mercoledì 20 gennaio 2016

"La pianista di Auschwitz" di Suzy Zail

Buongiorno a tutte, fanciulle (e fanciulli)!
La chiacchiera librosa di oggi è dedicata a "La pianista di Auschwitz" di Suzy Zail, edito da Newton Compton (rilegato a 9,90€):
Hanna è una quindicenne cresciuta in una famiglia ebrea della media borghesia ungherese e una pianista di talento. Ma quando la città in cui vive viene rastrellata, dovrà conoscere insieme ai suoi cari gli orrori del campo di concentramento. Sua madre impazzirà dopo essere stata separata dal marito. Hanna e la sorella Erika rimarranno così da sole ad affrontare un luogo agghiacciante e brutale come Auschwitz. Un giorno, però, alla ragazza viene offerta la possibilità di suonare il pianoforte di fronte al comandante del lager: una scelta sofferta per la povera Hanna. Ma, una volta entrata nella villa del nazista, conoscerà uno dei suoi figli, Karl, ragazzo affascinante che sembra rinnegare la vita dello spietato padre. di primo acchito, Hanna non potrà far a meno di odiarlo con tutta se stessa. Eppure, man mano che passano i mesi, un altro sentimento per il giovane Karl si farà strada nel suo cuore...

Avevo detto che questa sarebbe stata la mia lettura di quest'anno per la Giornata della Memoria e dintorni, e alla fine l'ho letto prima, grazie alla gentilezza di Newton Compton che mi ha fornito una copia digitale del romanzo.
Mi ha emozionata moltissimo, e sono contenta di aver potuto scegliere proprio questo titolo.
L'ho apprezzato al punto da comprare di tasca mia il cartaceo, vedete un po' voi.

La storia di Hanna è quella di tutte le ragazze ebree (ma non solo) deportare nei campi di concentramento durante la seconda guerra mondiale: privata della sua casa e del suo futuro, nel caso di Hanna una borsa di studio per suonare il pianoforte, si trova catapultata in una realtà fredda e ostile insieme alla sorella Erika e alla madre mentalmente instabile.
Le pagine del romanzo sono intrise del dolore e della sofferenza di Erika ed Hanna, sebbene per la seconda si apra presto uno spiraglio da cui sembra entrare un po' di luce: viene scelta per suonare il pianoforte nella residenza del comandante del lager e, sebbene l'idea di servire chi sta lentamente uccidendo lei e la sua famiglia la ripugni, è consapevole che sia un'occasione unica per riuscire a sopravvivere ed aiutare la sorella a farlo.
E' proprio lì, tra un concerto e una sonata, che il suo sguardo incrocerà quello di Karl, l'imperscrutabile figlio del comandante.
Amante dell'arte e della musica, in assoluto disaccordo con l'ideologia nazista, il silenzioso ma attento Karl si farà strada nel cuore della giovane Hanna, perchè anche nel mezzo dell'orrore il cuore trova spazio all'amore.

Una delle scene più tristi del romanzo è sicuramente quella della separazione tra Erika ed Hanna, nel momento in cui iniziano a sgomberare il campo ed Erika si trova a marciare nella neve verso un campo più a Nord senza che Hanna possa seguirla.
Non ci è dato sapere se si sia salvata o meno fino alle ultime pagine, e questo mi ha tenuta con il fiato sospeso per un po'.
Adoro questa copertina, è uno dei motivi per i quali ho ceduto al
cartaceo <3
Ho amato tutto di questo romanzo: la ricostruzione impietosa e senza abbellimenti degli orrori dei campi di sterminio; la dolcezza e l'emozione che traspaiono da ogni paragrafo dedicato alla nascita dell'amore tra Hanna e Karl; la figura della sorella Erika, combattiva e sfrontata, incapace di cedere ai soprusi e di accettare che non ci sia una possibilità di salvezza.
L'ho divorato in un giorno, incapace di fermarmi, commuovendomi e sospirando di sollievo a più riprese ogni volta che Hanna si salvava.
A rendere il tutto ancora più coinvolgente è sicuramente il ruolo da protagonista che spetta alla musica: Hanna esprime ogni sua emozione attraverso ciò che suona, dalla rabbia all'amore, dalla paura al disprezzo. Con un pizzico di ribellione, nel momento in cui si concede di suonare un pezzo messo al bando solo perchè le piace.
Se siete musicisti o amanti della musica classica, questo romanzo vi piacerà ancora di più.
Personalmente non conoscevo tutti i brani citati, ma molti sì, e ho recuperato online quelli mai sentiti: uno più bello dell'altro.

Suzy Zail riesce a raccontare una storia di amore giovane e batticuore anche nel crudo contesto del campo di sterminio nazista, senza mai scadere nel banale o nell'assurdo.
Riesce a portarci in un luogo orrendo e intriso di dolore, e a farci emozionare per il destino ogni singolo personaggio, incluso Karl, che vive in una prigione tutta sua e che mi ha conquistata nel giro di poche facciate.
Se siete in cerca di una lettura per il giorno della Memoria, se il tema della Shoah vi appassiona, se avete voglia di emozionarvi, non posso far altro che consigliarvi questa lettura!
Promosso a pieni voti.

Un bacio a tutte, fanciulle (e fanciulli)!
A presto <3

3 commenti:

  1. Per il blog abbiamo creato un gruppo di lettura a tema e questo mese abbiamo scelto le grandi guerre, quindi ho pensato di leggere questo libro, che tra l'altro mi tocca personalmente perchè mio nonno fu prigioniero in un campo di "lavoro"... Son contenta di leggere una recensione positiva!!! Io lo inizierò nel weekend!!!

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  2. Ho pianto di rabbia, di dolore... e di gioia. La storia di Hanna mi ha emozionato moltissimo. La sua forza di sopravivere, il suo amore per la sua famiglia, e in fine il suo amore per Karl.
    Bellissimo!

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