martedì 19 aprile 2016

"Il professore" di Charlotte Brontë

Buongiorno a tutte, fanciulle (e fanciulli)!
La chiacchiera librosa di oggi è dedicata a "Il professore" di Charlotte Brontë, edito da Fazi Editore (brossurato a 18€):
"Il professore" è il primo romanzo scritto da Charlotte Brontë. Inizialmente rifiutato dagli editori perché giudicato troppo realistico, fu pubblicato solo nel 1857, due anni dopo la morte dell’autrice. 
Il protagonista è William Crimsworth, primo e unico narratore maschile da lei utilizzato, il quale racconta in prima persona la sua storia: uomo sensibile e colto, fugge da un lavoro pesante e competitivo nella zona industriale dello Yorkshire e si trasferisce in Belgio per insegnare presso un istituto femminile. Qui conosce Frances Henri, studentessa indigente e particolarmente dotata della quale poco alla volta si innamora, corrisposto. Ma la coppia non avrà vita facile: saranno infatti molte le avversità che i due dovranno affrontare – a cominciare dall’aperta ostilità dell’astuta direttrice della scuola – prima di riuscire a coronare il loro amore.
Come "Villette", "Il professore" prende spunto dall’esperienza personale della Brontë, che nel 1842, quando studiava il francese a Bruxelles, si innamorò del suo insegnante, Monsieur Héger (una relazione che non ebbe però un lieto fine). Lettura trascinante, il romanzo formula un’estetica nuova, mettendo in discussione molti dei presupposti su cui era basata la società vittoriana e rivelandosi come precursore dei lavori più maturi dell’autrice: l’approfondimento psicologico dei personaggi e la vivacità descrittiva degli ambienti in cui si muovono sono chiaramente riconducibili al genio di Charlotte Brontë.

Ho amato "Jane Eyre" e "Shirley" e "Villette", quindi quando ho letto della prossima pubblicazione de "Il professore" ho letteralmente saltellato di gioia.

Molto diverso dai romanzi successivi di Charlotte Brontë, in questo suo primo lavoro l'autrice ci racconta la storia di William Crimsworth.
Dopo un'adolescenza non infelice (ma neppure piena di gioia) in collegio, William si trova a dover decidere della sua vita, e di fronte all'incoraggiamento al limite dell'imposizione da parte degli zii per spingerlo a prendere i voti, d'impulso decide di raggiungere il fratello nello Yorkshire ed entrare nel mondo del commercio.
Suo fratello, però, si rivela un capo senza scrupoli, e tanto dice e tanto fa da spingerlo ad andarsene fino in Belgio, in cerca di una vita più soddisfacente.
Qui trova lavoro come professore di inglese e latino in un collegio maschile, per poi finire a dare lezioni anche in un collegio femminile, dove incontrerà Frances.

"Il professore" è un romanzo libero dall'alto tasso di drammaticità di "Jane Eyre", e anzi, all'apparenza è una storia fin troppo "tranquilla".
Ma non fatevi ingannare: Charlotte Brontë in questa sua prima fatica letteraria non risparmia niente e nessuno. Uomini, donne, vecchi e giovani, ricchi e poveri: in ognuno pone qualcosa di atto a farci incuriosire, irritare o intenerire, ed è davvero facile individuare quali personaggi portino nel cuore la simpatia dell'autrice, e quali no.
Descrizioni curate ma mai noiose, dialoghi brillanti e spesso densi d'ironia e sarcasmo, personaggi dalle mille sfaccettature: a questo romanzo non manca nulla, e si inserisce alla perfezione nella rosa di capolavori prodotti dalle tre sorelle più famose della letteratura inglese.
Grazie a Fazi Editore per la copia cartacea del romanzo <3
Di William ho apprezzato il carattere mite ma che cela in sè un tumulto di passioni e desideri, a volte persino troppo complessi da esprimere: il suo personaggio compie un percorso di crescita e di scoperta di sè nel corso di tutto il volume, e quella che salutiamo una volta girata l'ultima pagina è una versione più consapevole e matura dello stesso ragazzetto che finiva gli studi ad inizio libro.
E poi... Ok, ormai lo sapete che io spesso ho un debole per gli antagonisti: la direttrice del collegio femminile, infida e subdola fino al midollo, mi è piaciuta un sacco!
Le auguravo di cadere dalle scale e rompersi il femore, però mi è piaciuta un sacco!

Sicuramente leggere "Il professore" è come aprire una piccola finestra su una parte di Charlotte Brontë rimasta sconosciuta fino ad ora: mi ha convinta come voce narrante maschile, mi ha convinta con la costruzione di ambientazioni riuscite e credibili, e mi ha riconquistata con quella vena di ironia e sottile sarcasmo che sembra filtrare tutta la realtà a lei circostante.
Ed era l'unica opera delle sorelle Brontë che non avessi ancora letto, quindi in alto i calici: le ho lette TUTTE!

Un bacio a tutte, fanciulle (e fanciulli)!
A presto <3

1 commento:

  1. I classici dei grandi autori del passato, si rivelano sempre letture emozionanti ed originali. Anche io, come te, ho letto tutte le opere di queste straordinarie sorelle quindi , "Il professore", finisce direttamente al primo posto della WL!

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