte tra una ragazza israeliana e un ragazzo palestinese basta a dare fastidio, ma nel resto del mondo il supporto e il consenso sono stati unanimi.
La nostra edizione è uscita alla fine dello scorso mese, e l'autrice sarà presente al Salone del Libro a Torino la prossima settimana.
Ma veniamo a noi, e a perchè dovreste leggere questo romanzo.
Dovreste leggerlo perchè quella di Liat e Hilmi è una grande storia d'amore, innanzitutto.
Al punto che io mi sento di consigliarlo anche alle lettrici di romanzi rosa, nonostante affronti temi decisamente impegnati, e questo perchè in questa storia non mancano l'emozione, lo struggimento, il batticuore.
Non mancano, e anzi abbondano.
Mi sono innamorata di Liat e delle sue paure, di Hilmi e della sua passione che gli fa vedere il mondo a colori anche quando attorno a lui c'è solo nero: il loro è un amore che sembra condannato in partenza, e non potrete fare a meno di tifare per loro e per quel sentimento così puro da non essere intaccato nemmeno da una guerra decennale che li vorrebbe nemici.
Dovreste leggerlo perchè tutto ha inizio a New York, e quale città (se non forse Parigi, lo ammetto) potrebbe essere più adatta allo sbocciare di un amore?
E dovreste leggerlo anche perchè New York Liat e Hilmi sono costretti a lasciarla, ma se la portano nel cuore come un fiore troppo prezioso per lasciarlo appassire.
Dovreste leggerlo perchè la prosa di Dorit Rabinyan è semplicemente superba: non mi sbilancio facilmente, ma a "Borderlife" do cinque stelline senza alcuna esitazione.
Dialoghi, descrizione, ritmo della narrazione: funziona tutto a meraviglia, al punto che ci si trova a divorare centinaia di pagina come se fossero poche decine, e a desiderarne ancora dopo il breve epilogo che chiude il romanzo.
Un epilogo che fa sorridere e piangere allo stesso tempo, e che vi lascerà con un bel guazzabuglio emotivo in testa e nel cuore.
Grazie a Longanesi per la copia cartacea del romanzo <3 |
Consigliatissimo a tutti e ora più che mai, perchè questo romanzo è speciale.
Un bacio a tutte, fanciulle (e fanciulli)!
A presto <3
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