Buongiorno a tutte, fanciulle (e fanciulli)!
La chiacchiera librosa di oggi è dedicata a "L'amore è uno sbaglio straordinario" di Daniela Volontè, edito da Newton Compton (rilegato a 9,90€):
E se all’improvviso un estraneo facesse irruzione nella tua vita? L’esistenza di Melissa, ricercatrice universitaria, scorre tranquilla fino a quando, un giorno, acquista un iPad a un’asta. Su quel tablet trova parecchi file del precedente proprietario e soprattutto tantissime foto: paesaggi marini, scorci urbani, particolari architettonici. Affascinata da quelle immagini, Melissa inizia una ricerca su internet che la porta fino al profilo Facebook di un certo Leon de Rouc. La ragazza non resiste alla tentazione e invia una richiesta di amicizia. Riccardo Ferraris, alias Leon de Rouc, vive a Torino ed è un programmatore con il pallino per la fotografia. È bello, ricco, ha una relazione stabile, ma la sua vita è perfetta solo all’apparenza. Quando per gioco accetta l’amicizia di Melissa, tra i due comincia una fitta corrispondenza online, che nasce come pura evasione, ma diventa ben presto ossigeno per entrambi, una droga dolcissima a cui nessuno dei due può rinunciare. E se a un tratto la realtà irrompesse in quella relazione virtuale?
Una lettura fuori programma, che mi ha regalato un serata di distensione e leggerezza con contorno d'amore. L'ho iniziato dopo cena e finito prima di dormire, e questo anche perché ero davvero curiosa di vedere come proseguisse, cosa sarebbe successo dopo, come si sarebbe risolta questa o quella situazione. E' bello quando un libro è così, e riesce a catturare la tua attenzione fin dall'inizio.
Ma partiamo proprio dall'inizio, da ciò che mette in moto la storia di Melissa e Riccardo: lo smarrimento di un iPad pieno di meravigliose foto.
Mi è piaciuta moltissimo l'idea delle foto, e avrei voluto che fosse stata sviluppata di più: era uno spunto interessantissimo, perchè quello che scegliamo di immortalare e in che modo dice molto di noi e del nostro modo di vedere il mondo.
Riccardo il mondo lo gira per lavoro, ed è interessante che scelga ogni volta d'immortalare qualcosa di molto singolare, invece di realizzare quelli che potremmo chiamare "scatti da turista".
Sarebbe stato bello avere nel libro le foto di Riccardo, soprattutto quella del frangiflutti di Zumaia che accende l'interesse di Melissa. Io ve ne ho trovata una che credo ci stia bene:
Melissa mi ha conquistata con la trovata di Cos (la sua coscienza, personificata a scopo umoristico) e mi ha regalato tanti sorrisi con i messaggi più spiritosi.
Ha una situazione familiare che vuole essere presentata come complicata, ma che sinceramente a me non lo è sembrata granché (meglio per lei, ovviamente): a parte la tendenza dei genitori a battibeccare, a me è sembrata una famiglia come tante e anzi, ho apprezzato davvero questo aspetto "normale" di Melissa: mi ci sono identificata di più.
Forse ho trovato un po' forzata la carica emotiva data fin da subito ai messaggi su Facebook, ma capisco che per iniziare e concludere la storia in 300 pagine il ritmo debba essere serrato. Quindi la considero un'esigenza di copione.
Di Riccardo, invece, mi spiace dirlo, ma ho trovato trita e ritrita tutta la parte "prima ero diverso/sesso violento/sesso senza interesse" e via dicendo.
Si è letto troppe volte, troppe perché sia ancora intrigante e decisamente troppe perché sia interessante. Si può avere una storia personale complicata anche senza, e svilisce un personaggio che invece poteva avere una marcia in più.
Mi piace il modo in cui viene affrontato il tema della paternità all'interno del romanzo, e anche il modo in cui è stato presentato quello dell'omosessualità.
Non si insiste sull'argomento, e anzi Damiano e Sasha sono sviluppati come una qualsiasi coppia etero (com'è giusto che sia), e questo mi è piaciuto tantissimo: è il modo giusto di affrontare questo tema, che deve smettere di essere caricato di cliché e infiorettato a dismisura.
Mi è piaciuto che Daniela Volontè abbia voluto inserire tantissimi elementi tipici della letteratura rosa, dal migliore amico gay all'ex fidanzato traditore, ma forse avrei gradito un briciolo di originalità in più. Però so che è una caratteristica del genere rosa, l'altissima prevedibilità e standardizzazione delle storie, quindi non lo considero un limite del romanzo, anzi.
Per i suoi lettori potrebbe essere considerato un pregio.
E' un po' surreale l'ultimo quarto del romanzo, che mi ha dato l'impressione di voler sistemare tutto e tutti nel giro di tot pagine. Non so se ci sia un limite "fisso" da rispettare o una lunghezza "consigliata" per quanto riguarda i romanzi rosa, quindi potrebbe essere dovuto a una di queste due cose, così come a una scelta personale.Non lo so, quindi non mi esprimo.
Diciamo che in questo libro conta il viaggio (che, come dicevo, consta di tutti gli elementi che le lettrici di rosa amano ritrovare in un libro) più che la destinazione: quella è chiara fin da pagina 1, e va bene così.
Ne ho apprezzato molto lo stile: la prosa è pulita, scorrevole, per nulla appesantita da descrizioni troppo lunghe o dettagli superflui.
Anzi, mi sarebbe piaciuta qualche descrizione in più di Amsterdam (ci viene detto che lei esce, vede la città e poi bam! Di nuovo in camera). Magari un aneddoto su qualcosa che l'avesse colpita, ad esempio.
I dialoghi sono perfetti, e il ritmo è incalzante.
L'ho finito in una sera, ed è stata una lettura, nel complesso, piacevole.
Sono contenta di averlo potuto leggere, perchè mi piace scoprire autori nuovi e sostenerli a modo mio, e credo che Daniela Volontè abbia tutte le carte in regola per restare a lungo sugli scaffali, con nuovi personaggi e nuove storie.
Mi piacerebbe vederla osare di più, nel prossimo romanzo, perché penso che, a differenza di altre autrici di rosa, lei abbia le capacità per farlo.
Di sicuro lo consiglio a chi ama il genere rosa, a chi ancora non è sazia di uomini dal passato oscuro che si redimono per amore e anche a chi ama quei finali alla "Quattro matrimoni e un funerale" con un bell'epilogo in cui scoprire il destino di tutti i protagonisti.
A me quei finali sono sempre piaciuti, lo ammetto!
Ne è uscita una recensione un po' altalenante, ma voglio aggiungere una cosa: il romanzo è carino.
Non prendete le mie critiche a determinati elementi come un "fa schifo" perché non è così.
Nell'insieme la storia funziona, e se leggete abitualmente e con passione letteratura rosa di sicuro vi piacerà. Il desiderio di qualcosa in più, di qualche colpo di scena che fosse "davvero" un colpo di scena è esclusivamente MIO, e non toglie nulla a Daniela Volontè.
Anzi, colgo l'occasione per dire che sono molto contenta che, ultimamente, siano arrivate molte autrici italiane sugli scaffali: contrastano un po' l'invasione americana, e non sono assolutamente inferiori alle autrici d'oltreoceano, quindi ben fatto, ragazze!
Alto il tricolore, anche quando è a forma di cuore.
Un bacio a tutte, fanciulle (e fanciulli)!
A presto <3
Ho letto il romanzo e la sua lettura è stata non solo piacevole ma anche molto veloce. Devo dire che mi è piaciuto molto. L'immagine da te inserita mi ricorda tanto quella scattata da Leon. Anch'io sono del tuo stesso parere, w le scrittrici italiane xD
RispondiEliminaIl libro è sul Kindle che aspetta il suo turno :) ti dirò... Baci baci
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