venerdì 22 gennaio 2016

"Le fedeltà" di Diane Brasseur

Buongiorno a tutte, fanciulle (e fanciulli)!
La chiacchiera librosa di oggi è dedicata a "Le fedeltà" di Diane Brasseur, edito da Sonzogno (brossurato a 15€):
Prima di partire con la famiglia per le vacanze di Natale, il narratore si rinchiude nel proprio studio determinato a non uscirne finché non avrà preso una decisione. L'uomo ha 54 anni e da dodici mesi si divide tra Marsiglia e Parigi, tra moglie e amante. Ma la situazione è ormai diventata insostenibile, deve fare una scelta. Ama ancora la moglie, ama ritrovare il profumo della sua crema da notte, guardarla sorridere con la figlia adolescente, notare quello che hanno costruito assieme. Tutto questo però non gli ha impedito di andare più in là con Alix, l'amante del cui giovane corpo non riesce più a fare a meno. Vive in attesa del prossimo momento di intimità, della lucina che indica un suo messaggio sul telefonino, perché con Alix non è solo l'ebbrezza di una nuova giovinezza, è più complicato di così, "è la possibilità di fare un secondo giro nel momento in cui le possibilità si restringono". Lascerà casa e inizierà una nuova vita con l'altra donna, come fanno tanti uomini della sua età? Oppure troncherà la relazione per dedicarsi a moglie e figlia? Nel chiuso della stanza, l'uomo ripercorre la storia del proprio adulterio: gli incontri con Alix, le prime bugie, il senso di colpa. C'è chi è a proprio agio con la doppia vita. Lui no: ama la moglie, ama Alix, non ama l'infedeltà.

Oggi vi propongo un "recupero", perchè questo romanzo breve (119 pagine) è uscito nel 2015 ed io me lo sono procurato solo all'inizio di quest'anno durante la prima scorribanda al Libraccio del 2016.
Ho da sempre un debole per la letteratura francese, e quindi eccomi qui a raccontarvelo.

Ed inizio con il dire che l'ho trovato davvero interessante.
Un punto di vista originale sull'infedeltà, che si racchiude nella semplice constatazione da parte del protagonista del suo amare sinceramente la moglie e amare altrettanto sinceramente l'amante. L'unica cosa che non ama è l'infedeltà.
Sa di tradire entrambe le donne, e la cosa lo angustia proprio perchè i suoi sentimenti sono autentici.
Si sente come se la sua vita si fosse, a un certo punto, divisa in due: quella settimanale a Parigi, con il lavoro e Alix, e quella dei fine settimana a Marsiglia, con la moglie e la figlia.
Ama entrambe le vite, al punto da sapere di non potersi privare di nessuna delle due.
Solo che ormai è il momento di fare una scelta: Alix non vorrà essere l'amante per sempre, e non potrà mentire alla moglie ancora per molto.
A quale vita (e a quale donna, soprattutto) dirà addio?
Ora, io ho idee abbastanza drastiche sull'infedeltà, nel senso che per quanto mi riguarda è una cosa che non considero una possibilità: nel momento in cui dsideri qualcuno di diverso dalla persona che hai accanto, c'è qualcosa che non va. E la soluzione non è strapparsi le mutande e rotolarsi tra le lenzuola con qualcuno di nuovo, ma capire cosa manchi nel nostro rapporto e perchè.
Quindi lo ammetto, ero pronta a odiare il protagonista (e voce narrante) di questo libro.
Ero pronta a dargli addosso in ogni modo e a non fargliene passare liscia nemmeno una.

Invece Diane Brasseur ha saputo tracciare il ritratto di un uomo in crisi con tale sensibilità e tale padronanza linguistica da conquistare anche me.
Nelle parole del nostro uomo senza nome ci sono la crisi per l'età che avanza, la consapevolezza che ormai non sempre per ogni porta che si chiude si apre un portone, anzi.
Alix però non è solo un modo per sentirsi più giovane, no: Alix è un presente più eccitante, è il romanticismo, è un'avventura a due che può ancora riservare qualcosa di inaspettato.
Al contrario della moglie, che è stata un passato romantico ma che ora si prospetta come un futuro fatto solo di routine, e per la quale prova ancora sì amore, ma non attrazione.
L'autrice padroneggia la narrazione in prima persona, il ricorso ai flashback, persino un accenno di flusso di coscienza che mi ha ricordato la prosa di James Joyce.

119 pagine di sentimenti veri, autentici, spesso scomodi e sicuramente non sempre facili da ammettere quando tocca a noi, ma è questo a rendere speciale il romanzo ed è questo il motivo per il quale ne consiglierei la lettura a tutti.
Non ai divoratori di romanzi per giovani adulti, forse, perchè questo è un treno che corre su altri binari, ma a chi è affascinato dalle molteplici sfaccettature della natura umana e adora mettersi nei panni del "cattivo" sì.

Un bacio a tutte, fanciulle (e fanciulli)!
A presto <3

1 commento:

  1. Curiosissima di leggerlo!!! Mi piace moto la tua recensione e penso proprio che sia una lettura interessante!!! Ne parlerò al club del libro :) baci

    RispondiElimina