martedì 8 marzo 2016

"Io e te all'alba" di Sanne Munk Jensen e Glenn Ringtved

Buongiorno a tutte, fanciulle (e fanciulli)!
La chiacchiera librosa di oggi è dedicata a "Io e te all'alba" di Sanne Munk Jensen e Glenn Ringtved, edito da Piemme (rilegato a 17€):
Louise e Liam, 17 e 19 anni, vengono trovati morti nelle acque del Limfjord, ammanettati l'una all'altro. Tutto indica che si sono suicidati. Da qui parte il racconto di Louise, che tra flashback e ritorni al presente ripercorre la loro storia e di come l'incontro con Liam, adolescente solitario e sensibile, rivoluzioni la sua vita di ragazza introversa e ribelle della buona borghesia danese. Ciascuno dei due giovani trova nell'altro la propria anima gemella e poco dopo i due vanno a convivere, distaccandosi dalle rispettive famiglie e dai rapporti complicati che hanno con i genitori. La situazione comincia a precipitare quando Liam, per mantenere sé e Louise, decide di spacciare con l’amico Jeppe...

BELLISSIMO, ma perchè completamente diverso da ciò che mi aspettavo.
Quello che doveva essere un moderno "Romeo e Giulietta" tra i fiordi, e mi scuso con tutti per averlo definito anch'io così nell'anteprima, in realtà è ben altro.
Un romanzo YA dai contenuti forti, che mette in luce gli aspetti più crudi e difficili di chi vive senza regole ed entra in contatto con le persone sbagliate, che mi ha ricordato non tanto la storia d'amore tragico più inflazionata di sempre quando un romanzo-verità a dir poco struggente: "Noi, i ragazzi dello zoo di Berlino" di Christiane F.
Tra parentesi, se non lo avete ancora letto precipitatevi in biblioteca e recuperatelo.

Ma veniamo ai nostri Liam e Louise, o per meglio dire a Louise.
La storia si apre con il recupero dei corpi ammanettati e gonfi d'acqua dei ragazzi dal Limfjord, e con la voce narrante di Louise che, seppur invisibile, è ancora qui.
E' rimasta per cercare di spiegare quanto accaduto, di far capire al lettore com'è possibile che una ragazzina di buona famiglia come lei si sia trovata a gettarsi in acqua ammanettata a soli 17 anni.
Racconta quanto accaduto dal giorno in cui ha incontrato Liam, perchè quando successo prima ha perso completamente importanza, tale è l'amore che prova per il ragazzo.
Un amore totalizzante e devastante, che non si ferma nemmeno di fronte alla povertà e al degrado in cui la trascinano il ragazzo e il suo stile di vita sregolato, nemmeno di fronte al dolore e alla nostalgia dei genitori dai quali si trova completamente separata, nemmeno di fronte alla violenza e alla morte.

Un romanzo davvero crudo, perchè il mondo della droga non è fatto di clichè o melodramma costruito: è fatto di violenza, soprusi, sfruttamento e perdita della ragione.
Louise e Liam attraversano tutto questo, senza che nessuno riesca a fermare il loro precipitare sempre più a fondo.
Sicuramente per giovani adulti, questo sì, ma uno di quei romanzi di cui poi bisogna discutere, perchè io non ho potuto fare a meno di chiedermi: quello che provano Liam e Louise è veramente amore?
O è piuttosto disperazione?
E' difficile dare una risposta oggettiva quando si tratta di emozioni, ma se c'è una cosa che accomuna tutti i personaggi di questo romanzo, nessuno escluso, è il senso di profondo struggimento che suscitano nel lettore.
La madre di Louise, Ulla, è una donna profondamente sola, sessualmente frustrata, incapace di comunicare con la figlia e con il marito.
Grom, il padre di Louise, è un padre affettuoso ma non abbastanza presente, un marito assente e un uomo che non sa vivere appieno le sue emozioni, preferendo reprimerle.
E che dire di Ian, il padre vedovo di Liam, che soffoca la solitudine e il dolore nell'alcol riducendosi a una persona incapace di badare ai suoi due figli (Liam, ma anche suo fratello minore Jonathan)?
In fondo non stupisce poi tanto che questa coppia di giovani innamorati allo sbando non capisca di avere una seconda opzione.
Grazie a Piemme per la copia cartacea del romanzo <3
Margaret Mazzantini ha scritto che "nessuno si salva da solo", ed è vero. Proprio per questo per Liam e Louise non c'è possibilità di scendere dal treno in corsa prima che precipiti dal dirupo: non c'è nessuno che sia in grado di salvarli, o almeno di aiutarli a salvarsi.
Sanne Munk Jensen e Glenn Ringtved hanno scritto una storia d'amore giovane e tragico, ma anche quella di due famiglie che falliscono nel loro ruolo di guida e sostegno, e di una società che non interviene quando sarebbe opportuno.

Ho apprezzato moltissimo questo libro e questa storia, e l'unico motivo per cui ci ho messo tanto a finire di leggere e recensire è che a tratti mi ha turbata profondamente, e mi è servito un po' per metabolizzare il tutto.
Quattro stelline su cinque, e consigliatissimo anche agli adulti stavolta, soprattutto ai genitori.

Un bacio a tutte, fanciulle (e fanciulli)!
A presto <3

4 commenti:

  1. Eccoti a farmi cambiare idea su questo libro, che avevo impropriamente catalogato come l'ennesima rivisitazione di Romeo e Giulietta.

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  2. Bellissima recensione! Lo metto subito in WL e sarà uno dei libri che mi piacerebbe leggere insieme ai miei figli <3
    Un bacio

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  3. Adoro i libri tosti e tragici, quindi questo è il prossimo ;)

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